martedì 7 gennaio 2014

L'enigma Papa Francesco - seconda parte

Meglio agitarsi nel dubbio che riposare nell’errore (Manzoni).

Premessa:   Le numerose congratulazioni e gli incoraggiamenti ricevuti a seguito della mia prima lettera su “L’enigma Papa Francesco”, per la chiarezza dell’esposizione e per il grande amore che traspare verso la figura del Papa e della Chiesa, mi hanno spinto a continuare la seconda parte con piena convinzione di fare una cosa buona, anzi doverosa. Più di una volta confesso di aver dovuto affrontare un dubbio che penso accomuni molti credenti come me che vorrebbero gridare “Viva il Papa” ma non possono, il dubbio
di pensare che, tutto sommato, queste mie segnalazioni a chi giovano? Non rischiano di creare uno scisma all’interno della Chiesa? Non è meglio risolverle privatamente, magari col confessore e chiudere tutto lì? Non è meglio mettere tutto a tacere, fingere di non sentire, affidarsi solo alla preghiera, ignorando certe sue frasi ambigue e sorvolando anche su certi suoi atteggiamenti che stridono con la figura che deve avere il Vicario di Cristo? Dopo aver molto pregato, confesso che la risposta è stata decisamente “NO!” Devo continuare a segnalare con coraggio almeno quegli aspetti più eclatanti ed evidenti che cadono sotto gli occhi di tutti (anche perché star dietro al ritmo martellante di Papa Francesco che i media rendono onnipresente a tal punto da spiazzare anche le catechesi di Cardinali, Vescovi e parroci è ormai impossibile!) ma lo devo fare per amore di Cristo e della Chiesa, a tal punto che se non lo facessi rischierei di peccare di grave omissione. Quanto poi a risolvere la delicata questione, lasciamo tutto nelle mani del Signore Gesù. A noi per adesso è chiesto di impegnarci per saper discernere almeno la verità dall’errore pregando molto per il Papa.

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            Mancava solo che il 4 gennaio, in pieno tempo natalizio, Bergoglio tornasse a rimarcare quella frase ambigua sui gay con una nuova espressione: “le coppie gay propongono sfide educative inedite”. Cosa significa? Ormai sono troppe le sue frasi sibilline, ognuno se le tira dove vuole, hanno sempre bisogno di padre Lombardi che le chiarisca e le riconduca “acrobaticamente” all’ortodossia per evitare ulteriori scandali tra i fedeli. Non per nulla la più grande rivista gay americana ha proposto Papa Francesco come “Uomo dell’Anno”, non certo perché costoro si siano convertiti, ma perché si sono sentiti confermati nelle loro azioni dal Papa che è come se li avesse benedetti e invogliati a proseguire su quella strada confidando nella “misericordia” di Dio. E un po’ ovunque sembra che il mondo gay esalti il Papa come “paladino ufficiale” dei loro diritti. Forse non è quello che Bergoglio voleva dire, ma la gente lo capisce così e ridicole sono le precisazioni di chi vuol rettificare sempre i suoi discorsi. Il Papa ha il dovere di parlare chiaro, “poco ma chiaro”, e invece risulta il contrario, parla “molto e nebuloso”.

Qui c’è un netto contrasto con la dottrina perenne della Chiesa che considera “il peccato impuro contro natura” (non il peccatore che ha diritto al nostro rispetto e che solo Dio potrà giudicare) tra i quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, assieme all’omicidio volontario, all’oppressione dei poveri e alla frode nel salario agli operai.  Interessante a tale proposito un libretto di Fabio Bernabei dal titolo “Chiesa e omosessualità” Ed. Fede & Cultura, laddove segnala con ampia documentazione l’atteggiamento della Chiesa nei confronti di questa realtà sin dai primi apostoli, S. Paolo ad esempio, e via via, le condanne dei Padri della Chiesa, dei grandi Santi, dei Papi, dei vari Concili, del diritto canonico fino ai più recenti documenti della Congregazione per la dottrina della fede. San Pier Damiani ad esempio afferma che “questo vizio supera per gravità tutti gli altri vizi”, e la grande Santa Caterina da Siena non usa certamente espressioni accomodanti quando afferma che “è un vizio maledetto schifato dagli stessi demoni”. 

            Già Papa Benedetto e lo stesso Papa Francesco avevano denunciato la presenza di inquietanti lobby gay in Vaticano, forse le stesse, sostengono molti, che hanno costretto Papa Benedetto alle dimissioni forzate per intronizzare questo Papa di “più larghe vedute” (se ciò fosse si potrebbe pensare a una elezione papale invalida). Ma coraggiosa oltre misura è stata la denuncia di un sacerdote polacco don Dariusz Oko, dottore di ricerca del dipartimento di filosofia dell’università pontificia Giovanni Paolo II di Cracovia, il quale ha colpito nel segno parlando addirittura di una specie di nuova “corrente teologica” in seno alla Chiesa, che egli chiama “omoeresia”, così potente da proteggere tutti i sacerdoti gay contro coloro che osano dissentire. Don Oko inizia così il suo inquietante articolo: “Se la salvaguardia degli omocolpevoli dovesse essere più importante della sorte dei ragazzi e degli adolescenti, della sorte della Chiesa intera, se questo fosse fatto in modo del tutto consapevole, sarebbe un alto tradimento della Chiesa, un tradimento compiuto dalla Chiesa nei confronti dei giovani”.
                                  
            E il fatto che questo peccato sia sempre stato presente sin dall’inizio dell’umanità, come d’altronde qualunque altro peccato tipo l’aborto, l’infanticidio, l’adulterio, il furto, l’omicidio ecc. perché la vita dell’uomo sulla terra è un perenne combattimento contro tutti i suoi istinti più bassi, non significa che debba all’improvviso diventare un fatto normale, anzi un diritto da legalizzare e portare in trionfo. Già dall’Antico Testamento questo peccato è stato condannato da Dio con il castigo di Sodoma e Gomorra, e se pensiamo che anche le leggi civili di molte Nazioni fino a pochi anni fa consideravano questo comportamento degno di gravi sanzioni, dovremmo avere sufficienti prove per essere convinti della sua pericolosità sia per l’anima che per il corpo. Infatti il corpo viene gradualmente invaso da una forma di infezione o setticemia irreversibile che lo avvolge portandolo spesso alla morte.  E questo perché, a detta di medici e psicologi che stanno aiutando queste persone a uscirne, non essendo i due corpi “complementari” nell’atto sessuale come tra maschio e femmina, ma “usati” impropriamente e forzatamente contro la loro stessa conformazione anatomica, provocano danni fisici e anche psicologici irreparabili, tanto che molti gay sono costretti a stordirsi con la droga prima di affrontare il sesso.
            E anche se moltissimi gay nel mondo riescono ogni anno a uscire egregiamente da questa situazione, vedi Luca di Tolve che sta portando avanti una campagna stupenda, oppure molti altri che accettano di vivere in castità offrendo a Dio questa loro sofferenza, purtroppo le lobby europee vogliono “legittimare il disordine morale” partendo dai presunti diritti gay per poi allargarsi al crimine del gender, coinvolgendo nel sesso creature innocenti fin dall’asilo. E chi osa dissentire, rischia grosso, come nei peggiori regimi totalitari. Questa profanazione dell’innocenza voluta dai nemici dell’uomo e di Dio, è peggio dell’aborto e attira sul mondo le punizioni di Dio. Quando ciò dovesse accadere, non chiediamo a Dio il perché mettendolo sul banco degli imputati, ma battiamoci il petto chiedendogli perdono per la nostra malvagità o per la nostra silenziosa complicità. Ci troviamo ormai a un bivio della storia così drammatico, che dobbiamo essere disposti a tutto per la Verità e per Gesù Cristo, anche a subire persecuzioni fino a dare la vita, come stanno facendo migliaia di nostri fratelli cristiani nel mondo.

            Papa Francesco parla spesso di misericordia ma non di peccato e della necessità della conversione! Se si ignora il peccato, qualunque esso sia, cioè la cattiva azione che offende, in modo più o meno grave, la legge e l’amore di Dio, non si arriverà mai al pentimento, condizione indispensabile per avere il perdono di Dio, e pertanto del tutto inutile risulta essere la misericordia perché questa non potrà mai sostituire la giustizia divina e la grazia del perdono che Dio concede solo a chi lo invoca con cuore sincero. Senza dire che tutti sarebbero invogliati a fare ciò che gli fa più comodo, anche negli affari loschi, se la misericordia divina alla fine copre e cancella i loro misfatti come un segreto complice. Papa Francesco dice che Dio perdona sempre e tutti, però tace su peccati gravi tipo aborto, omosessualità, adulterio, gender, sterminio di cristiani… per addossarci invece responsabilità e sensi di colpa che non abbiamo, quali la morte di centinaia di immigrati in mare, fatti che dispiacciono molto, ma che non sono un peccato per noi, ma semmai per chi li avvia per lucro a questi rischiosi viaggi.

            Gesù Cristo, invece, afferma e ribadisce più volte nel Vangelo (e il Catechismo della Chiesa cattolica lo espone chiaramente in vari paragrafi che non sto a citare perché li troviamo un po’ dappertutto) che c’è il giudizio di Dio su ciascuno di noi e sul nostro operato, che esiste Paradiso, Purgatorio e Inferno, la Geenna di fuoco inestinguibile! Che per essere perdonati bisogna essere consapevoli del male che si è fatto e desiderosi di cambiare vita, chiedendo perdono a Dio nel sacramento della Confessione, anche delle colpe e del male fatto agli altri che non riusciamo a vedere bene nella loro gravità a causa della nostra cecità, superbia o debolezza. Che vale la pena fare qualche rinuncia, qualche sacrificio, anche eroico, e non solo quelli di carattere sessuale, in vista del fatto che la nostra vita sulla terra è precaria, provvisoria, che è tutta una battaglia fra il bene e il male che è dentro di noi, che gli anni volano e ci aspetta una gioia che non ha fine, e che oltretutto il peccato non appaga assolutamente, ma lascia sempre tanta amarezza, tanto odio, solitudine, invidia e disperazione, proprio perché il peccato cancella l’amore e senza l’amore l’uomo diventa peggio di una belva.

           Ma a far crescere in modo tumultuoso uno tsunami di reazioni è stato soprattutto il fatto che Papa Francesco si definisce “un autentico rivoluzionario che vuole cambiare la Chiesa per portarla verso la modernità”, una modernità intrisa di relativismo, ateismo e razionalismo, e va a confidare pubblicamente questi suoi progetti proprio ad un ateo incallito come Scalfari, rilasciando un’intervista a dir poco scandalosa che poi è stata censurata, ovvero eliminata dal blog del Vaticano dal solito padre Lombardi. Qui elenco solo qualche passaggio tratto dall’originale completo in mie mani:
  • Il Papa sprona Scalfari a seguire la sua coscienza come fonte del bene e del male senza confrontarsi con la Verità;   nega che vi siano certezze per il cristiano, ancor meno “Verità assolute” perché siamo sempre in cammino alla ricerca di verità;  nega il valore del proselitismo cioè della evangelizzazione considerata una “solenne sciocchezza” perché bisogna rispettare “la fede” di tutti senza interferenze;   propone un generico Dio misericordioso, non necessariamente “cattolico” che sorvola sul peccato e perdona tutti;    parla dell’Incarnazione del Figlio di Dio come mezzo per infondere negli uomini il sentimento della fratellanza;   denuncia come primo, grave pericolo per il mondo la disoccupazione giovanile anziché la mancanza di fede che è sotto gli occhi di tutti, tanto che glielo ha fatto notare con un certo stupore lo stesso Scalfari e lui lo ha ribadito per la seconda volta con molta sicurezza, ecc. 
E la gente legge e beve il tutto come se fosse parola di Dio. Invece non è né Parola di Dio, né Magistero ordinario, perché sono semplicemente suoi pensieri personali, opinabili, e in alcuni punti assai pericolosi per la fede. È per questo che occorre chiedere luce allo Spirito Santo.

Anche nella successiva intervista con il gesuita padre Spadaro, Papa Francesco ha in un certo senso confermato la precedente in quanto propone, come massimo rimedio ai mali del mondo, un generico amore e aiuto per il prossimo da parte di una ipotetica “Chiesa ospedale da campo”, che finora è stata troppo “imbrigliata”, secondo lui, in questioni dottrinali e teologiche, ignorando che oltre l’80% delle opere umanitarie nel mondo sono state realizzate dalla Chiesa cattolica lungo i secoli, nonostante le orribili mattanze di cristiani e la distruzione delle loro meravigliose opere artistiche e umanitarie nel mondo da parte per lo più di musulmani, quei poveri cristiani martirizzati a migliaia ogni anno che il Papa mai ha ricordato, nemmeno nella Messa dei defunti del 2 novembre. Però si premura di scrivere una lettera all’Iman, per complimentarsi per “i frutti” del Ramadan, proprio quei “frutti” previsti dal Corano che sono la causa diretta di tante persecuzioni contro i cristiani.!  
            Una Chiesa che perde la sua identità soprannaturale conferitale da Cristo come “salvezza per l’umanità” per essere ridotta a una “Chiesa da campo” che si limita a curare le ferite significa fare il gioco della massoneria. Ma chi ci salverà non solo dalla perdizione eterna, ma anche dalla fame, dalla guerra, dalle ingiustizie, dalle calamità, dalla morte se non la forza e il potere di Gesù Cristo, nostro vero Salvatore e Redentore? Ci salverà Napolitano? Ci salverà Obama, o la Nato? O la regina d’Inghilterra? Ci salverà l’Unione Europea che ci sta mettendo in ginocchio per dominarci a suo gusto e piacere? Neppure il Papa ci potrà salvare se lo si idolatra come uno dei tanti big che attirano le folle esaltate piuttosto che come Vicario di Cristo che viene all’insegna dell’umiltà e della Verità.  

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Dicevamo nella lettera precedente che Papa Francesco ha rifiutato oggetti e indumenti personali tipici ed esclusivi del Papa (mozzetta, abito bianco speciale, anello, pettorale ecc.). Ma non solo questo perchè Bergoglio ha dichiarato più volte di voler rifiutare anche l’uso di quei Paramenti sacri che, nella Chiesa cattolica, costituiscono un patrimonio di arte, di fede, di sapienza e di bellezza che sa di paradiso: casule, pianete, tovaglie d’altare, piviali, camici, amitti, ecc. finemente ricamati lungo i secoli anche su rari broccati e con l’incastro di pietre preziose, con una perfezione che dimostra l’amore della creatura per il suo Creatore! E quei calici meravigliosi, le patene, pissidi, ostensori, tiare, pastorali, ecc. molti dei quali in filigrana d’oro e d’argento e rivestiti di pietre preziose… perché destinarli alla freddezza dei musei per privilegiare dei miserabili calici di legno o di coccio per il culto divino come segno di povertà?  Quelle suppellettili sacre preziose devono essere destinate all’uso per il quale sono state fatte che è il culto divino in onore della Maestà di Dio, Uno e Trino, proprio nel momento più sconvolgente che si possa mai avere sulla terra, che è quello della celebrazione liturgica della Santa Messa, laddove Cielo e Terra si incontrano per accogliere la presenza viva, vera e reale di nostro Signore Gesù Cristo che si fa presente nell’Ostia consacrata e nel Calice per farsi cibo e bevanda per la nostra salvezza. Una celebrazione così sublime come la Santa Messa esige un luogo adatto e, dove è possibile, l’uso di oggetti di alto valore come questi, sull’esempio di Gesù che ha istituito e celebrato solennemente la prima Eucaristia in un Cenacolo riccamente addobbato e con suppellettili di pregio.
  • Ebbene, Papa Bergoglio ha definito tutte queste meraviglie dell’arte, della storia e della fede tramandate lungo i secoli che tutti ci invidiano “ORPELLI INUTILI!”  È bastata questa sola frase per far crollare la fiducia di molti fedeli in lui!
Viene da pensare a questo punto che, tra questi “orpelli inutili”, Bergoglio consideri anche certe nostre chiese, romaniche, gotiche,… e molti nostri conventi antichi perché più volte ha consigliato di cederli o venderli per soddisfare i bisogni dei clandestini i quali, per lo più musulmani, finirebbero per intronizzare la mezzaluna al posto della croce, mentre noi rischiamo di finire presto nei capannoni o nelle catacombe per la Messa, se ancora avremo qualche sacerdote disposto a celebrarla!   E così si crea il paradosso per cui, mentre una volta i nostri poveri, consapevoli dell’importanza di avere una chiesa in mezzo a loro, si privavano di parte dei loro soldi e del loro tempo libero per edificare la loro chiesa al centro delle loro abitazioni, anzi facevano a gara a chi di loro costruisse la chiesa più bella, come vediamo in certi paesini poveri con chiese e campanili che troneggiano maestosi, adesso viene suggerito di fare il contrario proprio da un Papa che si chiama Francesco! 

Segue terza parte fra una settimana.

14 commenti:

  1. Condivido tutto, ogni singola parola e ogni tua perplessità!
    Nonostante quello che hai ben descritto sia drammatico più che mai, trovo consolazione nel vedere che non solo la sola a pensarla come te.
    Tutti elogiano questo Papa, invece a me manca ogni giorno di più Benedetto XXVI!
    Preghiamo per il futuro della Chiesa e di tutti i suoi fedeli!
    Grazie per quello che fai Patrizia, Dio Ti Benedica!

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  2. מיכאל ... chi è come Dio ?

    ... che tristezza ... cosa pensi che sarebbe giusto fare?! riaprire i lager e bruciarci dentro omosessuali e anche magari la gente malata, le persone lontane alla Fede, tutte le pecorelle smarrite ?!!!

    La tua premessa è un chiaro esempio di SUPERBIA... gongolati nei tuoi peccati ... e per CHIAREZZA: ti ho letto solo perchè mi hanno invitato a farlo.

    Dio è talmente Onnipotente che permette certe cose, ma ne ha sempre il controllo ... ripassati i peccati contro lo Spirito Santo (esempio il primo), mi chiedo se la parte finale del Credo la dici in Chiesa (se ci vai) o menti.
    Chissà che ci guadagni con queste parole....
    Sara

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    1. Mi dispiace dirtelo, ma non hai capito niente!

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    2. Scusami, con grande umiltà, consiglio di guardare il sito http://www.gruppolot.it/wp/
      può essere un valido aiuto.

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    3. Come "ti dispiace" rimarcare la TUA PRESUNZIONE nel dire che io non ho capito NIENTE (proprio niente è tanto)... esiste solo la tua verità giusto?!

      Magari pensi pure con convinzione di salvare qualche anima con questo blog e portarla sulla giusta via...


      Sara (-1)

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    4. Non solo non hai capito niente sul contenuto dell'articolo, ma hai anche sbagliato nel ritenere che io, Stella, fossi l'autrice dell'articolo. Sono semplicemente una lettrice che condivide pienamente le idee e i dubbi espressi nelle tre parti pubblicate. Non prendertela e sii meno aggressiva.

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    5. Sono d'accordo con Stella, papa Francesco mostra forse troppa poca chiarezza in questo momento storico, però prima di dire che sta cadendo il mondo forse è utile pensare che ha le sue ragioni che forse non conosciamo, è anche vero che i giornali enfatizzano eccessivamente poche parole spesso pronunciate in mezzo a discorsi ampi e complessi, che il papa accetta comunque la correzione data da altri teologi (che stanno li apposta), che la chiesa comunque non cambia la sua dottrina e che solo il pentimento apre alla misericordia, e che spesso vogliono mettergli in bocca cose che non ha detto, credo che in fondo cerchi di fare il buonistae altri se ne approfittano. Io non sono molto d'accordo con questa linea, ma prima o poi cambierà, speriamo non troppo tardi e che non sia vero come dicono alcuni che si realizzerà la terza parte delle profezie di Fatima. Tuttava la verità è vera e non cambia e non ho dubbi trionferà.Interessante la rabbia dell'anonimo però, vedo che capita spesso: se si chiede ad un prete di essere casto e ad un ubriacone di non ubriacarsi o ad uno sposato di non essere adultero nessuno si arrabbia, magari ti mandano al diavolo ma tutto finisce lì!, ma se si chiede ad un gay di essere continente sembra avere fatto reato di lesa maestà, si infuriano in modo quasi isterico, mi sembra veramente esagerato! La chesa propone la castità e la continenza come parte integrante del cammino spirituale, non c'è niente di così estremo! a condizione di crederci, ma se non ci credi perchè pretendi di essere confermato? in fondo forse perchè sai di avere torto e vuoi una assoluzione senza fare fatica.

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  3. approvate solo i commenti che vi approvano (e quindi fanno comodo) ... complimenti!

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  4. Carissimi Amiche e Amici
    Ho appena finito di pubblicare sul < SOS COLLEMAGGIO > l'articolo dedicato allo "stemma" di Papa Francesco.
    “L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEI SIMBOLI DI PAPA FRANCESCO”
    http://www.soscollemaggio.com/it/linsostenibile-leggerezza-dei-qsimboliq-di-papa-francesco.html



    Ho rivisto la PARTE V alla luce delle scelte esoteriche fatte da Papa Francesco a Rio de Janeiro durante le giornate della gioventù- Scelte su cui ho espresso il mio personale punto di vista, chiaramente opinabile;punto di vista su cui mi piacerebbe avere vostre osservazioni

    http://www.soscollemaggio.com/it/linsostenibile-leggerezza-dei-qsimboliq-di-papa-francesco/v-parte.html

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    1. Cara Stella, la sua pososzione è scomoda, come quella di Caterina da Siena, comunque grazie di saper esprimera quello che tanti credenti, fedeli alla Chiesa, pensano, e soffrono.
      Non temere: anche nella Chiesa c'è la possibilità di esprimersi. GRAZIE.

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  5. Questo papa somiglia molto al profeta bugiardo, che, si dice in Bibbia spoglierà le chiese dei simboli cristiani e sovvertirà l'ordine. Quella croce di ferro che porta al collo perchè è proprio di ferro? non per caso perchè è simbolo del potere dei massoni? Perchè si chiama Francesco? In onore del povero frate o del generale che ha fondato l'ordine dei gesuiti? E chi sono i gesuiti? Perché si è dimesso l'altro Papa e proprio qualche mese prima della sua elezione, per la prima volta nella storia si sono riuniti in una riunione straordinaria quelli del Bilderberg e proprio a Roma? Un premio Oscar per la recitazione sarrebbe poco per questo impostore

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  6. E' chiaro che siamo negli ultimi tempi di cui parla a chiare lettere Gesù nostro signore è vero DIO,chi non lo vuole ammettere non sa giudicare i tempi. Continuando così verremo giudicati come omofobi, saremo considerati dissidenti al nwo, e incarcerati con accuse simili. Grazie per l'articolo che hai scritto.

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  7. Leggendo alcuni post .....sono destabilizzata....ma dove mi trovo ? tra cattolici o tra prostestanti? Beh penso proprio che sia necessaria una preghiera e far memoria della gioia dell'Incontro! Grazie Papa Francesco.

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  8. Anonimo del 16 luglio, tu, prima di Bergoglio, non ti sentivi, forse, in comunione con Benedetto XVI, e, adesso, invece si?! Fammi capire che razza di cattolica sei...

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