sabato 23 settembre 2023

IN DIFESA DI PAPA BENEDETTO

  Premessa:   Ho voluto mettere in evidenza adesso, settembre  2023, questo articolo sul Papa Benedetto che risale al 2015, proprio perchè, nonostante il passare degli anni e anche dopo la morte di Papa Benedetto, non cessano di piovere contro la sua persona, insulti, calunnie e accuse davvero ignobili, non da miscredenti, ma da coloro che, all'interno della Chiesa soprattutto tradizionalista, continuano a denigrarlo con loro grande disonore e soprattutto con grave pericolo per la salvezza della loro anima.


Prima parte    (ottobre 2015)

 “Il pericolo del mondo occidentale oggi è che l’uomo, proprio in considerazione della grandezza del suo sapere e potere, si arrenda davanti alla questione della Verità” (Papa Benedetto)

 

Se il fumo di Satana, come ebbe a dire con molta preoccupazione il beato Paolo VI, si è infilato da decenni nel Sacro Tempio della Chiesa, pare che, dal quel fatidico mese di marzo 2013, in cui salì sul soglio di Pietro il card. Bergoglio, non solo il fumo del diavolo ma tutta la sua coda sia entrata con prepotenza a frantumare dottrina, Sacramenti, e ciò che resta della stessa Chiesa di Gesù Cristo. Le vicende quasi incredibili dello svolgimento di questo ultimo Sinodo che ci vengono trapelate da fonti non ufficiali perché, guarda caso, Bergoglio ha deciso che si svolgesse tutto a porte chiuse, manco dovessero trattare questioni segrete da KGB, anziché trasparenti provvedimenti per la salvezza delle anime, ci lascia sconcertati e perfino scandalizzati.

 

Ma quando si vedono certe fonti di informazione ostinate e cocciute nell’attribuire questa “deriva” al suo predecessore, Papa Benedetto, a motivo delle sue dimissioni (a quel tempo si pensava così) che sarebbero state volute allo scopo perverso di aprire una breccia verso la “disfatta” totale della Chiesa, significa essere o nell’ignoranza o nella peggior mala fede. Al di là delle molte prove ormai dimostrate sulla costrizione che Papa Benedetto ha dovuto subire con le sue dimissioni, ci si chiede:

·                     Com’è possibile che Papa Benedetto, se capo-massone come costoro sostengono, sia stato costretto a rinunciare al “Supremo Soglio” proprio dalla massoneria (diavolo non scaccia diavolo dice Gesù), il cui suo scopo è quello di raggiungere i più alti vertici del potere ecclesiastico per distruggere dall’interno la Chiesa per far trionfare Satana?

·                     A chi giova questo orchestrare di gravi calunnie contro Papa Benedetto, che ebbe il coraggio di denunciare più volte il “Nuovo Ordine Mondiale” come cancro dentro la Chiesa, se non agli stessi poteri occulti che, servendosi anche di ottusi tradizionalisti-sedevacantisti, stanno facendo il gioco del diavolo? Col risultato diabolico di gettare nello sconforto anche quei fedeli cattolici che vedono nella figura del Papa emerito l’ultima “navicella di salvataggio” della vera Chiesa di Gesù Cristo!

 

ALCUNE CONSIDERAZIONEI 

SULL’OPERATO  DI RATZINGER.

 

Ricordiamo che fu autore, ancora da Cardinale, di quel pilastro della fede che fu il “Catechismo della Chiesa Cattolica” promulgato nel 1992 assieme a S. Giovanni Paolo II, (con il quale lavorò in piena sintonia per 27 anni, tanto che si pensa che tutti i lodevoli scritti di Giovanni Paolo siano anche frutto dell’intervento del Card. Ratzinger, allora Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede). Catechismo che, sulla base di quello di San Pio X mai smentito, aveva lo scopo di fissare le fondamenta della perenne dottrina cristiana, ma con analisi più profonde e attuali davanti alle sfide di una società in grande trasformazione. Lì troviamo la risposta a qualsiasi domanda o dubbio sulla nostra fede se abbiamo l’umiltà di accoglierla.

Purtroppo fu boicottato da molti Vescovi e Cardinali, ai quali era soprattutto rivolto, vista la mole di 700 pagine: quelli di parte progressista perché troppo “esigente e chiuso”, e gli altri perché troppo “aperto” alle esigenze del mondo. E mentre negli Studi teologici a livello diocesano mondiale veniva estromesso il Catechismo e tutta la teologia del grande S. Tommaso, imperversava quella di Karl Rahner e seguaci con i risultati che vediamo.

 

L’anno prima, nel 1991, venne diffuso quel suo intervento eccezionale “Elogio della coscienza” dove, mentre elogia la coscienza personale come dono di Dio che nessuno ci può togliere, tuttavia mette in guarda dal pericolo di considerare la coscienza come arbitro assoluto del bene e del male, soffocando quella “voce” interiore che ci parla di verità, di doveri e di principi. Oggi purtroppo l’idea di Coscienza e di Verità è stata sostituita, dice Ratzinger, con quella di “progresso”.

 

Papa Ratzinger, sempre da Prefetto presso la Congregazione per la dottrina della Fede, il 6 agosto 2000, proprio per mettere a tacere le continue critiche riguardo i due incontri di Assisi, il primo di papa Giovanni Paolo II e il secondo “subito” da lui, promulgò quella dichiarazione di basilare importanza, la “DOMINUS JESUS” sulla “unicità e universalità del Mistero salvifico di Gesù Cristo e della Chiesa”, che gli attirò critiche e odio non solo da parte dei vari “guru” e capi religiosi, ma anche dall’interno della Chiesa, soprattutto da quella parte già aperta alle istanze della “Chiesa modernista” di stampo Martiniano-Bergogliano. Tuttavia neppure questa dichiarazione di basilare importanza dottrinale ascetica e teologica (che aveva anche lo scopo di mettere a tacere tutte le illazioni sull’incontro di Assisi) riuscì a convincere quella parte di tradizional sedevacantisti che, a onor del vero, non volevano e tuttora non vogliono vedere la VERITA’ PERCHE OFFUSCHEREBBE LE LORO FALSE E PERICOLOSE IDEOLOGIE CHE LORO DIFENDONO COME SE FOSSE LA VERA CHIESA.

 

Ancora da Prefetto, scrisse nel 2002 una “Nota ai cattolici in politica”, per lo più trascurata o fraintesa, che chiariva molto bene la questione del dovere della coerenza dei cattolici in politica e lanciava la dottrina dei famosi “PRINCIPI NON NEGOZIABILI” poi ripresa con fermezza durante tutto il suo pontificato, tra cui primeggiavano i primi tre principi in assoluto: “fede, vita e famiglia”, che devono essere osservati e custoditi così come Dio stesso ha voluto per il nostro bene.

 

Salito poi al soglio pontificio, promulgò subito un “Motu proprio” con cui rese più semplice e accessibile a tutti il grosso Catechismo citato attraverso un maneggevole e pratico “Compendio” con opportune domande e risposte sullo stile di quello molto efficace di S. Pio X, ma completo evidentemente di tutte quelle problematiche emerse da allora, vale a dire nell’arco di oltre un secolo.

 

Il suo breve Pontificato di soli 8 anni (almeno quello ufficiale!) non venne disperso in tante omelie, dichiarazioni o interviste spesso confuse e inefficaci, ma si concentrò in poche encicliche di una chiarezza inconfutabile, tutte centrate sulle tre virtù Teologali “Fede, Speranza e Carità”, oltre a due esortazioni apostoliche sulla Presenza di Gesù nell’Eucaristia “Sacramentum Caritatis” e sulla Parola di Dio “Verbum Domini”. In pratica “Pane e Parola”, l’essenza della Santa Messa, “cuore” di tutto il suo pontificato, che si potrebbe riassumere in questi punti essenziali:

·                     La centralità di Dio, tema sul quale voleva orientare tutto il Concilio Vaticano II, depurandolo dalle “manipolazioni” di coloro che avevano creato una sorta di “Concilio virtuale” (sue parole) intronizzando “l’uomo come centro dell’universo”. Ma non glielo permisero.

·                     La figura di Gesù Cristo, fornendo ulteriori prove scritte in tre corposi libri, da perfetto teologo quale è, in merito al dogma che “Gesù Cristo è vero Uomo e vero Dio, Incarnato, Morto e Risorto per noi” e non un personaggio storico qualunque da strumentalizzare per screditarne la divinità come da anni stanno facendo falsi teologi e romanzieri di bassa leva.

·                     L’importanza di coniugare “Fede e Ragione” per arrivare a conoscere Dio. Per questo Papa Benedetto puntava sia sulla conoscenza della Sacra Scrittura come Rivelazione della Parola di Dio, (Fede) ma anche sulla forza investigativa dell’intelligenza (Ragione) dono che il Signore ha concesso all’uomo, fatto a sua immagine e somiglianza, allo scopo di “conoscere, amare e servire Dio in questa vita per goderlo poi nell’altra in Paradiso” (Cat. citato).

·                     Il pericolo del “relativismo” non solo per le note questioni morali ma anche per chi vuole mettere sullo stesso piano la Religione Cattolica, proveniente dalla Rivelazione di Dio “Uno e Trino” con altre religioni provenienti per lo più dalla ricerca di “Assoluto” dell’uomo, lodevoli, ma non vere.

·                     La lettura della “Legge Naturale” intesa come “libro” che accomuna le conoscenze di tutti gli uomini, come “lingua” con cui il creato parla del Creatore, e il Creatore parla a noi tramite la ragione. Per questo tutto ciò che va contro natura, sia quella cosmica che quella biologica umana (vedi gender), è un gravissimo disordine contro la legge di Dio che si rivolta poi contro l’uomo. (Discorso davanti al parlamento di Berlino e ripreso molte volte).

 

Vien da chiedere ai vari detrattori di papa Benedetto “avete letto almeno qualcuna di queste encicliche o esortazioni?. Esempio la “Caritas in veritate”? La “Spe Salvi”? O la “Lumen Fidei” quest’ultima scritta da lui ma firmata da papa Bergoglio perché nel frattempo gli era succeduto? O sparate alla cieca sulla base di illazioni, incolpando il povero Papa di tutte le eresie e idiozie che non provenivano da lui ma da quei “lupi” che lo circondavano e che attribuivano proprio a lui per screditarlo agli occhi del mondo cattolico?  Per questo il povero Papa Benedetto, già consapevole al momento della sua nomina al soglio pontificio (aprile 2005) di essere circondato da lupi rabbiosi (pregate per me perché non fugga davanti ai lupi nella sua prima omelia come Papa) si vide costretto a fuggire, in un certo senso, per far emergere tutta la sporcizia che stava covando sempre di più all’interno della Chiesa che non era più di Gesù Cristo ma di satana.

 

ATTRIBUIRE AI DUE GRANDI PAPI LE MALEFATTE DI ECCLESIASTICI MASSONI SEMPRE PIU’ POTENTI E’ L’AZIONE PIU’ IGNOBILE E DISONOREVOLE CHE ESISTA SULLA FACCIA DELLA TERRA, PERCHE’ INVECE PROPRIO I PAPI SI SONO TROVATI A COMBATTERE DA SOLI CONTRI TUTTI I LUPI CHE SBRAITAVANO DA DESTRA E DA SINISTRA E DAL CENTRO, CIOE’ DA MODERNISTI, TRADIZIONALISTI E DAI LORO STESSI VESCOVI E CARDINALI.

 

Ma per non dare l’idea di un Papa troppo erudito e staccato dalla gente, dobbiamo ricordare anche il suo prodigarsi nella carità  per venire incontro alle esigenze della gente.

 

Incentivò la “Giornata della carità del Papa” con cui tutte le diocesi del mondo inviano ogni anno delle offerte al Papa al fine di aiutare quei cristiani, missionari ecc. sparsi nel mondo (attraverso le Nunziature) o perché perseguitati o poveri ecc.

 

Assieme a Giovanni Paolo II destinò i locali che prima erano del cosiddetto “Sant’Uffizio” alle suore di Madre Teresa di Calcutta perché si occupassero dei poveri. Infatti ogni giorno si prendono cura, assieme a molti volontari, di oltre 6000 indigenti, di tutte le religioni e le provenienze.

 

Ebbe il coraggio di demolire il grosso muro che si era levato all’interno della Chiesa contro i Lefebriani, offrendo loro la riammissione nella Chiesa e la possibilità di continuare a celebrare il rito antico attraverso un “Motu proprio” che aveva lo straordinario pregio di conciliare fedeltà alla Messa antica con espressioni di culto più accessibili e comprensibili da parte dei fedeli.

Ma anche qui trovò un deciso ostruzionismo non solo da parte progressista che fece furori perché non venisse applicato nelle diocesi, ma anche da parte degli stessi Lefebriani i quali, con gesto davvero irriverente nei confronti di un Papa, rifiutarono quella “mano tesa” che Benedetto aveva offerto loro con grande umiltà e sapienza, adducendo cavillosi pretesti dei quali dovranno rendere conto gravissimamente a Dio, nonostante l’attaccamento al loro rito antico che non basterà certo a salvarli.  Quando poi avvenne il passaggio, diciamo così, da papa Benedetto a Bergoglio, il successore di mons. Lefebvre, mons. Fellay, non si fece alcun scrupolo nel preferire la stretta di mano del falso papa Bergoglio in segno di solidarietà rifiutando quella di Benedetto.

 

Si prodigò per accogliere quegli anglicani che chiedevano l’ammissione alla Chiesa cattolica perché non volevano accettare il sacerdozio femminile, l’omosessualità dei loro pastori e altre “aperture” previste dalla religione anglicana, argomenti che adesso sono al centro purtroppo del nostro Sinodo Bergogliano! Ricordiamo inoltre che un gruppo di questi, assieme ad altri convertiti al cattolicesimo, hanno scritto recentemente a Papa Bergoglio chiedendogli che il Sinodo non modifichi la dottrina sui “principi non negoziabili” perché loro hanno chiesto di passare alla Chiesa Cattolica soprattutto per la fermezza nei valori morali non negoziabili difesi solo dal cattolicesimo E DA PAPA BENEDETTO.  Cosa accadrà adesso?

 

I RICATTI DELLA MASSONERIA. La verità è che Papa Benedetto non ha mai voluto accettare i ricatti della massoneria e per questo è stato perseguitato da tutti: dai nemici della Chiesa che lo hanno perfino minacciato di morte per aver parlato con chiarezza dei difficili rapporti con l’Islam a Ratisbona; dagli stessi cattolici quando gli hanno impedito di parlare all’università LA SAPIENZA ISTITUITA PROPRIO DALLA SANTA SEDE, dal cosiddetto “scandalo WATILIKS” quando un suo maggiordomo gli sequestrò documenti riservati facendo passare per povero demente; ma soprattutto fu aggredito da quei “lupi vestiti da agnello” di casa sua che gli impedirono di fare il Papa come avrebbe voluto, fino a costringerlo ad andarsene! Ignorarono o derisero tutto il suo Magistero perfino nei Seminari, dove gli stessi docenti (io presente presso lo studio teologico di San Zeno a Verona come studentessa) con tacito consenso dei rispettivi Vescovi, buttavano al macero le copie del “Catechismo della chiesa cattolica”, stracciando davanti ai nostri occhi di alunni le encicliche meravigliose quali CARITAS IN VERITATE.

E tutti zitti, tranne la sottoscritta che sempre rischiò il peggio da sola contro tutti, mentre tutti lo deridevano come un povero incapace.  LUI, Papa Benedetto!  Il più grande dottore che la storia della chiesa conosca, dopo San Tommaso. Povero caro papa Benedetto quanto ti voglio bene e quanto hai sofferto…. e non si vede ancora la fine!

 

E lo scandalo della pedofilia? Lo hanno fatto emergere in modo spaventoso come un’ondata di fango contro di lui solo durante il suo pontificato, con liste di sacerdoti imputati ormai vecchi, spesso già defunti e impossibilitati a difendersi, per le cui colpe i parenti delle presunte “vittime” chiedevano comunque grossi risarcimenti ecc. Ma da quando c’è Papa Bergoglio non se ne parla più, anzi questo nuovo papa sembra l’eroe che mette a posto tutto e subito: OFFRE PERDONO E MISERICORDIA MA POI LASCIA TUTTO COME PRIMA.

Papa Benedetto invece, ha avuto il coraggio di denunciare, in quella Via Crucis del Venerdì Santo del 2005 che lasciò tutti allibiti, la “sporcizia nella Chiesa”, perché da tempo lui aveva preso drastici provvedimenti contro sacerdoti pedofili e omosessuali, estromettendo molti sacerdoti coinvolti e ponendo severe condizioni per l’ammissione al Sacerdozio, ma con molta cautela e misericordia, anche perché molte di quelle accuse si sono poi rivelate false col suicidio di poveri sacerdoti disperati per questa infamante campagna denigratoria piombata all’improvviso su di loro.

Su questo scabroso argomento Ratzinger cercò di lavorare su due fronti: da una parte bloccare l’avanzata di questo peccato dentro la Chiesa, e dall’altra mettere fine a tutto un sistema di delazioni a raffica che i poteri occulti della massoneria volevano innescare all’interno della Chiesa stessa, trasformando i Vescovi in Pubblici Accusatori, e la Chiesa in Associazione a delinquere. Ma anche questo suo nobilissimo intento di proteggere i suoi figli da false denunce bloccando le delazioni, fu presentato come copertura dei colpevoli e gli creò molti nemici.

 

Ma al di là delle manchevolezze, errori, peccati ecc. che anche i cristiani, laici o consacrati, possono commettere, (a nessuno è garantita la salvezza eterna, neppure al Papa e per questo la Chiesa fa obbligo della confessione per tutti, anche per i Papi!), ci si domanda: “può un massone convinto compiere azioni così altamente benemerite per la Chiesa e per l’umanità, andando oltretutto contro corrente in modo eroico? Non sarà piuttosto che tutti noi cattolici credenti, a cominciare dai Vescovi e Cardinali, abbiamo creato terra bruciata attorno ai nostri grandi Papi precedenti, boicottando il loro operato, sia da destra che da sinistra, tradizionalisti e progressisti … tutti contro il Sommo Pontefice, adducendo motivazioni assurde, per lo più frutto del nostro orgoglio?

 

Fra l’altro in un periodo storico difficilissimo dove avevamo invece il dovere di stare tutti uniti e aggrappati ai nostri veri e grandi Papi perché ci tirassero fuori dalla tempesta che stava avanzando e che adesso in effetti si dimostra dalle dimensioni sovrumane che solo un intervento divino potrà risolvere. E invece li abbiamo lasciati soli a combattere contro tutti, mentre molti di noi puntavano il mitra contro di loro.

Grazie infinte, Santo Padre, Papa Benedetto “Magno”. Ad multos annos!

 

 

Seconda e ultima parte

 

Avevamo ancora tutti il magone in gola nel vedere quell’elicottero che si alzava in volo e che spariva nel cielo quasi in segno di lutto, ed ecco le campane suonare a festa per la nomina di Bergoglio, venuto a liberarci dal “tiranno” Benedetto: articoli di benvenuto su L’Osservatore Romano, “Te Deum” osannanti da parte di illustri Prelati e giornalisti che si congratulavano per l’arrivo del nuovo Papa, senza neppure sapere chi fosse, folle in delirio come se fossimo usciti da un decennio di oscurantismo! Finalmente una Chiesa nuova verso la modernità! Non hanno avuto nemmeno il rispetto che di solito si usa per un povero vecchio costretto a uscire di scena! Questa è la vera vergogna che tutta l’Italia pagherà!

 

LE PERVERSE FANTASIE DI CHIESA VIVA E DI RADIOSPADA. Ma, al di là delle solite dicerie bisbigliate e non documentate, fu la rivista “Chiesa Viva” fondata da Mons. Villa, e attualmente curata dal suo successore, Franco Adessa, a incaricarsi di diffondere capillarmente la notizia di Papa Benedetto come il più terribile “capo massone”, allegando foto, date e documentazioni false ma studiate apposta per comprovare queste accuse.

Sulla stessa linea la rivista “Radiospada” blog di tenaci sedevacantisti con uscite periodiche su questo argomento sempre più martellanti che girano su Internet come fonte della verità facendo molto danno alla coscienza della gente.

L’insistenza con cui costoro continuano a diffondere queste falsità e la loro totale chiusura davanti a qualunque fondato contraddittorio che li faccia almeno riflettere e rettificare, è segnale di una rigidità assai inquietante e del fatto che il diavolo ha ottenebrato ormai la loro mente e il loro cuore.  Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, soprattutto quando la sordità è dovuta all’orgoglio a tal punto da rischiare anche l’inferno.

 

CAPOLAVORO DEL DIAVOLO. Forse costoro si sentono sicuri perché sembra che Mons. Villa abbia ricevuto da San Pio da Pietralcina l’incarico di far emergere le malefatte della massoneria all’interno della Chiesa al fine di combatterle, e di questo gliene siamo grati perché è assodato purtroppo che la massoneria ecclesiastica sta imperversando ma non da adesso, DA SECOLI! All’interno della Chiesa con un crescendo davvero preoccupante e non possiamo essere troppo ingenui.

Tuttavia può capitare che l’eccesso di sacro zelo nell’investigare su un argomento così difficile e controverso, proprio perché si muove tra occultismo, esoterismo e supposizioni, facendo leva anche sull’immaginazione, spesso eccessiva o fantasiosa, degli investigatori, possa essere “manipolato” anche dallo zampino del diavolo che è abilissimo nel far passare la menzogna per verità.

A questo punto così grave della menzogna e dello scandalo pubblico, provocato proprio da coloro che dichiarano di lavorare contro la massoneria per mandato divino (sic!) viene da pensare: “Questo è il più grande “capolavoro” del diavolo e di quella massoneria che essi dicono di combattere! Confondere la fede della gente al punto da accusare colui che ha dato tanto fastidio al diavolo, Papa Benedetto, additandolo come maggior responsabile di questa situazione a partire dal Concilio Vaticano II, non può essere che opera del diavolo”.

 

Ma anche molti di coloro che rifiutano queste posizioni estreme, sono comunque d’accordo nell’affermare che Papa Benedetto doveva combattere il modernismo con più forza, come fece S. Pio X. C’è da rispondere che se Papa Benedetto avesse avuto al suo fianco tutti i fidatissimi cardinali collaboratori che ebbe Papa San Pio X (vedi il card. Merry del Val ad esempio, segretario di Stato in concetto di santità) le cose non starebbero certo a questo deplorevole punto, perché il Papa non può fare ciò che vuole, quasi mai, dicono gli esperti, tranne per pronunciamenti ufficiali “ex cathedra”; figuriamoci quando ha attorno chi gli rema contro o chi lo tradisce e riesce a farlo morire con un semplice boccone avvelenato come per il povero papa Luciani.

 

PARERE DI PERSONE QUALIFICATE. Riporto alcune frasi del prof. Stefano Fontana, ex docente di filosofia nei Licei di Verona e direttore dell’Osservatorio dedicato al martire vietnamita Card. Van Thuan, frasi estratte da una conferenza tenuta dallo stesso docente sul tema “Potere, politica, legge in Joseph Ratzinger”.

“Ratzinger ha scritto cose molto importanti per la teologia politica, ma l’aspetto più grandioso del suo pontificato definito “luminoso” sono i suoi discorsi; sui temi del potere, della politica, della legge, ecc. Benedetto XVI ha chiarito e sistemato molte cose, e questo gli è costato molto. Io ho scritto un libro “L’età del Papa scomodo” e non c’è dubbio che Benedetto XVI è stato più che scomodo; è stato osteggiato e perfino odiato soprattutto da coloro che di questo potere si vogliono servire per dominare il mondo e non certo per far trionfare Dio e la Giustizia. Egli è riuscito a consolidare la posizione della Chiesa nel mondo, fissando i tanti elementi provenienti dai pontificati precedenti che però non si erano ancora condensati, stabilizzati, sintetizzati. Egli ha toccato tutti i problemi decisivi. Per questo motivo il suo pontificato è stato il punto di arrivo e di partenza di tutto il periodo conciliare e postconciliare.

Ma il quadro che ci ha lasciato permane tuttora valido, e rimane soprattutto perché non è legato ad aspetti effimeri o scenografici del Pontificato, ma al pensiero. Ciò che appaga il palato, dura poco. Ciò che nutre di verità le menti e i cuori dura a lungo. Non a caso Benedetto XVI non viene ricordato per i suoi gesti, ma per i suoi discorsi e i suoi scritti, che danno gioia intellettuale e spirituale. (…) Suo pilastro fondamentale è la centralità di Dio, pensiero espresso nella lettera che scrisse a tutti i Vescovi del mondo e contenuta poi nella Enciclica “Spe salvi” dove si dice che senza Dio - il vero Dio - il mondo resta privo di speranza, anzi, quando Dio viene eclissato, la nostra capacità di riconoscere l’ordine naturale, il fine ultimo e il Bene comune comincia a svanire”.

 

Citiamo due libri “scomodi” e poco conosciuti di Papa Ratzinger: “Il posto di Dio nel mondo” Potere, politica, legge, ed. Cantagalli, con prefazione del prof. Fontana, e l’altro: “Europa” ed. Cantagalli, nei quali vengono denunciati i mali del nuovo Millennio: l’annullamento del vecchio Continente a motivo dell’ateismo e una sorta di “suicidio etnico” causato dall’avanzare di una promiscuità di popoli, ai quali, con false promesse di benessere e di pace, viene sottratto il diritto alla “Patria”, alla propria terra nativa e al proprio sviluppo, una sorta di invasione pilotata che sfocerà in violenze e guerre. Proprio il contrario delle strategie mondialiste Bergogliane.

 

Un altro ammiratore di Papa Benedetto, il prof. Ettore Gotti Tedeschi, banchiere esperto di finanza economica, che è stato presidente dello Jor e pertanto ha lavorato accanto a Papa Benedetto per parecchi anni, ha rilasciato alcune testimonianze importanti. Sollecitato a dare il suo parere, durante una conferenza per la presentazione del suo libro: “Amare Dio e fare soldi”, massime di economia divina, ed. Fede & Cultura, in merito alla questione controversa delle dimissioni di Papa Benedetto, Gotti elencò alcuni motivi chiari e precisi, che io annotai e che espongo per sommi capi:

1.           Perchè faceva il Papa, era ostile al modernismo e voleva rifondare una Europa cristiana-cattolica, influenzando Bruxelles dal di dentro e affrontando il problema Islam.

2.           Perché affermava l’autorità del Papa e del Magistero della Chiesa cattolica contro i “barbari” all’interno della Chiesa stessa che volevano i “decentramenti”, come vediamo.

3.           Perché voleva portare Dio al centro del dibattito culturale, proponendo la figura di Gesù Cristo come “Rivelazione di Dio al mondo” e come punto centrale della storia dell’umanità.

4.           Perché voleva combattere il relativismo, affermando la perenne validità dei cosiddetti “Principi non negoziabili”, (Fede, Vita e Famiglia), l’importanza della Verità per essere veramente liberi, e della “ragione” per arrivare alla vera fede.

5.           Perché metteva in guardia dagli inganni della moderna antropologia che, mentre da una parte eleva l’uomo al posto di Dio, dall’altra lo riduce a puro animale guidato dall’istinto.

6.           Perché affermava che la miseria materiale è causata da quella morale, e per questo proponeva come rimedio per lo sviluppo economico lo studio della dottrina sociale della Chiesa. In particolare Gotti Tedeschi consigliava la lettura dell’enciclica “Caritas in Veritate” compendio delle strategie necessarie per uscire dalla crisi economica.

7.           Perché avversava l’ecumenismo in quanto avrebbe stravolto l’autorità della Chiesa.

8.           Perché difendeva la “Humanae Vitae” di Paolo VI, contro il “pensiero debole”, quello evoluzionista-darwinista, come pure quello del neo-malthusianesimo.

9.           Perché attaccava la promiscuità sessuale e l’omosessualità, soprattutto tra i preti, oltre che le varie biotecnologie della fecondazione in vitro, attentato alla sacralità della vita umana e del vero amore tra un solo uomo e una sola donna. Ecc. ecc. ecc.

 

Dopo questa sintetica ma robusta esposizione del dott. Gotti Tedeschi, ebbi l’occasione di parlare con un interlocutore esperto dei fatti che sottolineò come ci furono altri avvenimenti che concorsero a scatenare inimicizie contro il card. Ratzinger ancora quando era Prefetto della Dottrina della Fede, a motivo di alcune persone influenti che lui aveva rimosso dal 1984 al 2005 perché fuori dalla fede cattolica per vari motivi. Mi diede un elenco pregandomi di mantenere l’anonimato. Lo passo come mi è stato dato senza impegnare la mia persona. Alcuni nomi sono noti per essere saliti alla ribalta di gravi scandali che quasi tutti conoscono, altri sono già defunti:

 

1.           P. Gustavo Gutierrez peruviano               teologia della liberazione

2.           P. Leonardo Boff, brasiliano                                                      

3.           SE Pedro Casaldaliga (Brasile)                teologia della liberazione

4.           P. Edward Schillebeeck, belga,                pro sacerdozio femminile

5.           P. Helder Camara brasiliano

6.           SE Raymond Hunthausen, Usa               pro omosex

7.           Charles Curran, Usa,                                 pro eutanasia

8.           Due Gesuiti, Josè Castillo e Juan Estrada         (Mision Abierta)

9.           Gabriel Marcel                                             pro omosex ecc.  (poi scomunicato e allontanato definitivamente dalla Chiesa dallo stesso Papa Ratzinger per la sua doppia vita corrotta, il quale neppure alla fine della sua vita si è convertito)

10.        Paul Valadier, gesuita                                direttore Etudes

11.        Matteo Fox, domenicano                          tesi morali

12.        André Guidon , canadese                         pro omosex

13.        Jacque Gallot, vescovo di Evvreux                

14.        Tyssa Balasuriye, Vescovo                       contro infallibilità del Papa ex cathedra.

15.        D. Leonardo Zega, ex direttore Famiglia Cristiana.

16.        Jacque Dufuis, direttore Gregorianum

17.        Reibard Messner

18.        Samuel Ruiz                                                pro ordinazione diaconi sposati

19.        Marciano Vidal                                            appoggio a disordini sessuali

20.        Emanuele Milingo                            ben note le sue tristi vicende di ex esorcista

21.        Romolo Braschi                                          pro sacerdozio femminile

22.        Don Franco Barbero                                   apertura ai gay

23.        P. Bernard Kroll                                           pro ecumenismo

24.        d. Fabrizio Longhi                                       pro omosex

25.        d. Aitor Larresti                                                       

26.        d. Vitaliano della Sala                                no global

 

Alcuni di questi personaggi estromessi da Benedetto, rientrarono poi “dalla finestra” come si suol dire, grazie all’appoggio delle lobby massoniche, facendosi beffe del Papa mentre la gente comune è sdegnata perchè crede che sia stato lui a nominarli e promuoverli.  Altri ancora erano “intoccabili”. Senza dire che dal 13 marzo 2013, fu lo stesso Papa Bergoglio che chiamò in Vaticano molti di questi “contestatori anti-cattolici”, soprattutto quelli della teologia della liberazione, condannata più volte da Papa Benedetto e da Giovanni Paolo II, e li onorò di incarichi di fiducia.

 

Per concludere: A questo punto drammatico della situazione dove stiamo assistendo a una Chiesa cattolica frantumata e sbattuta dalle onde “come nave senza nocchiere in gran tempesta”, non ci resta che aumentare la nostra fede, come fanno i martiri davanti al supplizio, e invocare nostro Signore Gesù perché intervenga Egli stesso con “mano potente e braccio teso” a fare chiarezza dentro la sua Chiesa, contro cui “Le porte degli Inferi non prevarranno!”.

 

Nello stesso tempo dovremmo fare tutti un sincero “atto di pentimento, mea culpa”, non per le colpe della Chiesa, “Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana” ma per le nostre colpe personali di appartenenti alla Chiesa come cristiani battezzati, infedeli e ribelli, soprattutto perché, rifiutando i nostri veri, grandi “Pastori”, vuoi da parte progressista che tradizionalista, è come se avessimo rifiutato nostro Signore Gesù Cristo e la Sua Chiesa per costruirci “Chiesuole screpolate”, a nostro “uso e consumo”, fredde e aride perché prive della linfa vitale della Grazia.

 

Grazie, Santo Padre, Papa Benedetto XVI, “Magno”, prossimo dottore della Chiesa! Tante battaglie ci aspetteranno ancora, ma con Sua Santità sempre al timone della nave della Chiesa, anche se non più sul soglio pontificio ma accanto ad esso in atteggiamento vigile come sentinella sulla torre di guardia, noi cammineremo sicuri!

                  Ad multos annos Santità!  Christus vincit! Christus regnat!

 

                                                           Patrizia Stella

 

UN CONFESSORE E DIRETTORE D'ANIME STRAORDINARIO: DON FERDINANDO RANCAN

                                      don Ferdinando Rancan

                         (A cura della Redazione di “Informazione cattolica”)

  

IL SIGNORE MANDA I SUOI ANGELI 

SUL NOSTRO CAMMINO

Sin dalla creazione del mondo, diciamo degli uomini in particolare, il Signore Dio si è servito degli Angeli fedeli per accompagnare, guidare e proteggere il cammino spesso tortuoso degli uomini sulla terra

Troviamo dal libro dell’Esodo (23,20-23) questa bella e chiara espressone “Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, da’ ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui”, frase che è riportata nelle preghiere liturgiche del 2 ottobre, festa appunto degli Angeli Custodi.Sappiamo infatti come un Angelo inviato dal cielo, l’Arcangelo San Raffaele, abbia accompagnato in sembianze umane il giovane Tobia nel lungo e insidioso viaggio su indicazione del padre. Certi Santi, come Santa Gemma Galgani, avevano un rapporto diretto col loro Angelo Custode, tanto da affidare loro delle lettere o missive importanti, vista la mancanza del cellullare a quei tempi.

In occasioni di guerre decisive per l’umanità, come la battaglia di Lepanto (1571), contro l’avanzata delle orde ottomane, o quella di Vienna (1683) nelle quali si dava per scontato la vittoria, purtroppo, dei musulmani contro i cristiani, furono viste nel cielo intere schiere angeliche, come attestano le cronache del tempo, scendere a combattere in favore dei pochi e sparuti cristiani contro la ferocia bellica della controparte, esperti combattenti da sempre. E furono vinti e dispersi, almeno fino ai nostri giorni nei quali riappare questo pericolo sempre più forte e imminente davanti a noi, anche se adesso non lo si vuole vedere, perché, secondo una falsa concezione della “fratellanza universale” dovremmo, in teoria, tutti abbracciarci e vivere in una utopistica pace in nome della quale dovremmo, seppellire i nostri principi, la nostra fede, la nostra cultura, la nostra identità cattolica forgiata dalla vita eroica e dal martirio di milioni di santi.

Ma la Madonna provvederà, non in modo indolore, a rimediare a questa stoltezza e cecità spirituale che ci attanaglia e ci impedisce di vedere e difendere la Verità, come ci ha invece raccomandato nostro Signore Gesù Cristo.

Tutto questo giro introduttivo per arrivare dove? Vi domanderete… Per arrivare a questo concetto: il Signore manda i suoi Angeli, e continua a mandarli anche ai nostri giorni, anzi sempre di più mano a mano che avanzano le tribolazioni, per indicarci la via non solo della salvezza del corpo, come in caso di guerra, ma soprattutto quella dell’anima, attraverso la via della santità, unica strada per raggiungere il Paradiso.

E questi Angeli il più delle volte non sono esseri angelici venuti dal cielo, come nel caso suindicato, ma si tratta di uomini, di persone in carne e ossa come ciascuno di noi, che hanno tribolato, che hanno lavato le loro vesti, per citare l’Apocalisse, nel sangue dell’agnello, vale a dire nel crogiolo della tribolazione eroica, vissuta per amore di nostro Signore Gesù Cristo con un martirio che non è sempre quello immediato, del corpo, della ghigliottina, del fucile, del circo dei leoni, ma quello fatto goccia a goccia, giorno dopo giorno, nella fedeltà ai propri doveri quotidiani, anche in presenza di malattie spesso pesanti e umilianti, incomprensioni, emarginazioni ecc. nell’eroico abbandono alla volontà di Dio e con l’ardente desiderio di vivere la propria fedeltà e missione che il Signore affida a ciascuno di noi, fino all’ultimo respiro.

Questa in sintesi è la chiave di lettura che hanno dato i promotori della conferenza tenuta a Verona giovedì 9 giugno presentando la figura eroica del sacerdote diocesano in concetto di santità, don Ferdinando Rancan (1926-2017).

Questo compito di ricerca attraverso testimoni, scritti, eventi anche nascosti ma significativi lo sta svolgendo con ammirevole impegno da anni, in particolare dall’anno della sua dipartita al cielo, 10 gennaio 2017, il rev. prof. don Ermanno Tubini, confratello di don Ferdinando nel sacerdozio e nella spiritualità che li accomuna, che è quella dell’Opus Dei, pur essendo don Ferdinando un sacerdote diocesano e rimanendo tale, vale a dire alle dirette dipendenze del Vescovo della sua città, ma con la possibilità di attingere alle fonti della spiritualità e del carisma del fondatore dell’Opera san Josemaría Escrivà de Balaguer (1902-1975)

 Don Rancan è stato un vero Angelo mandato dal cielo, non solo per molti di noi che lo hanno frequentato e apprezzato come predicatore ma soprattutto come confessore e direttore di anime che si sentivano seguite nel cammino della santità come fossero perle uniche e preziose, ma siamo certi che ha sparso la sua ricchezza spirituale attraverso la grazia del sacerdozio anche a moltissimi altri che non lo hanno mai conosciuto, attraverso la cosiddetta “Comunione dei Santi”, e continua a farlo dal Cielo se lo invochiamo chiedendo anche il suo intervento per tante nostre necessità, piccole o grandi che siano.

Resta il fatto che ignorare o peggio ancora rifiutare la presenza di queste persone straordinarie che il Signore stesso ci invia, dopo averli ben forgiati con tribolazioni per saggiare la loro fedeltà e perseveranza, come faceva con gli antichi Profeti, rifiutare o ignorare questi nostri “Angeli incarnati”, diciamo così, per motivi umani spesso superficiali, derivanti più che altro da simpatie o antipatie umane, da rivalità ridicole e infondate perché i santi in cielo non sono invidiosi gli uni degli altri ma collaborano tutti insieme attivamente per la gloria di Dio e per la nostra salvezza, in vista dell’avvento del Regno di Dio… insomma questo atteggiamento fosse dovuto anche solo a ignoranza o superficialità, non è gradito agli occhi di Dio perché è come rifiutare o ignorare i doni che Lui stesso ci offre, liberamente, scegliendo chi vuole per questo compito, come sempre è stato nella storia della Salvezza.

Il prof. don Ermanno Tubini con pazienza ammirevole e ricerche meticolose, sta mettendo in luce sempre di più questo aspetto della santità di un sacerdote diocesano veronese, magari uno dei tanti che ci sono stati e ci saranno, ma a don Ermanno, attraverso i suoi superiori, il Signore stesso ha dato il compito di far conoscere questo confratello nella Fede, come si fa di prassi con tutti i candidati alla santità, e per questo motivo tutti noi abbiamo il nostro grado di responsabilità nell’accoglierlo, nel conoscerlo, nel diffonderne la conoscenza e soprattutto nel pregarlo per noi stessi, per la Chiesa, per l’Italia, come lui sempre chiedeva e per il mondo intero, oggi così ottenebrato dalla presenza del maligno che presto si dovrà arrendere davanti all’imminente trionfo del Regno di Cristo e del Cuore Immacolato di Maria.