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giovedì 10 luglio 2025

UNA CHIESA SECONDO CRISTO O SECONDO ME?

 

UNITI ALLA CHIESA DI GESU' CRISTO


 https://youtu.be/SryZCAY2rNY?si=ntf2gPkjJHEjZtWA

auto-proclamazione di don Alessandro Minutella a una figura di magica invenzione definita “GRANDE PRELATO” sedicente salvatore della chiesa e del mondo.


 https://youtu.be/sNJEUcOgYvE?si=DgL-1rMaarc72SPW

Discorso accorato del Vescovo Mons. Strikland rivolto ai cristiani e al mondo intero.


https://youtu.be/U7-ds9C3Mms?si=5sWJju6Gr2QV5LCA

gravi e ripetute denunce di mons. Viganò contro l’operato dell’antipapa Bergoglio.

 

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Attenzione. E’ giusto alzare la voce e denunciare fatti e misfatti che stridono con la dottrina perenne della Chiesa, soprattutto se promossi dalla persona del “Papa”, ma adesso che abbiamo un Papa fedele, mite, chiaro nell’esposizione della dottrina, dobbiamo essere cauti nel continuare a criticarlo per ogni frase o mossa, perché il Papa, quando dice cose giuste, bisogna sostenerlo, anzi, seguirlo.

E’ vero che il momento storico è gravissimo, soprattutto per i cattolici che vogliono conservare integra la loro fede e la loro dottrina, dopo un lungo periodo di oscurità, anzi confusione spirituale mista a eresia dovuta all’insediamento sul trono pontificio di una figura di cui la Chiesa dovrà verificare bene il profilo e la validità della sua nomina: Jorge Mario Bergoglio.

            Non è la prima volta nella storia della Chiesa cattolica che ci si scontra, per vari motivi già analizzati a suo tempo, con figure emblematiche di Prelati o Vescovi o Cardinali che, salite sul soglio pontificio con votazioni ambigue o complotti di parte, poi in realtà si è scoperto, per verifiche accurate, non essere veri pontefici ma antipapi.

Ma anche da questo si può vedere come la Chiesa sia assistita dallo Spirito Santo per cui, prima o poi, colui che non fa parte della vera successione apostolica, viene identificato ed estromesso e con lui tutti i suoi scritti, eventuali encicliche, discorsi ecc. 

Questo non vuol dire che al Papa sia garantita l’impeccabilità! Assolutamente no, perché lui, come ogni uomo, è soggetto alle tentazioni, al peccato, alla debolezza, tanto da potersi giocare l’anima anche nell’inferno.   Però come Papa, come Vicario di Gesù Cristo, quando parla non solo “ex cathedra” ma anche nei messaggi pubblici, esortazioni, Costituzioni apostoliche ecc. è garantita “l’infallibilità” in quanto ha una particolare assistenza dello Spirito Santo.

Comunque è altrettanto vero che nel governo della Chiesa, il Papa non è un monarca assoluto ma è aiutato dal collegio dei Vescovi e Cardinali che costituiscono la “Chiesa docente”, vale a dire quel “Magistero della Chiesa” che rispetta la vera dottrina perenne e al quale ci si deve ispirare al momento di dover fare determinate scelte di carattere dottrinale o evangelico o ascetico o quant’altro.

Da studi realizzati in tal senso, è emerso che fino a papa Benedetto XVI sono stati calcolati ben 40 antipapi nell’arco di duemila anni della Chiesa.  Perché dove c’è Pietro, c’è Cristo, e pertanto si insinua sempre per rabbia anche il suo nemico per gettare confusione, ambiguità, errori e spesso anche eresie o peggio. Per questo si deve invocare lo Spirito Santo e farsi anche consigliare da sacerdoti preparati al fine di non incappare in errori o peccati dai quali poi è difficile riemergere.

             Comunque, a parte il giusto dovere che hanno tutti i Vescovi di gridare “al lupo, al lupo!” quando vedono arrivare un grave pericolo, sta di fatto che la tentazione dell’orgoglio, di essere il primo di tutti, colui che ha autorità e incarichi eccezionali di fiducia, se non addirittura visioni e rivelazioni personali, è sempre in agguato. Se non si prega con umiltà ma ci si inorgoglisce troppo dagli applausi del “piccolo resto”, si rischia di percorrere una strada assai pericolosa, che può arrivare a una specie di sfida nei confronti del vero Papa e della vera Chiesa, come sta accadendo, purtroppo, con don Alessandro Minutella che si è fatto eleggere con un titolo inventato e altisonante ma privo di autorità che è “GRANDE PRELATO” in vista, dicono, di arrivare lui stesso ad essere nominato Papa!  Può darsi che tutto cada nel nulla col tempo, tuttavia Dio non voglia che si possa aprire la voragine di uno scisma.

Altra figura emblematica di cui abbiamo parlato anche in precedenza è quella di mons. Viganò il quale da sempre ha denunciato l’ambiguo operato di Bergoglio, caduto molte volte in eresia o paganesimo o magia esoterica (non sto ad elencare i particolari ma vi invito a documentarvi su libri interessanti e verissimi). Tuttavia anche Viganò è finito con denigrare anche i grandi Papi del Concilio Vaticano II, in primis Papa Benedetto XVI quando ha vissuto in mezzo ai “lupi” cioè i suoi Cardinali che lo dovevano proteggere e che invece gli hanno teso dei tranelli continui fino a costringerlo a fuggire dalla sua legittima Sede, he per questo è stata dichiarata “Sede impedita”.

            Come accennato altre volte, mons. Viganò ha fatto un gravissimo scivolone, pur essendo tutte vere e verificabili le sue denunce contro Bergolio, perché ad un certo punto, animato da santo zelo, si è lasciato convincere dal nemico di abiurare alla sua ordinazione vescovile da parte di San Giovanni Paolo II per mettersi sotto la protezione e consacrazione di un Vescovo scismatico nel frattempo defunto e finora senza alcun pentimento.  Adesso sarebbe fuori della Chiesa, scomunicato e non pentito per giunta, nonostante le sue giuste denunce.

 A noi il compito di pregare per i nostri sacerdoti, i nostri Vescovi, il nostro Papa Leone XIV in particolare per la loro fedeltà nella prova, nella tormenta, nel buio, perché dai sacerdoti, per volere di Gesù Cristo ci arrivano le grazie attraverso i Sacramenti, in particolare Confessione ed Eucarestia, che solo loro possono realizzare dopo che hanno ricevuto il Sacramento dell’Ordinazione sacerdotale dal Vescovo della loro diocesi.

 Il nostro dovere è anche quello di far aprire gli occhi alle persone affinchè non si lascino incantare dall’ultimo “pifferaio” di turno che sa evidenziare con meticolosità i difetti del Papa e dei Vescovi, ma ha un altissimo concetto di sé stesso e della sua presunta “infallibilità”.

                                          patrizia@patriziastella.com

mercoledì 11 giugno 2025

I PUNTI PIU' OSCURI SU MEDJUGORJE



 Per favore aprire e ascoltare il link sottostante del prof. D'Amico

https://youtu.be/5pOydQTDrFU?si=EmjWRdKGkuPaM0gs



Commento personale.

 Medjugorje: terreno minato. Un modesto parere personale avvallato comunque da testimonianze certe tra cui la presente relazione del prof. Matteo D’Amico.

Sono stata 5 volte a Medjugorje, addirittura la prima volta nello stesso anno delle apparizioni, 1981, e per coloro che frequentano ogni anno questo luogo di preghiera è un numero quasi ridicolo, diciamo così, per poter esprimere un parere. Tuttavia, al di là del numero delle frequenze, (talvolta molto deludenti), bisogna premettere anzitutto due considerazioni importanti:

1)      Non è affatto vincolante dal punto di vista dottrinale credere alle apparizioni della Madonna o dei Santi lungo i secoli nelle varie parti del mondo, neppure a quelle approvate ufficialmente dalla Chiesa come Fatima, Lourdes, La Salette e altre.  Ciò che vincola la coscienza è la Parola di Dio e la dottrina ufficiale della Chiesa, in primis i dogmi, i Comandamenti e i Sacramenti; tuttavia per le apparizioni approvate ufficialmente dalla Chiesa, che sono poche rispetto alle centinaia di altre apparizioni nel mondo intero, si deve avere un particolare riguardo perché fondate su molti studi, ricerche e prove, spesso avallate perfino da miracoli, sapendo quanto il Magistero della Chiesa è molto esigente in questo campo.

2)      Al di là di poche precisazioni o profezie molto particolari e legate per lo più al territorio dove la Madonna appare, sembra che esista una specie di “comun denominatore” di tutte le vere apparizioni, e cioè la Madonna raccomanda la NECESSITA’ DELLA CONVERSIONE PERSONALE E COMUNITARIA, legata appunto all’essenza della dottrina della Chiesa che si basa sul cambiamento del cuore e sulla frequenza dei Sacramenti voluti da Gesù Cristo, senza i quali non c’è salvezza.   Quasi tutti i santuari mariani costruiti nella loro bellezza lungo i secoli, servono per venerare certamente la Madonna e ringraziarla per i benefici ricevuti (esempio salvezza da certe pestilenze o guerre o altre calamità) ma soprattutto in vista di aumentare la nostra fede verso il figlio di Maria, Gesù Cristo e nella Sua Parola di vero Uomo e di vero Dio.

Pertanto nulla c’è di male nel credere o meno a questa o quella apparizione, che sia approvata o no dalla Chiesa, purchè non si riscontri qualche eresia o anomalia spirituale. Quello che invece non si può accettare è il fanatismo esagerato, quasi un antagonismo fra coloro che credono ciecamente a Medjugorje, tanto per fare un esempio, contro quelli che sono devoti della Madonna di Anguera, o di Garabandal, o di altri luoghi nel mondo, col pericolo, anche se involontario, di creare nuove chiesuole con i propri devoti contro altre chiesuole di altri devoti, attaccati più a certe ipotetiche visioni o profezie o territori che alla Parola Universale del Vangelo, o al parere del Vescovo del luogo, il quale ha l’autorità da parte della Chiesa e l’assistenza dello Spirito Santo per decidere della veridicità o meno dell’apparizione in questione sul suo territorio 

Per quanto riguarda Medjugorje, dovremmo tutti riflettere circa le spiegazioni fondate e documentate da parte del relatore, il prof- D’Amico, e di altri autori di libri da lui citati che nutrono seri dubbi sulla veridicità di queste apparizioni straordinarie così frequenti (una o più volte al giorno per molti decenni e dietro comando a seconda della disponibilità dei veggenti!) e che hanno coinvolto il mondo intero fino all’incredibile, ma soprattutto dovremmo tenere in considerazione un fatto molto importante: sin dalle prime presunte apparizioni del 1981 dei 6 ipotetici veggenti, tutti i Vescovi che si sono succeduti nella zona di Medjugorje dipendente dalla città di Mostar, hanno dimostrato il loro disappunto, vale a dire la loro piena e totale e unitaria disapprovazione di tutti questi eventi strepitosi, non per antipatia, come si vuole fare credere, ma per aver ottenuto prove fondate e testimonianze certe dopo molte e accurate ricerche.

                Pertanto, la dottrina perenne della Chiesa ci esorta da sempre a credere all’autorità ecclesiastica del luogo, nella certezza che noi non sbagliamo mai nel fare questo gesto di sottomissione e di obbedienza, convinti che se veramente crediamo alla Madonna come il Vangelo ce l’ha descritta e preghiamo il Santo Rosario e facciamo quello che lei continua a indicarci, cioè la frequenza ai Sacramenti voluti da suo Figlio Gesù, oltre alle opere buone, che cosa andiamo a cercare di più sicuro di questo per avere la vita eterna?  Cerchiamo sensazionalismi? O profezie terrificanti dei prossimi tempi addirittura con dettagli e modalità? Crediamo di più alle varie Madonne apparse qua e là piuttosto che al miracolo dei miracoli per eccellenza che è la Santa Messa con la presenza di Dio vivo e vero nell’Ostia santissima? 

E’ vero che anche a Medjugorje sembra che avvengano miracoli interiori di gente che esce trasformata da una buona confessione, e di questo ringraziamo sempre la Madonna del Vangelo, non quella di Medjugorje o di Fatima o di Lourdes, perché la Madonna, da vera madre della Chiesa e dei suoi figli che cercano quasi brancolando quella Verità che ultimamente è stata offuscata da molti peccati e contraddizioni, lei stessa accoglie coloro che la cercano con cuore sincero e pentito, e li premia con il dono della conversione, da qualunque parte del mondo essi comincino a pregare, anche dalla cappellina dell’eremo sul monte, o dalla propria camera da letto, o da un campo fiorito se ci parla di Dio ecc. ecc. L’importante è che la preghiera e la Fede sia sincera e animata da vero Amore di Dio e fondata sempre sulla dottrina perenne della Chiesa cattolica.

Conclusione

Tutto questo, comunque, non ci dispensa dal fatto di essere, come dice il Vangelo, “semplici come le colombe ma astuti come i serpenti” nella consapevolezza che il demonio si infila dappertutto anche con sembianze di Angelo o di Maria Vergine e spesse volte si serve di persone astutamente consenzienti, per fingere false visioni, false profezie allo scopo di spillare denaro a quei cattolici sprovveduti che, magari, sono anni che non si confessano né vanno a Messa né battezzano i loro figli, però quando si parla di apparizioni straordinarie, o di previsioni future o di guerre in arrivo, sono disposti a qualunque viaggio o sacrificio, anche economico.

                Il consiglio che la Madonna e la dottrina della Chiesa offrono a tutti è quello di recitare ogni giorno il Santo Rosario da qualunque angolo della terra ci troviamo, invocando lo Spirito Santo che venga in soccorso alla nostra debolezza e ci dia il dono del discernimento e della prudenza per non cadere ingenuamente in assurdi tranelli che rischiano di portarci verso una falsa religione esoterica e pericolosa per la nostra anima. Il consiglio di qualche bravo sacerdote o di qualche laico di sicura fede può sempre essere di grande aiuto, oltre che adorare Gesù presente nel Santissimo Sacramento che illumini la nostra mente e il nostro cuore.

 

                                                         patriziastella.com

 

 

giovedì 29 maggio 2025

30 MAGGIO SAN FERDINANDO - IN MEMORIA DI DON FERDINANDO RANCAN

                     30 MAGGIO SAN FERDINANDO III   RE  

            IN MEMORIA DI DON FERDINANDO RANCAN


La Chiesa il 30 maggio celebra la memoria di san Ferdinando III, Re di Leon e di Castiglia, un santo famoso per la sua lotta contro l’invasione dell’Islam che stava avanzando sempre di più nell’entroterra della Spagna, obbligando tutti gli abitanti, com’è nel loro Corano e nella loro indole, a rinnegare la loro fede in Gesù Cristo per adorare Allah con tutte le conseguenze che ne derivano.

In queste battaglie che lui vinceva, riuscì sempre a mantenere buoni rapporti con gli avversari islamici: Alicante, Granada e Siviglia, ad esempio, erano rimaste ancora in mano agli arabi, ma grazie ad una sapiente opera diplomatica di Ferdinando, il loro re moro si sottopose al suo vassallaggio e un po’ alla volta abbandonarono del tutto i territori spagnoli per tornare alle loro terre del Medio Oriente. 

Fu tollerante con i Giudei , intransigente con gli eretici, regnò con prudenza, saggezza e generosità verso tutti, ricevette il viatico in ginocchio consapevole di dover morire chiedendo perdono dei suoi peccati a Dio e a tutti i sudditi,. Era molto devoto della Madonna la cui statua portava sempre con sé nelle battaglie in difesa del suo popolo contro la progressiva avanzata islamica, la cui invasione armata non significava la sconfitta di un re piuttosto che di un altro in una alternanza basata comunque sugli stessi valori e principi cristiani, bensì il rinnegamento della fede Cattolica e di Gesù Cristo, al quale re Ferdinando era devotissimo e fedelissimo, e di conseguenza il totale abbandono di tutto quel patrimonio della cultura cristiana anche dal punto di vista etico, civile, legale, artistico, sanitario, famigliare ecc., conquistato da oltre mille anni di cristianesimo, e fondato essenzialmente sul principio della libertà personale di scelta, che la mentalità dell’Islam ha sempre rifiutato e combattuto pena la morte.

            Certo, la guerra è sempre una cosa negativa, spesso conseguenza dei nostri peccati, dicono molti santi, tuttavia ci sono situazioni in cui si rende indispensabile. In questo periodo storico molto contorto e confuso, dove noi italiani ci consideriamo sempre i grandi benefattori dell’umanità che accolgono tutti i profughi del mondo offrendo loro quelle garanzie e benefici gratuiti che neppure a noi cittadini italiani sono concesse, altrimenti veniamo considerati razzisti, siamo indotti a pensare che quelli ci rispetteranno e ci saranno addirittura grati per tutto quello che offriamo loro. Invece non è così, perché loro stessi non fanno alcun mistero di manifestare che prima o poi ci sottometteranno, a iniziare da Roma, col rischio di trovarci addirittura in una terra non più nostra ma di loro proprietà nella quale possono disporre di tutto!!  Case, chiese, beni, donne, figli, uomini, bambini… a loro uso e consumo, soprattutto obbligandoci ad abiurare la fede cattolica per adorare Allah.

 In questi e altri casi, se per amore di pace, si preferisce seppellire assieme alle armi, anche la libertà e la dignità perché costringono le donne ad essere la terza moglie o la concubina di turno del capo vincitore, o sottraggono i figli ai genitori per farli “educare” dallo Stato, o pretendono alloggio cacciando i legittimi proprietari, ma quel che è peggio, obbligano ad adorare divinità pagane rinnegando la Fede cattolica in Gesù Cristo ecc. ecc. ecc. si potrà mai accettare la pace a queste condizioni? NO!!! Perchè sarebbe una finta pace, e allora anche la Chiesa, come ultima possibilità, ammette anche l’uso delle armi per difendere la vita e con essa anche tutti i valori che la compongono, soprattutto quelli derivanti dalla cultura e civiltà cristiana, fonte di gioia, di verità e di rispetto per l’altro..

 Ricordiamo che ci sono anche i santi combattenti per la Fede e la Libertà. A proposito di battaglie con l’avanzata islamica in Europa, ricordiamo brevemente le due famose battaglie di Lepanto (1571) e di Vienna (1683) nelle quali i cristiani (vale a dire Italiani ed Europei quando non si vergognavano di chiamarsi così) hanno vinto non tanto con i pochi mezzi militari di cui disponevano, ma soprattutto con la recita costante del Santo Rosario da parte di tutte le popolazioni chiamate all’unisono dal Papa Pio V per la battaglia di Lepanto, mentre per la battaglia di Vienna, grazie alla Messa celebrata dal monaco cappuccino Marco Daviano che ha messo miracolosamente in fuga con poche perdite il nemico che avanzava con scimitarre e spade pronto a invadere Vienna e l'Europa.

            Adesso questo concetto di militanza per la libertà e la civiltà sta sfumando perché si vuole la pace per la pace, come valore assoluto, a costo di vivere schiavi dell’invasore per un piatto di minestra e col cappio al collo.

 

                 DON FERDINANDO RANCAN

 Oggi ricordiamo anche il nostro candidato alla santità, don Ferdinando Rancan, che ha avuto quel nome da uno zio, frate cappuccino di venerata memoria.

In questa occasione, vogliamo ricordare di lui un episodio molto particolare e doloroso, ma portato con grande fede quando aveva solo 18 anni ed era studente nel Seminario di Verona verso la fine della seconda guerra mondiale (1944/45)

Premessa:

Il padre di don Ferdinando, Giambattista Rancan, ceppo nativo della zona di Tregnago, Verona, morì in modo tragico mentre era guardiano notturno del cementificio di Tregnago “Italcementi” di cui hanno lasciato i resti come ricordo di quella grande azienda che aveva dato lavoro a molti operai della zona e che purtroppo commemorava anche alcuni morti per incidenti sul lavoro. Infatti In una notte piovosa e buia, il nostro Giambattista Rancan non si accorse di un silos che era rimasto aperto e vi piombò giù morendo qualche ora dopo che lo avevano estratto non vedendolo tornare di buon mattino.

            Qualche anno più tardi, Cornelio Marchi, lo zio di Ferdinando da parte della madre, Maria Marchi, venne assunto nello stesso cementificio al posto del padre e fu incaricato del controllo delle caldaie.  Non si sa in quale maniera, il povero Cornelio fu travolto dalle fiamme e trovato moribondo. Portato all’ospedale morì pochi giorni dopo, lasciando la povera moglie Elvira, zia Elvira come la chiamava Ferdinando, affranta, a maggior ragione perché aveva il figlio più grande, Giuseppe, al fronte, l’altro di 17 anni, Renato, apprendista panettiere e i due ultimi più piccoli alle scuole elementari.

            In quell’anno, inizio 1945, stava finendo la guerra e i tedeschi si ritiravano a gruppi dall’Italia portando spesso morte e distruzione dove passavano con rappresaglie punitive degne dei peggiori criminali che non erano più controllati da nessuno.

            In una di queste rappresaglie dei tedeschi, mentre il giovane Renato tornava dal panificio di buon mattino, un drappello delle SS passava di lì e caricarono sul loro camion alcuni passanti, tra cui Renato.  Senza tante mediazioni o ripensamenti, li presero e li fucilarono tutti un po’ fuori del paese, compreso Renato che era un ragazzino, il più giovane.

            Lascio immaginare la disperazione della mamma, Elvira, al pensiero che il marito era morto bruciato vivo, il figlio più grande, Giuseppe, in guerra senza avere notizie (tornò comunque vivo a guerra finita) e l’altro, Renato, che, per quanto poco, era l’unico sostentamento della famiglia, fucilato dai tedeschi.

            In questo frangente drammatico in cui non ci sono parole per consolare chi è colpito da simili disgrazie, il nostro seminarista Ferdinando, di appena 18 anni, scrisse una lettera alla zia Elvira che riportiamo qui sotto e che vale la pena leggere con calma perché indice di una fede, di un coraggio soprannaturale e di una grande partecipazione umana al dolore altrui, da parte di un semplice diciottenne, abituato però a vivere un rapporto con il Signore molto profondo e anche lui provato da molta sofferenza, sin da piccolo.

  

                               LETTERA A ZIA ELVIRA

 Zia carissima,    (Elvira)

 sono qui accanto al tuo dolore, tanto più straziante quanto più improvviso e inaspettato; e ti vedo come non ti ho mai vista, ti immagino come ho immaginato tante madri che alla sera, prima di coricarsi, si bagnano di lacrime cocenti l’amata figura del figlio che non tornerà più.

            Forse pensando al compagno della tua vita che a metà cammino ti ha lasciato, bruciato vivo martire  per tuo amore e per i tuoi figli; (zio Cornelio preso dalle fiamme durante il suo lavoro nello stesso cementificio dove aveva perso la vita il papà di Ferdinando), forse volando col pensiero al tuo Giuseppe lontano lontano, che, strappato dal tuo seno e dal suo focolare, da tanto tempo non vedi, straziata ora da questo nuovo colpo, sentirai nel fondo della tua anima ferita un vuoto largo e profondo, vivere ti sembrerà una cosa amara, amara che niente potrà raddolcire.  Renato non lo hai più, è un pensiero che stringerà in una morsa angosciata il povero tuo cuore.

            Oggi è passato Gesù e ha scaricato la sua croce pesante sulla tua porta, ma zia, non chiuderla quella porta, corri ad aprire, fallo entrare, è un dono che ti porta. Egli è stanco sfinito, ti domanda aiuto, e tu continua con Lui il tuo cammino. Arriverai al Calvario dove un’altra madre desolata, Maria, anche lei come te è straziata nell’anima, anche a lei, come a te, hanno assassinato il figlio! E glielo vedi lì sulle ginocchia, livido, lacerato, esangue. Prendi il tuo dolore, dallo a Maria, lei sa che cosa è amore di mamma!

            Cara zia, non piangere quando ti verranno nelle mani i vestiti del tuo Renato, quando vedrai ogni sera il suo letto vuoto. NO! Sii forte nel tuo dolore. E quando lo strazio ti farà sanguinare e la disperazione ti salirà alla gola, corri, nasconditi nel silenzio della Chiesa, guarda laggiù al Tabernacolo dove un Cuore sempre aperto e dolorante (che) saprà dirti quelle parole di vita eterna che gli uomini non sanno e non possono darti.

            Dillo a Gesù che glielo dai il tuo Renato, è Lui che te lo domanda, Lui che ti ha dato tutto se stesso. OFFRIGLIELO per questo povero mondo così malvagio impastato di odio e di errore. Gesù te lo domanda ma per poco tempo; e un giorno lo vedrai bello, glorioso, trionfante. Ed anche adesso non te lo senti, no, più vicino? E’ lì accanto a te insieme a Cornelio. Su, dunque, e per amore di quelle due creature che ti restano e che ti stringono i fianchi, non piangere.

            E’ bello soffrire quando si sa che Cristo ci ama, quando si sa che egli comprende e vede il nostro dolore, raccoglie e ricompensa ogni nostra lacrima.

            Ti abbraccio

                                        Tuo Ferdinando

 

 

 

 

mercoledì 16 ottobre 2024

OMELIA DEL REV. TEOLOGO GIORGIO MARIA FARE' SUL PAPA VERO O FALSO

 LINK DELL’OMELIA PRONUNCIATA DAL REV. TEOLOGO GIORGIO MARIA FARE'

SULLE MOTIVAZIONI PER CUI BERGOGLIO NON E' PAPA

Titolo:  non consegnerò il leone
https://youtu.be/BRk9q2we84k?si=EP1BgS5rRiaytng6

 

Sintesi dell'omelia su Bergoglio del Rev. Giorgio Maria Fare'.

https://youtu.be/uI_fM3BntDY


 Anche se l’omelia intera è lunga, circa un’ora e mezza, consiglio caldamente di ascoltarla con molta attenzione perché siamo chiamati a conoscere la realtà delle prove che la Chiesa cattolica sta attraversando, anzi siamo obbligati in coscienza a prendere decisioni fondamentali su un argomento basilare per la nostra vita presente e futura.

Di questo argomento gravissimo hanno comunque parlato profezie approvate dal Magistero della Chiesa quali Fatima e La Salette, oltre che il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 675, argomento fortemente vincolante per la nostra coscienza e per il nostro destino di eternità perché si tratta della battaglia decisiva tra il potere delle tenebre e quello della Luce che non può lasciarci indifferenti.

                                                Patriziastella.com

mercoledì 21 agosto 2024

SAN PIO X - 21 AGOSTO. E GLI ALTRI PAPI DOPO DI LUI...

 21 agosto  MEMORIA DI SAN PIO X.

 SAN PIO DECIMO SANTO UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTO, MENTRE I GRANDI PAPI DEL CONCILIO VATICANO II CALUNNIATI, INCOMPRESI E PERSEGUITATI. COME SI SPIEGA?

 Nonostante la massoneria avesse tentato da secoli di distruggere la chiesa cattolica dal di dentro, inviando falsi seminaristi nei vari seminari per corrompere i veri candidati al sacerdozio e stravolgere le verità della fede con docenti miscredenti, tuttavia ben poco si era notato fino al secolo scorso di questo progetto di distruzione perché è stato fatto a piccoli passi, tanto che ai tempi di San Pio X, nonostante i soliti tradimenti interni, si poteva ancora contare su un buon numero di Vescovi e Cardinali fedeli al vero Sommo Pontefice, anche dopo la morte di Pio X, con Pio XI e Pio XII, Papa Pacelli.

Con l’avvento al soglio pontificio di Giovanni XXIII che volle continuare e concludere i lavori del precedente Concilio Vaticano I, rimasto incompleto a motivo di quella rivoluzione per raggiungere l’Unità d’Italia (1860) che ha costretto Papa Pio IX a fuggire davanti alle milizie del novello Re d’Italia Vittorio Emanuele II, cedendo quasi tutti i territori che erano possesso della Chiesa, si è venuto a creare effettivamente una “breccia” che i miliziani chiamavano “breccia di Porta Pia” attraverso la quale non solo i soldati del Re d’Italia II sono entrati proclamando l’annessione dei territori pontifici all’Italia, ma tutti i peggiori diavoli che fino ad allora erano stati in qualche maniera tenuti rinchiusi e controllati dalla potenza spirituale della Chiesa, ad un certo punto, rotto quell’argine, hanno avuto da Dio il permesso di entrare e mettere tutta la Chiesa alla prova, nei corpi e nelle anime, nel mondo ecclesiastico in particolare e in quello laico in generale.

Questa testimonianza dei diavoli che ballano trionfanti dentro e fuori la Chiesa facendo strage di anime, è riportata chiaramente dalle profezie di Leone XIII, Papa intermedio tra Pio IX e Pio X, (1878-1903) il quale ne fu così terrorizzato da invocare per tutta la Chiesa come obbligo dopo la Messa, l’intervento di San Michele Arcangelo con la preghiera particolare a Lui dedicata, oltre che segnalata da santi del livello di San Giovanni Bosco il quale aveva preconizzato molti funerali in casa Savoia per aver ceduto alle istanze della peggiore massoneria anti ecclesiastica.

Tutta questa premessa per arrivare a dare una risposta alla domanda inziale che è semplicemente questa, riportata più volte anche in alcuni discorsi di Papa Benedetto XVI: QUALUNQUE PAPA, PER QUANTO CORAGGIOSO E BEN INTENZIONATO, NULLA PUO’ FARE COME GOVERNO DELLA CHIESA, SE NON E’ APPOGGIATO DAL COLLEGIO DEI CARDINALI E DEI VESCOVI, ALMENO DELLA MAGGIORANZA DI ESSI!

Ai tempi di San Pio X si poteva contare veramente su collaboratori fedeli e anche santi, quali ad esempio il segretario di Stato di San Pio X, il cardinale Merry Del Val il quale era sulla stessa linea rigorosa di Fede del Papa e mai lo avrebbe tradito attraverso complotti o sotterfugi o intrighi vari, mai! Così pure gli altri suoi stretti collaboratori! E questo fatto non secondario, senza nulla togliere ovviamente alla santità e al coraggio di San Pio X, gli permise comunque di usare anche la “mano forte” diciamo così, contro l’avanzare del modernismo nella Chiesa, corrente molto ambigua e pericolosa perché, sotto la “nobile” motivazione di un rinnovamento generale della Chiesa per adeguarsi ai tempi nuovi, in realtà nascondeva il grande pericolo di rifiutare o ignorare le verità fondamentali della Chiesa volute da Gesù Cristo per abbracciare ciecamente tutte le istanze progressiste, atee e agnostiche di un mondo senza Dio dove l’uomo diventa l’unico arbitro e padrone di sé stesso e della società che lo circonda.

Questo avanzare veloce del modernismo che, unito alla massoneria, aveva coinvolto quasi tutti i membri del collegio cardinalizio o per lo meno coloro che avevano il compito di sostenere il Papa nel suo governo, ha impedito ai futuri Grandi Papi di poter esercitare liberamente il loro compito, il cosiddetto “MUNUS” cioè IL MANDATO DIVINO, costringendoli ad accettare situazioni o compromessi contro la loro volontà e la loro persona, la quale veniva manipolata, strumentalizzata e minacciata anche di morte se non scendeva a compromessi con l’errore da essi proposto, anche se presentato agli occhi dei fedeli un po’ sprovveduti come giustizia, diritto o quant’altro.

Ricordiamo che Papa Luciani, Giovanni Paolo I, morì misteriosamente dopo solo 33 giorni dalla sua nomina a Papa, che Giovanni Paolo II rischiò la vita in quella sparatoria a piazza San Pietro, e che l’ultimo vero Papa, Benedetto XVI, che la storia confermerà tra i più eroici e grandi difensori della Fede, venne pure minacciato di morte, lui e collaboratori vari, se non avesse ceduto alle loro istanze che, col senno di poi, si comprende benissimo che riguardavano la dottrina e anche la questione morale della famiglia e delle nuove unioni che la Chiesa considera “peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio”, e che invece l’attuale anti papa Bergoglio ha incentivato, benedetto e promosso fino ad arrivare a sostenere tutte le tendenze più inverosimili, perfino LGTB… con gravissimo danno dell’anima e anche dei corpi di coloro che, incautamente o ingenuamente o colpevolmente, hanno intrapreso questa strada pericolosa e se ne sono pentiti, fino al suicidio o alla disperazione, quando hanno visto l’impossibilità del ritorno alla vita naturale biologica visibile sin dalla nascita.

Questo in sintesi massima, tralasciando altre motivazioni pure importanti ma non essenziali come questa, a mio avviso, il quadro della situazione in cui ci veniamo a trovare oggi noi cattolici che, orfani del vero Santo Padre Benedetto XVI, stiamo navigando dentro una nave in piena tempesta ma guai a chi scende per prendere la scialuppa di salvataggio! Si perderebbe nei flutti del mare perché al timone della nave in ultima analisi, non c’è né Papa Tizio né il falso papa Caio, ma c’è Gesù Cristo vero Dio e vero uomo, il quale sa come e dove portarci al sicuro se noi non lo abbandoniamo per cercare altre soluzioni, altre religioni, altre novità pericolose. 

E’ per questo che la Messa che i sacerdoti celebrano, anche se viene nominato il falso papa Francesco, RIMANE VALIDA, perché LA MESSA NON E’ CELEBRATA COL PAPA, SANTO O PECCATORE O ERETICO CHE POSSA ESSERE, MA IN COMUNIONE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE CON GESU’ CRISTO.

Forse troveranno il modo luciferino di rendere invalida la Messa attraverso altri sotterfugi, perché adesso, dopo aver abbattuto tutti i baluardi ed essere arrivati al trono pontificio con l’anti papa Francesco, l’unico ostacolo che gli resta da abbattere o vanificare o neutralizzare è la POTENZA DELLA SANTA MESSA CHE E’ DIO STESSO.  Può darsi che riescano in questo loro intento, e infatti bisogna stare attenti alla celebrazione della Messa che sia in sintonia con quella di sempre, soprattutto nelle Parole della Consacrazione, e se dovessero arrivare a questo, NON DOBBIAMO ASSOLUTAMENTE FREQUENTARE QUELLA MESSA LI’!!  MA CERCARE UN SACERDOTE FEDELE CHE CELEBRI ANCHE DI NASCOSTO MA NELLA VERITA’.

Però finché possiamo e la Messa non viene manipolata, cerchiamo di non perderla perché allora si che è come se andassimo a combattere nudi contro un esercito ben armato e attrezzato.

A DIO NON LA SI FA. L’ULTIMA BATTAGLIA E L’ULTIMA VITTORIA E’ DI GESU’ CRISTO, IL QUALE ASPETTA SOLO CHE MANIFESTIAMO LA NOSTRA FEDE IN LUI PERCHE’ TUTTO IL RESTO E’ COMPITO SUO, COMPITO DI DIO, E DIO NON PERDE LE BATTAGLIE E ANCOR MENO LE GUERRE.

                                       Patrizia Stella

 

 

lunedì 8 luglio 2024

I VERI PAPI DELLA VERA SUCCESSIONE APOSTOLICA

 

https://www.aldomariavalli.it/2024/06/28/dal-rito-protestantizzato-a-quello-globalizzato-la-posta-in-gioco-la-fine-delleucaristia/amp/

 

Tutto giusto e vero l'articolo di Aldo Maria Valli nel link qui sopra, però quelli che si lamentano della situazione attuale, continuano a stare alla larga dall’unica strada vera per la chiesa che è costituita dalla consapevolezza che l'ultimo vero Papa  della successione apostolica è solo Papa Benedetto XVI.

 Così si perderanno nelle nebbie del nemico anche coloro che credendo di essere nella verità. 

 Si persevera nella vera Chiesa e nella Verità solo rimanendo fedeli a Papa Benedetto e alla chiesa del vero Concilio dei Padri e non a quello dei media che hanno preso il sopravvento come avvenuto coi vaccini. 

Le notizie false dei media sui vaccini hanno avuto il sopravvento rispetto alle indicazioni dei veri medici che hanno denunciato i vaccini per la loro gravità facendo una brutta fine per giunta. Scusate il paragone ma potrebbe calzare con la questione del Concilio Vaticano II: come ha dichiarato apertamente più volte il nostro ultimo vero Papa Benedetto XVI, c'è stato il vero Concilio che ha offerto una dottrina  eccezionale attraverso libri approvati dal Magistero, ma questo vero Concilio è stato soffocato e sopraffatto dal falso concilio, quello dei Media e dei nemici della vera Chiesa cattolica, sia da parte sinistra con i modernisti progressisti, sia da parte destra con i tradizionalisti di ogni gruppo, in particolare i Lefebvriani che hanno disobbedito al legittimo papa Giovanni Paolo II che non voleva concedere il permesso per la ordinazione dei Vescovi, dicendo di  pazientare perché non era il momento, dopo che aveva loro concesso ogni approvazione: la loro Congregazione, la Messa latina,  l'ordinazione dei sacerdoti. Volevano proprio tutto e subito? Si sono autoesclusi dalla vera Chiesa cattolica, anche se in seguito l'eroico Papa Benedetto ha teso loro una mano togliendo la scomunica, quella mano tesa, comunque, che loro hanno sempre rifiutato e schifato, scusate l'espressione ma è così! Soprattutto dopo la morte di mons. Lefebvre il quale si è sempre comunque dimostrato moderato e aperto al vero Papa, al contrario dei suoi successori scatenati e ormai fuori della comunione ecclesiastica.

In questa confusione generale non si può combattere da soli a forza di denunce e colpi maldestri di spada alla cieca, ma dobbiamo avere pazienza soprannaturale, fidarci dell’aiuto di Dio e dell’azione della Grazia che si manifesta attraverso il Volere di Dio espresso dal suo legittimo  Vicario in terra, il Papa. 

 Bisogna restare collegati all’unico vero baluardo sicuro che è rappresentato dalla vera chiesa della successione apostolica: PAPA PAOLO VI, PAPA GIOVANNI PAOLO II E PAPA BENEDETTO XVI.  Tutte le altre strade portano alla perdizione temporale ed eterna col rischio di giocarsi l'anima all’inferno. 

 Di pretesti per seguire le nostre idee false e ingannatrici ne possiamo trovare a migliaia ma anche se fossero vere, resta il fatto che la vera successione apostolica guidata difesa protetta e illuminata dalla Grazia di Dio e dallo Spirito Santo è rappresentata solo dalla vera successione apostolica dei veri Papi, che piaccia o no! Preghiamo Gesù che ci salvi da questi pericoli insidiosi e non ci faccia mai perdere la vera strada maestra, quella della vera successione apostolica da San Pietro ad oggi.   Tutti i falsi Papi, si parla di una quarantina dagli inizi della Chiesa in circa duemila anni di storia, finiscono poi con l’essere smascherati perché lo Spirito Santo lavora, magari in silenzio e col tempo, ma è sempre attivo, e prima o poi tutta la verità viene alla luce e l’operato dei falsi Papi viene totalmente cancellato e annullato dal collegio dei Cardinali e Vescovi, per sempre, per sempre, e gli impostori dovranno rendere conto al giudizio di Dio.

Consiglio vivamente il libro di Carlo Maria Pace, (fervente cattolico, laureato in Fisica alla "Sapienza" di Roma e con Baccellierato in Sacra Teologia, Licenza in teologia spirituale e dottorato in Teologia dogmatica) il quale fa una sintetica ma profonda analisi  su questo argomento di una tale chiarezza che solo chi vuole continuare a tenere le bende sugli occhi può sbagliare:  

Carlo Maria Pace, Non c'è un vero Papa dalla morte di Benedetto XVI, ed- youcanprint, 2023, pag. 140 euro 16,00=

   Si può ordinare, come qualunque altro libro, alla casa editrice Fede & Cultura di Verona che lo invia a domicilio . tel. 045/941851

                                                                            patriziastella.com

 

giovedì 16 novembre 2023

MONS. GINO OLIOSI: I MIE RICORDI DI DON FERDINANDO RANCAN

Come, a 89 anni,

memorizzo ancora Don Ferdinando Rancan

 

di mons. Gino Oliosi

La volontà di Dio. "Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione" (1 Ts 4,3). La volontà di Dio in fondo è semplice e nel suo nocciolo è uguale per tutti: è la santità. E santità vuol dire essere conformi all'immagine di Cristo (Rm 8,29). Alla scuola di Josemaria Escrivà don Ferdinando ha considerato il santificarsi non solo come una vocazione personale, ma soprattutto come un compito per gli altri: infondere il coraggio alla santità, radunare per Cristo una comunità di fratelli e sorelle. La parola "santo" ha subito nel corso del tempo una pericolosa riduzione, operante ancora oggi. Pensiamo ai santi raffigurati sugli altari, pensiamo a miracoli e a virtù eroiche, e crediamo che si tratta di qualcosa riservato a pochi eletti, tra i quali noi non possiamo essere annoverati. Lasciamo così la santità a questi pochi sconosciuti, accontentiamoci di essere così come siamo. Don Ferdinando alla scuola di Escrivà ha scosso me, le persone da questa apatia spirituale: "No, santità non è l'eccezionale, ma l'abituale, è la normalità per ogni battezzato. Non consiste in inimitabili gesta eroiche, ma ha mille forme. È la normalità. Consiste in questo: vivere la vita abituale con lo sguardo rivolto a Dio e plasmarla con lo spirito della fede". Quanti incontri con don Ferdinando per il coraggio della santità, cioè per l'avventura dell'essere cristiani cioè vivere nella volontà di Dio ma senza essere un moralista. Non possiamo salvarci da soli; così come l'amore presuppone l'essere amato, anche la santità ha bisogno di un altro elemento analogo: l'accettare l'essere amati da Dio: Opus Dei non Opus nostrum. Come Escrivà don Ferdinando non voleva attirare a sé ma lasciare spazio a Dio per realizzare la Sua opera. Consapevole delle parole che Gesù rivolge a noi nel Vangelo di san Giovanni: "Questa è l'pera di Dio, la fede" (Gv 6,29) cioè il darsi a Dio, affinché Egli possa agire attraverso di noi.

E quando don Ferdinando esperimenta dei risultati dice che non era stato lui a fare tutto ciò ma Opus Dei cioè Dio servendosi di uno strumento chiaramente inadeguato anche fisicamente perle tante malattie: accade solo quello che può fare Dio stesso. Don Ferdinando riconosceva la sua inadeguatezza, ma si è abbandonato in Dio. Osò qualificarsi come un don Chisciotte insegnare nel mondo d'oggi, l'umiltà, l'obbedienza, la purezza, il distacco dagli averi, l'altruismo? La volontà di Dio era per don Ferdinando la vera cosa ragionevole, corrispondente alla ragione, e così man mano emergeva la ragionevolezza di ciò che apparentemente sembrava irragionevole e assurdo.

Volontà di Dio. La volontà di Dio ha un posto e una forma concreta in questo mondo: ha un corpo. Nella sua Chiesa Cristo è rimasto corpo. E, per questo, l'obbedienza alla volontà di Dio è inseparabile dall'obbedienza alla Chiesa perenne. Soltanto se si vive la propria missione nell'obbedienza alla Chiesa perenne di duemila anni si ha la certezza di non confondere le proprie idee con la volontà di Dio, ma di seguire veramente la Sua chiamata. Perciò l'obbedienza alla gerarchia della Chiesa e l'unità con essa fu criterio fondamentale per don Ferdinando. La Chiesa non è un'associazione per scopi religiosi, sociali o morali: la Chiesa è Sacramento.

Significa che non appartiene a sé stessa. Non realizza l'opera sua, ma deve essere a servizio dell'opera di Dio, Opus Dei. È legata alla volontà di Dio. I Sacramenti rappresentano l'autentica impalcatura della sua vita. Il centro dei sacramenti è però l'Eucaristia, in cui ci tocca immediatamente questa corporeità di Gesù. Così per don Ferdinando, secondo la Chiesa significò soprattutto vivere per mezzo dell'Eucaristia. Ha amato e annunciato l'Eucaristia in tutte le sue dimensioni: come adorazione del Signore, sacramentalmente presente fra di noi; come dono, in cui Egli continua ad offrirsi a noi; come offerta, secondo le parole: "Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato" (Eb 10,5). Cristo può distribuirsi solo perché si è sacrificato, perché ha compiuto l'esodo dell'amore e si è offerto, si offre. Diveniamo conformi all'immagine del Figlio, figli nel Figlio (Rm 8,29) solo se ci immettiamo in questo esodo dell'amore, solo se diveniamo offerta: non c'è amore senza passione, che trasforma e ci apre.

Fin da piccolo don Ferdinando ha attraversato tante malattie e la mamma lo ha consacrato a Maria. Don Ferdinando in tutta la sua vita fu consapevole di essere sotto il manto della Madre di Dio, che gli era madre.

Ringraziamo il Signore per questa testimonianza di fede sacerdotale nel nostro tempo.

1                                                               don Gino Oliosi                                                       


martedì 31 ottobre 2023

L'IRA FUNESTA DEL CARD. MULLER PER IL SINODO DEL DIAVOLO

https://www.sabinopaciolla.com/card-muller-al-sinodo-le-riflessioni-sinodali-mirano-a-prepararci-ad-accettare-lomosessualita-solo-questo-non-si-e-parlato-di-gesu-cristo/

Ma che cosa si aspettava il card. Muller e forse altri con lui da questo ridicolo per non dire drammatico pseudo Sinodo che ha raccolto fra i suoi relatori figure ambigue, laici miscredenti, atei, esoterici, insomma un insieme di "oves et boves et universa pecora" al fine di "discutere" su argomenti sconosciuti a molti di loro, se non addirittura ostili o indifferenti al loro pensiero?  Chi affiderebbe la guida di un treno o di un aereo a una persona che nulla conosce di questi meccanismi, anzi li disprezza perché si vanta di essere un ecologista che si muove solo sulla bicicletta? Eppure questo è ciò che sta accadendo dentro la falsa chiesa bergogliana nelle sue varie fasi di distruzione della vera Chiesa cattolica con il silenzio complice delle autorità ecclesiastiche preposte alla salvaguardia della vera fede. Questa specie di Sinodo oltre che ad essere un’offesa all’intelligenza, fa tremare al pensiero di dover rendere conto a Dio nel giorno del giudizio dopo la morte!

 Se poi aggiungiamo tutte le "storture" o ambiguità o eresie che nel frattempo si sono aggiunte ad opera di colui che siede abusivamente sul trono pontificio, ci vuole una buona dose di fede eroica per continuare a credere alla validità del Magistero perenne della Chiesa.  Qui è messa a prova la nostra fede di credenti cattolici che sono convinti che BERGOGLIO NON È IL PAPA, MA L’ANTIPAPA E DIO NON VOGLIA ANCHE L’ANTICRISTO, O UNO DEI TANTI ANTICRISTO CHE ORMAI DISTRUGGONO LA CHIESA DA DENTRO. Ma qui sta il nostro merito nel saper rispondere “Si, mio Gesu’, noi crediamo in te come nostro Signore e Salvatore e siamo certi che tutto concorre al bene per coloro che perseverano nell’amore di Dio Padre Figlio e Spirito Santo”.

 Dopo tutto quello che di orribile è emerso in questi dieci anni di falso pontificato, soprattutto dal passaggio al cielo del vero unico Papa Benedetto XVI, dicembre 2022 che fungeva da "Katecon" cioè da blocco all'avanzata del male, ma ancor prima, dalla intronizzazione di una dea pagana, Pachamama, dentro il cuore della cristianità che è la Basilica di San Pietro (ottobre 2019) dalla quale sono nate tutte le calamità più incredibili e che termineranno solo dopo che qualche eroe l'avrà sradicata da San Pietro e bruciata, dopo tutto questo e altro di peggio ancora voluto o permesso dal Vaticano: statua del dio Moloch mangiatore di bambini al Colosseo, Porta degli Inferi al Quirinale e caprone infernale in piazza duomo a Milano quasi a consacrare Roma e l'Italia a Satana dai quattro punti cardinali impedendo alla Grazia di Dio di entrarvi, dopo tutto questo e altro di peggio ancora, quali discorsi eretici di Bergoglio, baciamani e baciapiedi a tutti i potenti massoni del mondo, tranne che inginocchiarsi davanti al Santissimo Sacramento, ecc. dopo tutte queste prove lampanti e terrificanti e molte altre già raccolte in parecchi libri e filmati, ebbene... dopo tutto ciò, coloro che insistono nel considerare Bergoglio come “papa” senza alcuna obiezione o dubbio, al quale si deve ossequio e obbedienza, che stiano attenti alla propria anima perché potrebbero rischiare grosso, laici o preti o cardinali o vescovi che siano.  L’obbedienza verso i superiori è un dovere solo quando è indirizzata al Bene, alla Verità, altrimenti diventa complicità con i malvagi.

 Ormai tutto è concluso: chi vuole stare con l’antipapa Bergoglio è libero di farlo ma deve avere la consapevolezza delle conseguenze terribili per sè stesso e per le persone o Istituti legati a lui come autorità che rischiano di dannarsi l’anima per l’eternità.

 Ormai non abbiamo più bisogno di altre prove o testimonianze per capire la gravità della situazione di piena apostasia entrata nella chiesa cattolica, secondo le profezie di Fatima e altre approvate dalla Chiesa sin dai tempi di Pio XII e rimarcate da Giovanni Paolo II e dal successore Papa Benedetto XVI, checché ne dicano i tradizional-sedevacantisti che hanno preferito stringere la mano al falso papa Bergoglio piuttosto che accettare un dialogo offerto loro a suo tempo dal nostro eroico Papa Benedetto, colpevole, secondo loro, di far parte di quel "infame" Concilio Vaticano II, segno di contraddizione solo per chi vuole essere servitore del proprio orgoglio piuttosto che della vera Chiesa di Gesù Cristo.

 Ormai non c'è più tempo: O CON GESU' CRISTO O CONTRO DI LUI: o con la vera Chiesa Cattolica da Lui fondata e per ora sommersa nelle catacombe ma pronta a risorgere nel nome di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, oppure col nemico perenne di Gesù Cristo che si chiami Satana o diavolo, o apostasia, o eresia, o massoneria, o tradizionalismo eretico, o tradimento o simili.

 Eventi significativi e anche terribili suggelleranno tutto questo di cui le profezie parlano da molto tempo, a iniziare dalla distruzione del Vaticano, ormai sede del serpente infernale, e di Roma, la quale, secondo la profezia della Madonna de la Salette (1846) approvata dalla Chiesa, "diventerà la Sede dell'Anticristo" e verrà distrutta assieme al Parlamento.  Non sappiamo se tutta Roma o solo il Vaticano e dintorni... ma certo una grossa punizione sta ormai avanzando verso la città Eterna, peggio che ai tempi del famoso “Sacco di Roma” e si presuppone per opera degli “uomini dalla lunga barba” come da profezie della Emmerich, uomini giovani e forzuti che stanno entrando a migliaia in Italia accolti quasi con ostentato trionfalismo dai nostri politici idioti dietro incoraggiamento dell’antipapa Bergoglio, come fossero i nostri benefattori mentre saranno i nostri carnefici.

 Manca poco... noi cristiani offriamo la nostra povera vita al Signore e prendiamo esempio dagli eroici prigionieri di Gaza credenti in Cristo: Battesimo di gruppo a tutti i loro bambini e adulti non ancora battezzati, e confessione generale di gruppo nell'attesa della morte... vale a dire del glorioso passaggio alla gloria del Paradiso per tutti i testimoni della vera Fede Cristiana cattolica. La nostra esistenza passa in fretta, come ci ricordava spesso un sacerdote veronese in concetto di santità, don Ferdinando Rancan in un suo libro "La moneta del tempo": questa vita ci è donata da Dio come una moneta da spendere per acquistare il nostro destino di eternità, o per il premio o per il castigo eterno.

 

Diceva S. Francesco "Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto", e ancora S. Paolo "Nè occhio mai vide, nè orecchio mai udì, ne alcuna mente ha mai immaginato le meraviglie che Dio ha preparato per coloro che lo amano!" Pertanto a tutti l'augurio di guadagnarsi ciò che più conta nella vita: la salvezza della propria anima per l’eternità.

                                                patrizia@patriziastella.com