martedì 19 maggio 2015

L'inganno diabolico

Verso il Sinodo 2015

Come ai tempi del referendum sull’aborto, nel 1978, quando gruppi, partiti, movimenti pro vita o femministe pro aborto si mobilitavano con dibattiti, slogans, libri ecc. per sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di abrogare o confermare o modificare la legge che il Parlamento aveva approvato, così pure adesso stiamo assistendo in questi mesi che ci separano dalla prossima sessione del Sinodo sulla famiglia
di ottobre 2015 a una vera e propria corsa di associazioni, movimenti, Sacerdoti, Monsignori e perfino Cardinali, tutti impegnati al fine di promuovere un “serrato dialogo su tutti i temi emersi al Sinodo sulla famiglia!”, (copio da depliant di propaganda sul tema) come se il cristiano dovesse avere dei dubbi sulla fondatezza costitutiva dell’unica, vera famiglia!

L’aver indetto un Sinodo sulla famiglia affidandolo a dei sondaggi diocesani a livello mondiale (nonostante la presenza in atto dell’Osservatorio permanente sulla famiglia voluto da San Giovanni Paolo II,) come se la Chiesa fosse un qualunque partito politico fondato sul voto della maggioranza per le proprie “Costituzioni” interne, è stata un’iniziativa che non solo lascia perplessi e sconcertati, ma che potrebbe portare a delle lacerazioni gravissime dentro la stessa Chiesa perché sta già creando problemi di coscienza molto gravi. 

INTERVENTI CORAGGIOSI.  Subodorando la gravità della situazione, alcuni Padri Sinodali hanno cercato di correre ai ripari pubblicando dei libri in difesa della dottrina cattolica di sempre, quali ad esempio “Permanere nella verità di Cristo. Matrimonio e Comunione nella Chiesa cattolica, ed. Cantagalli, oppure “La speranza della famiglia, ed. Ares, del card. Ludwig Muller, prefetto della Congregazione della Fede, pubblicazioni che gli stessi autori, tra i quali in particolare il Card. Burke, pur nella sua non più giovane età, stanno presentando ovunque con vero coraggio e sacrificio nel tentativo di difendere la famiglia di sempre, l’unica vera, quella voluta da Dio per l’uomo e la donna in un impegno indissolubile. Ma da chi? Ci si chiede allibiti? Non tanto dagli atei, come è sempre stato, ma da certi ecclesiastici (troppi ormai) che hanno rinnegato le loro radici cristiane.
Molto significativo in proposito anche il libro del prof. Antonio Livi, già Decano della Pontificia Università Lateranense: “Verità della fede: che cosa credere e a chi” ed. Leonardo, dove spiega come i cristiani hanno il dovere di obbedire al Papa solo in relazione a Cristo, dal quale egli ha ricevuto l’autorità di “pascere le sue pecorelle” nel suo Nome, e la cui Parola egli deve custodire, interpretare e annunciare al mondo, “senza aggiungere e senza togliere alcunché”.

LE NUOVE CORRENTI SINODALI. Infatti si può dire che ormai stanno dilagando all’interno della Chiesa quelle teorie che, in nome della prassi pastorale del momento, assecondano le miserie di questo povero mondo espresse dai sondaggi anzidetti e da certe Conferenze Episcopali, nel più totale abbandono della dottrina perenne della Chiesa fondata sulla Parola di Gesù che invita a passare per la porta stretta perché larga è la strada che porta alla perdizione.
Sono sorte così le varie correnti di propaganda in vista del prossimo Sinodo, alcune diciamo “estreme” che chiedono di accogliere, benedire e regolarizzare i rapporti gay anche da parte della Chiesa, come propone “Il coordinamento delle teologhe cattoliche” (laddove per “cattolico” oggi si intende ecumenico se non addirittura eretico), la cui Presidente, una certa dott.ssa Cristina Simonelli che insegna da anni presso l’Istituto teologico dell’Italia settentrionale, in particolare a Padova e Verona (da decenni telecomandati, come altri, da forti lobby protestanti) si sta mobilitando per presentare, con altri, un libro dal titolo “L’amore omosessuale”. Vedi link.
http://www.teologhe.org/?ai1ec_event=06-05-2015-vicenza-presentazione-libro-lamore-omosessuale-di-beatrice-brogliato-e-damiano-migliorini

QUALE FAMIGLIA. Ma la più grande e pericolosa corrente di pensiero che sta dilagando è quella che, partendo dall’esclusione categorica delle unioni gay, sembra privilegiare la famiglia naturale, mentre invece si capisce in seguito che costoro considerano “famiglia” non solo quella unica e indissolubile sancita dalla legge civile e dal Sacramento del matrimonio, ma tutte le altre forme di convivenza, sia pure eterosessuali: famiglie di fatto con o senza figli, coppie sciolte e ricomposte anche più volte a forza di separazioni e ricongiungimenti con partner diversi, single che vivono comunque rapporti occasionali col loro partner senza impegno né responsabilità, convivenze prematrimoniali perenni, ecc. perché anche queste “realtà”, sia pure di peccato, dicono, devono essere accolte dalla Chiesa che è madre di tutti, a maggior ragione nei confronti di chi soffre di più come queste coppie emarginate che avrebbero invece “il diritto” di ricevere la Comunione, come tutti gli altri fedeli, in quanto la Comunione deve essere “un aiuto per i peccatori e non un premio per i giusti!” ecc. ecc. Tutto stravolto in modo subdolo e pietista! Come se tutti fossero lì ad agognare di ricevere l’Ostia santa quando nemmeno si degnano, “sposati o divorziati”, giusti o peccatori, di andare alla Messa che è per tutti o di entrare in chiesa a pregare Dio.

Sulla stessa linea anche i relatori della conferenza tenutasi a Verona il 9 maggio, Mons. Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, e don Antonio Sciortino, direttore del settimanale Famiglia Cristiana, presente la sottoscritta, i quali, in linea con quanto suesposto, dopo aver presentato la famiglia come “vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo”, elogiandola come perno della società, ecc. alla fine anch’essi hanno messo il dito nella solita “piaga”, ribadendo come sia ormai doveroso concedere la Santa Comunione a tutte le varie tipologie di separati e conviventi ecc. adducendo le motivazioni più inverosimili. 

ACCOGLIENZA DA PARTE DELLA CHIESA. Non è certo una novità che la Chiesa accolga tutti, santi e peccatori, cristiani e non cristiani, anche per le loro necessità corporali e materiali, pur sapendo che compito principale ed essenziale della Chiesa è quello di difendere e diffondere la Parola di Gesù come le è stata consegnata da Gesù Cristo, soprattutto in vista della Vita Eterna alla quale siamo TUTTI destinati, che ci crediamo o no. 
Ma per quanto riguarda la vita spirituale dei battezzati con situazioni famigliari difficili, sta al parroco, o al Vescovo, o al superiore responsabile della comunità… valutare ciascun caso singolo o di coppia, se ci sono le condizioni e la consapevolezza da parte degli interessati per ricevere la Comunione, auspicando comunque che si faccia un netto distinguo fra le nuove famiglie “di fatto” costruite spesso superficialmente sulle macerie della prima, vera famiglia, e quei coniugi traditi e abbandonati che decidono in modo eroico di rimanere fedeli al proprio coniuge, come da giuramento fatto davanti a Dio e alla società, assumendosi anche l’onere della cura e educazione dei figli, e riconquistando spesse volte anche il ritorno del marito o della moglie. E questi sono più numerosi di quello che si crede, soprattutto certe mogli eroicamente fedeli. Bisogna vagliare caso per caso chiedendo luce allo Spirito Santo senza gettare tutti nello stesso “calderone”.

LA COMUNIONE A TUTTI. Su questo argomento la tradizione bimillenaria della Chiesa ha posto dei paletti ben precisi che non vanno buttati alle ortiche, solo perché è stato nominato da papa Bergoglio un Segretario del Sinodo, il card. Kasper, che vuole stravolgere e liberalizzare tutto, come se l’Eucaristia fosse un “premio di consolazione” per tutti gli afflitti, giusti o peccatori. CI CREDIAMO O NO CHE L’EUCARISTIA E’ IL CORPO DI GESU’ CRISTO VIVO E VERO CHE VA TRATTATO CON SOMMO RISPETTO E RIVERENZA, E NON UN PURO SIMBOLO DI FEDE COME CREDONO I PROTESTANTI E ORMAI ANCHE CERTI CATTOLICI?
Da quando in qua si da la Comunione a tutti, per non discriminare nessuno? Qui si nasconde un inganno diabolico! Ma l’insistenza con cui certa Gerarchia vorrebbe offrire l’Eucarestia alla gente, in “massa”, o per “categorie”: sposati, divorziati, separati, conviventi, single con amante occasionale ecc. (indipendentemente dalle loro personali disposizioni interiori), lascia a dir poco allibiti e scandalizzati! Eppure questa sembra essere la linea che la maggior parte dei Padri sinodali stanno percorrendo con gravissimo rischio per la Fede, rischio che non può essere ignorato da Papa Bergoglio, il Papa del dialogo, del confronto, del dibattito e per molti, anche della confusione, il quale ha detto che alla fine l’ultima parola spetterà a Lui!  Che lo Spirito Santo lo assista.
Illuminante a tale proposito l’ultimo libro a cura di Mons. Antonio Livi “Dogma e pastorale”. L’ermeneutica del Magistero dal Vaticano II al Sinodo sulla famiglia, ed. Leonardo Da Vinci. Vedi  link    http://www.editriceleonardo.net/index.php?id_cms=38&controller=cms. Che ha come sottotitolo questa frase molto eloquente “Il Magistero non farà mai proprie le proposte di riforma pastorale che contraddicono il dogma invece di interpretarlo”.

CHI CAMMINA SI SPORCA.  Va comunque spiegato che nella Chiesa cattolica non ci sono due categorie di fedeli, quella dei giusti e quella dei peccatori, i primi degni di ricevere la Comunione e i secondi invece umiliati e castigati!. Falso! Nella Chiesa c’è una sola categoria di uomini che è quella dei “poveri viandanti” i quali, camminando per le vie polverose e fangose del mondo, si sporcano tutti, inevitabilmente, piedi e corpo. Ma con la differenza che alcuni, anzi, molti, se ne rendono conto e ricorrono al rimedio “dell’acqua” per lavarsi, cioè alla Confessione periodica prima di profumarsi e di accostarsi alla “mensa”, col proposito in futuro di scansare almeno le pozzanghere peggiori, (e questo comporta sempre un gesto di umiltà richiesto da Gesù prima di offrire il perdono).
Mentre altri si crogiolano nel fango senza mai cercare l’acqua, a tal punto che quel fango diventa poi crosta sempre più dura, spessa e irremovibile, che rischia di paralizzare corpo e anima offuscando anche la nostra vista che diventa sempre più cieca davanti alla Maestà di Dio.

L’INGANNO DIABOLICO. LA DUPLICE DISSACRAZIONE. Con queste premesse il prossimo Sinodo, all’insegna del falso buonismo e della modernità, potrebbe arrivare a una duplice dissacrazione, sia nei confronti del Sacramento del Matrimonio che dell’Eucaristia.  
Nel caso del Matrimonio, per il fatto che, nel mettere sullo stesso piano la vera famiglia con altre tipologie di convivenza, attribuendo a queste ultime dei “diritti” senza corrispondenti doveri, si rischia di vanificare lo stesso Sacramento del Matrimonio.
Nel caso dell’Eucaristia, perché, volendola in un certo senso “liberalizzare” alla maniera delle leggi umane per “darla in pasto” a tutti, nel totale disconoscimento delle norme prudenziali e canoniche previste dalla dottrina perenne della Chiesa, si rischia di esporre la Santa Eucaristia alla più totale profanazione e dissacrazione! 
Ma ci rendiamo conto della gravità di ciò che sta accadendo in modo da correre ai ripari prima che sia troppo tardi?  Aperta questa prima breccia, non ci si ferma più. Perché privilegiare solo divorziati e adulteri eterosessuali con la Comunione gratuita discriminando tutti gli altri? Mettiamoci dentro tutti, stupratori e pedofili compresi, se seguono la loro tendenza! Ma allora, perché non offrirla anche ad altre “categorie” di peccatori, ad esempio ai ladri, usurai, disonesti, imbroglioni, tiranni, dittatori, assassini, criminali, ecc.? E perché solo ai peccatori battezzati e non a quelli di altre confessioni religiose, buddisti, ebrei, musulmani, pagani invitandoli tutti alla “sacra mensa” che accomuna l’umanità intera nell’unica Religione Mondiale voluta dalla massoneria anche attraverso la complicità di “Alti Prelati?” Il Signore Gesù non tarderà molto a farsi sentire e quando ciò dovesse accadere, non domandiamoci scandalizzati il perché, ma battiamoci il petto.

RICORRIAMO AL CATECHISMO PER NON PERDERE LA BUSSOLA.

CONDIZIONI NECESSARIE PER RICEVERE LA SANTA COMUNIONE. Il Catechismo della Chiesa Cattolica promulgato da S. Giovanni Paolo II sulla scia della tradizione bimillenaria della Chiesa, di cui almeno il Compendio andrebbe approfondito nella sua sintesi preziosa, afferma che le Sacre Specie Eucaristiche, cioè la Presenza viva e vera di Gesù nell’Ostia Santa, devono essere assunte solo a tre precise condizioni (Compendio n. 291): 
1) essere incorporati alla Chiesa Cattolica col Battesimo 
2) essere in stato di Grazia, cioè senza coscienza di peccato mortale; chi è consapevole di aver commesso un peccato grave deve ricevere il Sacramento della Riconciliazione prima di accedere alla Comunione. 
3) essere pienamente consapevoli di “CHI” si va a ricevere preparandosi con spirito di raccoglimento e di digiuno dal cibo da almeno un’ora!  

CONDIZIONI NECESSARIE PER LA VALIDITA’ DEL SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE. Per quanto riguarda il Sacramento della Confessione il Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica ribadisce al n. 303 la dottrina di sempre e cioè il dovere di rispettare anzitutto le condizioni essenziali per la sua validità che sono: 
1) diligente esame di coscienza almeno dall’ultima confessione; 
2) la contrizione, cioè il pentimento sincero per il male che si è compiuto, unito al proposito di non commetterlo più e di fuggire le occasioni prossime di peccato; 
3) la confessione personale che consiste nell’accusa fatta davanti a un sacerdote confessore che rappresenta lo stesso Cristo dal quale egli ha ricevuto il potere di perdonare il peccato; 
4) la soddisfazione, cioè il compimento di certi atti di penitenza, per lo più preghiere, che il confessore impone come riparazione del danno causato dal peccato. 
DELIRIO DI ONNIPOTENZA.  Mai come in questi ultimi decenni si sta toccando con mano il delirio di onnipotenza dell’uomo che rifiuta Dio, anzi che lo sfida, credendosi padrone della vita e della morte, attraverso manipolazioni genetiche le più ripugnanti che si possano immaginare, come quella di ottenere embrioni ibridi da animale-uomo! E poi tutte le altre più comuni, con uteri in affitto, embrioni congelati su ordinazione per tutti, single, gay, bis, trans, plus… con giri d’affari enormi per le lobby farmaceutiche che stanno manipolando le nostre coscienze con opportuni lavaggi del cervello. E tutte queste aberrazioni derivano essenzialmente dal fatto di aver accettato l’esistenza di più tipologie di famiglie o di coppie con diritto al figlio in provetta. 

MISERICORDIA E CONVERSIONE. A questo punto gravissimo di immoralità, perversione e dissacrazione come mai si è riscontrato nella storia della Chiesa, CHE SENSO HA PARLARE DI MISERICORDIA SENZA FARLA PRECEDERE DAL DOVERE DELLA CONVERSIONE? DAL RICONOSCIMENTO DI AVER SBAGLIATO, PECCATO, OFFESO DIO E IL PROSSIMO? DALLA NECESSITÀ DI CHIEDERE PERDONO A DIO CAMBIANDO DRASTICAMENTE VITA? Offrire gratuitamente misericordia senza queste precise condizioni sarebbe come ingannare la persona, la quale comunque non si sentirebbe a posto in coscienza senza aver prima sperimentato la freschezza “dell’acqua pulita” (la Confessione) sulla propria persona. Sarebbe come coprire di profumo il fango.
Nella Bolla papale si è parlato sì di confessione, ma al volo, come fosse un “optionall”, mentre si è pensato bene di inviare una sorta di “missionari della misericordia” in giro per le diocesi, con lo scopo di dispensare gratuitamente quel “perdono”, anche in casi gravissimi, si dice, che forse gli stessi Vescovi avrebbero difficoltà a concedere, se non vedono nella persona le condizioni chiare per poterlo ricevere, (in pratica la volontà di essere prima lavati dal “fango” riconoscendo di essere sporchi, e solo in seguito “profumati” con la divina misericordia) pena l’invalidità del Sacramento e la gravissima responsabilità dei Pastori ai quali Dio chiederà severamente conto del loro operato. Ma questi strani “missionari plenipotenziari e accentratori” pare che possano soppiantare anche i Vescovi.  Fatto assai inquietante da non sottovalutare.
“SIGNORE, DA CHI ANDREMO?” Ma allora, da chi andremo noi a questo punto catastrofico del mondo dove incombono le tenebre, dove non c’è più alcuna sicurezza, dove tutto vacilla, dove esiste solo odio e persecuzione, e dove le stesse autorità ecclesiastiche ci deludono o tradiscono con una superficialità spaventosa, e la vera Chiesa è costretta a vivere nascosta, umiliata e perseguitata nelle catacombe? Andremo da Renzi? Da Obama? Da papa Bergoglio che ha messo in moto tutto questo caos? Dai veggenti? I quali stanno proliferando ovunque ma su un punto sono tutti d’accordo, nel chiedere “conversione e preghiere a Gesù per mezzo di Maria perchè si profilano tempi brutti”. 

Il grande Papa Benedetto XVI ha più volte spiegato nel suo profondo e chiaro pontificato sempre boicottato questo fenomeno della insicurezza che percepiamo dentro di noi oltre che dentro le viscere della terra che spesso trema creando panico e seminando vittime. “La terra si ribella all’uomo perché l’uomo si ribella a Dio. È l’antico peccato originale che riemerge nei secoli e che provoca perfino la reazione della terra. Dice il Salmo 81 “movebuntur omnia fundamenta terrae”  vacillano le fondamenta della terra. Lo vediamo oggi con i problemi climatici, come sono minacciate le fondamenta della terra. Ma sono minacciate dal nostro comportamento! Vacillano le fondamenta esteriori perché vacillano le fondamenta interiori, le fondamenta morali e religiose, la fede dalla quale segue il retto modo di vivere. Le fondamenta della terra non possono vacillare se rimane ferma la fede, la vera saggezza. (Papa Benedetto 11.10.2010 meditazione all’assemblea del Sinodo dei Vescovi del Medio Oriente)
“SIGNORE, DA CHI ANDREMO?” affermò con forza San Pietro dopo che molti discepoli avevano abbandonato Gesù perché “scandalizzati” da certi suoi discorsi troppo duri e incomprensibili quando preannunciò con fermezza l’Istituzione dell’Eucaristia: “Io sono il Pane vivo disceso dal Cielo. Se uno mangia di questo Pane vivrà in eterno, e il Pane che io darò è la mia Carne per la vita del mondo” (Gv. 6,51). “Questo linguaggio è duro, chi può intenderlo?” affermarono i suoi discepoli mentre lo abbandonavano delusi”. 
E Gesù rivolto ai suoi Apostoli, senza togliere una virgola alla “durezza” del suo discorso, li apostrofò: “Volete andarvene anche voi?” Gli ripose Simon Pietro “Signore, da chi andremo? Tu solo hai Parole di Vita Eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che Tu sei il Santo di Dio!” (Gv, 6,59)  Solo Gesù è la risposta a tutti i problemi dell’uomo, e assieme a lui, il nostro modello sulla terra, LA FAMIGLIA DI NAZARETH.  Invochiamoli con fiducia:
GESÙ, GIUSEPPE E MARIA, SALVATE CHIESA E ITALIA,   COSÌ SIA.

1 commento:

  1. Mi colpisce questa frase "....perché anche queste “realtà”, sia pure di peccato, dicono, devono essere accolte dalla Chiesa che è madre di tutti, a maggior ragione nei confronti di chi soffre di più come queste coppie emarginate che avrebbero invece “il diritto” di ricevere la Comunione, come tutti gli altri fedeli, in quanto la Comunione deve essere “un aiuto per i peccatori e non un premio per i giusti!”. Ha detto bene "la Chiesa è madre" e quindi ha il DOVERE di educare e non di avvelenare i propri figli perchè in sostanza concedere l'Eucarestia a chi non si trova in Grazia corrisponde all'uccisione di quell'anima. L'apertura voluta da buona parte del clero all'Eucarestia per tutti a prescindere dallo stato di Grazia non cambia la sostanza, ossia, chi si Comunica in peccato mortale, e tali mi sembrano quelli in discussione, commette sacrilegio e mangia la sua condanna.

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