Meglio agitarsi nel dubbio che riposare
nell’errore (Manzoni).
Premessa: Le numerose congratulazioni e gli incoraggiamenti ricevuti a
seguito della mia prima lettera su “L’enigma Papa Francesco”, per la chiarezza dell’esposizione
e per il grande amore che traspare verso la figura del Papa e della Chiesa, mi
hanno spinto a continuare la seconda parte con piena convinzione di fare una
cosa buona, anzi doverosa. Più di una volta confesso di aver dovuto affrontare
un dubbio che penso accomuni molti credenti come me che vorrebbero gridare
“Viva il Papa” ma non possono, il dubbio
di pensare che, tutto sommato, queste
mie segnalazioni a chi giovano? Non rischiano di creare uno scisma all’interno
della Chiesa? Non è meglio risolverle privatamente, magari col confessore e
chiudere tutto lì? Non è meglio mettere tutto a tacere, fingere di non sentire,
affidarsi solo alla preghiera, ignorando certe sue frasi ambigue e sorvolando
anche su certi suoi atteggiamenti che stridono con la figura che deve avere il
Vicario di Cristo? Dopo aver molto pregato, confesso che la risposta è stata
decisamente “NO!” Devo continuare a segnalare con coraggio almeno quegli
aspetti più eclatanti ed evidenti che cadono sotto gli occhi di tutti (anche
perché star dietro al ritmo martellante di Papa Francesco che i media rendono onnipresente
a tal punto da spiazzare anche le catechesi di Cardinali, Vescovi e parroci è
ormai impossibile!) ma lo devo fare per amore di Cristo e della Chiesa, a tal
punto che se non lo facessi rischierei di peccare di grave omissione. Quanto
poi a risolvere la delicata questione, lasciamo tutto nelle mani del Signore
Gesù. A noi per adesso è chiesto di impegnarci per saper discernere almeno la
verità dall’errore pregando molto per il Papa.
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Mancava solo che il 4 gennaio, in
pieno tempo natalizio, Bergoglio tornasse a rimarcare quella frase ambigua sui
gay con una nuova espressione: “le coppie
gay propongono sfide educative inedite”. Cosa significa? Ormai sono troppe le
sue frasi sibilline, ognuno se le tira dove vuole, hanno sempre bisogno di padre
Lombardi che le chiarisca e le riconduca “acrobaticamente” all’ortodossia per
evitare ulteriori scandali tra i fedeli. Non per nulla la più grande rivista
gay americana ha proposto Papa Francesco come “Uomo dell’Anno”, non certo
perché costoro si siano convertiti, ma perché si sono sentiti confermati nelle
loro azioni dal Papa che è come se li avesse benedetti e invogliati a
proseguire su quella strada confidando nella “misericordia” di Dio. E un po’
ovunque sembra che il mondo gay esalti il Papa come “paladino ufficiale” dei
loro diritti. Forse non è quello che Bergoglio voleva dire, ma la gente lo
capisce così e ridicole sono le precisazioni di chi vuol rettificare sempre i
suoi discorsi. Il Papa ha il dovere di parlare chiaro, “poco ma chiaro”, e
invece risulta il contrario, parla “molto e nebuloso”.
Qui c’è un netto contrasto con la dottrina
perenne della Chiesa che considera “il peccato impuro contro natura” (non il
peccatore che ha diritto al nostro rispetto e che solo Dio potrà giudicare) tra
i quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, assieme all’omicidio
volontario, all’oppressione dei poveri e alla frode nel salario agli operai. Interessante a tale proposito un
libretto di Fabio Bernabei dal titolo “Chiesa e omosessualità” Ed. Fede &
Cultura, laddove segnala con ampia documentazione l’atteggiamento della Chiesa
nei confronti di questa realtà sin dai primi apostoli, S. Paolo ad esempio, e
via via, le condanne dei Padri della Chiesa, dei grandi Santi, dei Papi, dei
vari Concili, del diritto canonico fino ai più recenti documenti della
Congregazione per la dottrina della fede. San Pier Damiani ad esempio afferma
che “questo vizio supera per gravità
tutti gli altri vizi”, e la grande Santa Caterina da Siena non usa
certamente espressioni accomodanti quando afferma che “è un vizio maledetto schifato dagli stessi demoni”.
Già Papa Benedetto e lo stesso Papa
Francesco avevano denunciato la presenza di inquietanti lobby gay in Vaticano, forse
le stesse, sostengono molti, che hanno costretto Papa Benedetto alle dimissioni
forzate per intronizzare questo Papa di “più larghe vedute” (se ciò fosse si
potrebbe pensare a una elezione papale invalida). Ma coraggiosa oltre misura è
stata la denuncia di un sacerdote polacco don Dariusz Oko, dottore di ricerca
del dipartimento di filosofia dell’università pontificia Giovanni Paolo II di
Cracovia, il quale ha colpito nel segno parlando addirittura di una specie di
nuova “corrente teologica” in seno alla Chiesa, che egli chiama “omoeresia”,
così potente da proteggere tutti i sacerdoti gay contro coloro che osano
dissentire. Don Oko inizia così il suo inquietante articolo: “Se la salvaguardia degli omocolpevoli
dovesse essere più importante della sorte dei ragazzi e degli adolescenti,
della sorte della Chiesa intera, se questo fosse fatto in modo del tutto
consapevole, sarebbe un alto tradimento della Chiesa, un tradimento compiuto
dalla Chiesa nei confronti dei giovani”.
E il fatto che questo peccato sia
sempre stato presente sin dall’inizio dell’umanità, come d’altronde qualunque
altro peccato tipo l’aborto, l’infanticidio, l’adulterio, il furto, l’omicidio
ecc. perché la vita dell’uomo sulla terra è un perenne combattimento contro
tutti i suoi istinti più bassi, non significa che debba all’improvviso
diventare un fatto normale, anzi un diritto da legalizzare e portare in trionfo.
Già dall’Antico Testamento questo peccato è stato condannato da Dio con il
castigo di Sodoma e Gomorra, e se pensiamo che anche le leggi civili di molte
Nazioni fino a pochi anni fa consideravano questo comportamento degno di gravi
sanzioni, dovremmo avere sufficienti prove per essere convinti della sua pericolosità
sia per l’anima che per il corpo. Infatti il corpo viene gradualmente invaso da
una forma di infezione o setticemia irreversibile che lo avvolge portandolo
spesso alla morte. E questo perché, a
detta di medici e psicologi che stanno aiutando queste persone a uscirne, non
essendo i due corpi “complementari” nell’atto sessuale come tra maschio e
femmina, ma “usati” impropriamente e forzatamente contro la loro stessa
conformazione anatomica, provocano danni fisici e anche psicologici irreparabili,
tanto che molti gay sono costretti a stordirsi con la droga prima di affrontare
il sesso.
E anche se moltissimi gay nel mondo riescono
ogni anno a uscire egregiamente da questa situazione, vedi Luca di Tolve che
sta portando avanti una campagna stupenda, oppure molti altri che accettano di
vivere in castità offrendo a Dio questa loro sofferenza, purtroppo le lobby
europee vogliono “legittimare il disordine morale” partendo dai presunti
diritti gay per poi allargarsi al crimine del gender, coinvolgendo nel sesso creature
innocenti fin dall’asilo. E chi osa dissentire, rischia grosso, come nei
peggiori regimi totalitari. Questa profanazione dell’innocenza voluta dai
nemici dell’uomo e di Dio, è peggio dell’aborto e attira sul mondo le punizioni
di Dio. Quando ciò dovesse accadere, non chiediamo a Dio il perché mettendolo
sul banco degli imputati, ma battiamoci il petto chiedendogli perdono per la
nostra malvagità o per la nostra silenziosa complicità. Ci troviamo ormai a un
bivio della storia così drammatico, che dobbiamo essere disposti a tutto per la
Verità e per Gesù Cristo, anche a subire persecuzioni fino a dare la vita, come
stanno facendo migliaia di nostri fratelli cristiani nel mondo.
Papa
Francesco parla spesso di misericordia ma non di peccato e della necessità
della conversione! Se si ignora il peccato, qualunque esso sia, cioè la
cattiva azione che offende, in modo più o meno grave, la legge e l’amore di
Dio, non si arriverà mai al pentimento, condizione indispensabile per avere il perdono
di Dio, e pertanto del tutto inutile risulta essere la misericordia perché
questa non potrà mai sostituire la giustizia divina e la grazia del perdono che
Dio concede solo a chi lo invoca con cuore sincero. Senza dire che tutti
sarebbero invogliati a fare ciò che gli fa più comodo, anche negli affari
loschi, se la misericordia divina alla fine copre e cancella i loro misfatti come
un segreto complice. Papa Francesco dice che Dio perdona sempre e tutti, però tace
su peccati gravi tipo aborto, omosessualità, adulterio, gender, sterminio di
cristiani… per addossarci invece responsabilità e sensi di colpa che non
abbiamo, quali la morte di centinaia di immigrati in mare, fatti che
dispiacciono molto, ma che non sono un peccato per noi, ma semmai per chi li
avvia per lucro a questi rischiosi viaggi.
Gesù
Cristo, invece, afferma e ribadisce più volte nel Vangelo (e il Catechismo
della Chiesa cattolica lo espone chiaramente in vari paragrafi che non sto a
citare perché li troviamo un po’ dappertutto) che c’è il giudizio di Dio su
ciascuno di noi e sul nostro operato, che esiste Paradiso, Purgatorio e
Inferno, la Geenna di fuoco inestinguibile! Che per essere perdonati
bisogna essere consapevoli del male che si è fatto e desiderosi di cambiare
vita, chiedendo perdono a Dio nel sacramento della Confessione, anche delle
colpe e del male fatto agli altri che non riusciamo a vedere bene nella loro
gravità a causa della nostra cecità, superbia o debolezza. Che vale la pena
fare qualche rinuncia, qualche sacrificio, anche eroico, e non solo quelli di
carattere sessuale, in vista del fatto che la nostra vita sulla terra è
precaria, provvisoria, che è tutta una battaglia fra il bene e il male che è
dentro di noi, che gli anni volano e ci aspetta una gioia che non ha fine, e
che oltretutto il peccato non appaga assolutamente, ma lascia sempre tanta
amarezza, tanto odio, solitudine, invidia e disperazione, proprio perché il
peccato cancella l’amore e senza l’amore l’uomo diventa peggio di una belva.
Ma a far crescere in modo tumultuoso uno tsunami di reazioni è stato soprattutto
il fatto che Papa Francesco si definisce “un autentico rivoluzionario che vuole
cambiare la Chiesa per portarla verso la modernità”, una
modernità intrisa di relativismo, ateismo e razionalismo, e va a confidare pubblicamente
questi suoi progetti proprio ad un ateo incallito come Scalfari, rilasciando
un’intervista a dir poco scandalosa che poi è stata censurata, ovvero eliminata
dal blog del Vaticano dal solito padre Lombardi. Qui elenco solo qualche
passaggio tratto dall’originale completo in mie mani:
- Il Papa sprona Scalfari a
seguire la sua coscienza come fonte del bene e del male senza confrontarsi
con la Verità; nega che vi siano certezze per il
cristiano, ancor meno “Verità assolute” perché siamo sempre in cammino
alla ricerca di verità; nega il
valore del proselitismo cioè della evangelizzazione considerata una
“solenne sciocchezza” perché bisogna rispettare “la fede” di tutti senza
interferenze; propone un generico
Dio misericordioso, non necessariamente “cattolico” che sorvola sul
peccato e perdona tutti; parla dell’Incarnazione del Figlio di Dio
come mezzo per infondere negli uomini il sentimento della fratellanza; denuncia come primo, grave pericolo per
il mondo la disoccupazione giovanile anziché la mancanza di fede che è
sotto gli occhi di tutti, tanto che glielo ha fatto notare con un certo
stupore lo stesso Scalfari e lui lo ha ribadito per la seconda volta con molta
sicurezza, ecc.
E la gente legge e beve il tutto come se
fosse parola di Dio. Invece non è né Parola di Dio, né Magistero ordinario,
perché sono semplicemente suoi pensieri personali, opinabili, e in alcuni punti
assai pericolosi per la fede. È per questo che occorre chiedere luce allo
Spirito Santo.
Anche
nella successiva intervista con il gesuita padre Spadaro, Papa Francesco ha in
un certo senso confermato la precedente in quanto propone, come massimo rimedio
ai mali del mondo, un generico amore e aiuto per il prossimo da parte di una
ipotetica “Chiesa ospedale da campo”, che finora è stata troppo “imbrigliata”,
secondo lui, in questioni dottrinali e teologiche, ignorando che oltre l’80%
delle opere umanitarie nel mondo sono state realizzate dalla Chiesa cattolica
lungo i secoli, nonostante le orribili mattanze di cristiani e la distruzione
delle loro meravigliose opere artistiche e umanitarie nel mondo da parte per lo
più di musulmani, quei poveri cristiani martirizzati a migliaia ogni anno che
il Papa mai ha ricordato, nemmeno nella Messa dei defunti del 2 novembre. Però
si premura di scrivere una lettera all’Iman, per complimentarsi per “i frutti”
del Ramadan, proprio quei “frutti” previsti dal Corano che sono la causa
diretta di tante persecuzioni contro i cristiani.!
Una
Chiesa che perde la sua identità soprannaturale conferitale da Cristo come
“salvezza per l’umanità” per essere ridotta a una “Chiesa da campo” che si
limita a curare le ferite significa fare il gioco della massoneria. Ma chi
ci salverà non solo dalla perdizione eterna, ma anche dalla fame, dalla guerra,
dalle ingiustizie, dalle calamità, dalla morte se non la forza e il potere di
Gesù Cristo, nostro vero Salvatore e Redentore? Ci salverà Napolitano? Ci
salverà Obama, o la Nato? O la regina d’Inghilterra? Ci salverà l’Unione Europea
che ci sta mettendo in ginocchio per dominarci a suo gusto e piacere? Neppure
il Papa ci potrà salvare se lo si idolatra come uno dei tanti big che attirano
le folle esaltate piuttosto che come Vicario di Cristo che viene all’insegna
dell’umiltà e della Verità.
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Dicevamo nella lettera precedente che Papa
Francesco ha rifiutato oggetti e indumenti personali tipici ed esclusivi del
Papa (mozzetta, abito bianco speciale, anello, pettorale ecc.). Ma non solo
questo perchè Bergoglio ha dichiarato più volte di voler rifiutare anche l’uso
di quei Paramenti sacri che, nella Chiesa cattolica, costituiscono un
patrimonio di arte, di fede, di sapienza e di bellezza che sa di paradiso: casule,
pianete, tovaglie d’altare, piviali, camici, amitti, ecc. finemente ricamati
lungo i secoli anche su rari broccati e con l’incastro di pietre preziose, con
una perfezione che dimostra l’amore della creatura per il suo Creatore! E quei
calici meravigliosi, le patene, pissidi, ostensori, tiare, pastorali, ecc.
molti dei quali in filigrana d’oro e d’argento e rivestiti di pietre preziose…
perché destinarli alla freddezza dei musei per privilegiare dei miserabili
calici di legno o di coccio per il culto divino come segno di povertà? Quelle suppellettili sacre preziose devono
essere destinate all’uso per il quale sono state fatte che è il culto divino in
onore della Maestà di Dio, Uno e Trino, proprio nel momento più sconvolgente che si possa mai avere sulla
terra, che è quello della celebrazione liturgica della Santa Messa, laddove
Cielo e Terra si incontrano per accogliere la presenza viva, vera e reale di
nostro Signore Gesù Cristo che si fa presente nell’Ostia consacrata e nel
Calice per farsi cibo e bevanda per la nostra salvezza. Una celebrazione
così sublime come la Santa Messa esige un luogo adatto e, dove è possibile,
l’uso di oggetti di alto valore come questi, sull’esempio di Gesù che ha
istituito e celebrato solennemente la prima Eucaristia in un Cenacolo
riccamente addobbato e con suppellettili di pregio.
- Ebbene,
Papa Bergoglio ha definito tutte queste meraviglie dell’arte, della storia
e della fede tramandate lungo i secoli che tutti ci invidiano “ORPELLI
INUTILI!” È bastata questa sola
frase per far crollare la fiducia di molti fedeli in lui!
Viene da
pensare a questo punto che, tra questi “orpelli inutili”, Bergoglio consideri
anche certe nostre chiese, romaniche, gotiche,… e molti nostri conventi antichi
perché più volte ha consigliato di cederli o venderli per soddisfare i bisogni
dei clandestini i quali, per lo più musulmani, finirebbero per intronizzare la
mezzaluna al posto della croce, mentre noi rischiamo di finire presto nei
capannoni o nelle catacombe per la Messa, se ancora avremo qualche sacerdote
disposto a celebrarla! E così
si crea il paradosso per cui, mentre una volta i nostri poveri, consapevoli
dell’importanza di avere una chiesa in mezzo a loro, si privavano di parte dei
loro soldi e del loro tempo libero per edificare la loro chiesa al centro delle
loro abitazioni, anzi facevano a gara a chi di loro costruisse la chiesa più
bella, come vediamo in certi paesini poveri con chiese e campanili che
troneggiano maestosi, adesso viene suggerito di fare il contrario proprio da un
Papa che si chiama Francesco!
Segue terza parte fra una settimana.
Condivido tutto, ogni singola parola e ogni tua perplessità!
RispondiEliminaNonostante quello che hai ben descritto sia drammatico più che mai, trovo consolazione nel vedere che non solo la sola a pensarla come te.
Tutti elogiano questo Papa, invece a me manca ogni giorno di più Benedetto XXVI!
Preghiamo per il futuro della Chiesa e di tutti i suoi fedeli!
Grazie per quello che fai Patrizia, Dio Ti Benedica!
מיכאל ... chi è come Dio ?
RispondiElimina... che tristezza ... cosa pensi che sarebbe giusto fare?! riaprire i lager e bruciarci dentro omosessuali e anche magari la gente malata, le persone lontane alla Fede, tutte le pecorelle smarrite ?!!!
La tua premessa è un chiaro esempio di SUPERBIA... gongolati nei tuoi peccati ... e per CHIAREZZA: ti ho letto solo perchè mi hanno invitato a farlo.
Dio è talmente Onnipotente che permette certe cose, ma ne ha sempre il controllo ... ripassati i peccati contro lo Spirito Santo (esempio il primo), mi chiedo se la parte finale del Credo la dici in Chiesa (se ci vai) o menti.
Chissà che ci guadagni con queste parole....
Sara
Mi dispiace dirtelo, ma non hai capito niente!
EliminaScusami, con grande umiltà, consiglio di guardare il sito http://www.gruppolot.it/wp/
Eliminapuò essere un valido aiuto.
Come "ti dispiace" rimarcare la TUA PRESUNZIONE nel dire che io non ho capito NIENTE (proprio niente è tanto)... esiste solo la tua verità giusto?!
EliminaMagari pensi pure con convinzione di salvare qualche anima con questo blog e portarla sulla giusta via...
Sara (-1)
Non solo non hai capito niente sul contenuto dell'articolo, ma hai anche sbagliato nel ritenere che io, Stella, fossi l'autrice dell'articolo. Sono semplicemente una lettrice che condivide pienamente le idee e i dubbi espressi nelle tre parti pubblicate. Non prendertela e sii meno aggressiva.
EliminaSono d'accordo con Stella, papa Francesco mostra forse troppa poca chiarezza in questo momento storico, però prima di dire che sta cadendo il mondo forse è utile pensare che ha le sue ragioni che forse non conosciamo, è anche vero che i giornali enfatizzano eccessivamente poche parole spesso pronunciate in mezzo a discorsi ampi e complessi, che il papa accetta comunque la correzione data da altri teologi (che stanno li apposta), che la chiesa comunque non cambia la sua dottrina e che solo il pentimento apre alla misericordia, e che spesso vogliono mettergli in bocca cose che non ha detto, credo che in fondo cerchi di fare il buonistae altri se ne approfittano. Io non sono molto d'accordo con questa linea, ma prima o poi cambierà, speriamo non troppo tardi e che non sia vero come dicono alcuni che si realizzerà la terza parte delle profezie di Fatima. Tuttava la verità è vera e non cambia e non ho dubbi trionferà.Interessante la rabbia dell'anonimo però, vedo che capita spesso: se si chiede ad un prete di essere casto e ad un ubriacone di non ubriacarsi o ad uno sposato di non essere adultero nessuno si arrabbia, magari ti mandano al diavolo ma tutto finisce lì!, ma se si chiede ad un gay di essere continente sembra avere fatto reato di lesa maestà, si infuriano in modo quasi isterico, mi sembra veramente esagerato! La chesa propone la castità e la continenza come parte integrante del cammino spirituale, non c'è niente di così estremo! a condizione di crederci, ma se non ci credi perchè pretendi di essere confermato? in fondo forse perchè sai di avere torto e vuoi una assoluzione senza fare fatica.
Eliminaapprovate solo i commenti che vi approvano (e quindi fanno comodo) ... complimenti!
RispondiEliminaCarissimi Amiche e Amici
RispondiEliminaHo appena finito di pubblicare sul < SOS COLLEMAGGIO > l'articolo dedicato allo "stemma" di Papa Francesco.
“L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEI SIMBOLI DI PAPA FRANCESCO”
http://www.soscollemaggio.com/it/linsostenibile-leggerezza-dei-qsimboliq-di-papa-francesco.html
Ho rivisto la PARTE V alla luce delle scelte esoteriche fatte da Papa Francesco a Rio de Janeiro durante le giornate della gioventù- Scelte su cui ho espresso il mio personale punto di vista, chiaramente opinabile;punto di vista su cui mi piacerebbe avere vostre osservazioni
http://www.soscollemaggio.com/it/linsostenibile-leggerezza-dei-qsimboliq-di-papa-francesco/v-parte.html
Cara Stella, la sua pososzione è scomoda, come quella di Caterina da Siena, comunque grazie di saper esprimera quello che tanti credenti, fedeli alla Chiesa, pensano, e soffrono.
EliminaNon temere: anche nella Chiesa c'è la possibilità di esprimersi. GRAZIE.
Questo papa somiglia molto al profeta bugiardo, che, si dice in Bibbia spoglierà le chiese dei simboli cristiani e sovvertirà l'ordine. Quella croce di ferro che porta al collo perchè è proprio di ferro? non per caso perchè è simbolo del potere dei massoni? Perchè si chiama Francesco? In onore del povero frate o del generale che ha fondato l'ordine dei gesuiti? E chi sono i gesuiti? Perché si è dimesso l'altro Papa e proprio qualche mese prima della sua elezione, per la prima volta nella storia si sono riuniti in una riunione straordinaria quelli del Bilderberg e proprio a Roma? Un premio Oscar per la recitazione sarrebbe poco per questo impostore
RispondiEliminaE' chiaro che siamo negli ultimi tempi di cui parla a chiare lettere Gesù nostro signore è vero DIO,chi non lo vuole ammettere non sa giudicare i tempi. Continuando così verremo giudicati come omofobi, saremo considerati dissidenti al nwo, e incarcerati con accuse simili. Grazie per l'articolo che hai scritto.
RispondiEliminaLeggendo alcuni post .....sono destabilizzata....ma dove mi trovo ? tra cattolici o tra prostestanti? Beh penso proprio che sia necessaria una preghiera e far memoria della gioia dell'Incontro! Grazie Papa Francesco.
RispondiEliminaAnonimo del 16 luglio, tu, prima di Bergoglio, non ti sentivi, forse, in comunione con Benedetto XVI, e, adesso, invece si?! Fammi capire che razza di cattolica sei...
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