Nell’occasione
del 150.mo anniversario dell’unità d’Italia, si è parlato molto anche del ruolo
della donna nella ricostruzione dell’Italia, ruolo che i mass media hanno voluto
evidenziare presentando figure femminili legate per lo più al campo
socio-politico, o perché compagne di uomini politici di spicco, o perché sostenitrici
dei partigiani alla fine della seconda guerra mondiale, la cosiddetta
‘rivoluzione rossa’, di cui nessuno osa parlare,[1]
o perché hanno sostenuto battaglie culturali in nome di un’emancipazione femminile
rivelatasi spesso falsa perché sganciata dalla responsabilità e dal rispetto
del proprio ruolo femminile. Quell’Italia del Risorgimento spesso preda di
sterili proteste, o di rivoluzioni inutili o di accaparramento di poteri a
scapito dei poveri.[2]
Assoluto
silenzio invece sull’operato di altre donne italiane che negli ultimi due
secoli hanno contribuito in maniera