lunedì 10 febbraio 2025

RISPOSTA AL PRESIDENTE MATTARELLA DOPO IL SUO DISCORSO PUBBLICO

  

Mi scusi (ma anche no) Presidente Mattarella, personalmente reputo indecente, come lei ha detto, il commerciante che non fa uno scontrino o un artigiano che non rilascia una fattura.

                                         CIO' DETTO

Reputo molto più indecente, in un Paese civile, i vitalizi e le pensioni d'oro, l'enorme tasso di corruzione della politica, le auto blu e tutti i vostri privilegi.

 

Indecenti sono i ponti che crollano e i terremotati che da anni vivono nelle tende o in casette prefabbricate delle oche.

 

Indecenti sono 400 euro di pensione per chi ha lavorato una vita e 600 euro di stipendio per chi si fa il culo in fabbrica.

 

Indecente è che per fare il bidello serve un test antidroga, ma per fare il politico no.

 

Indecente è la Terra dei fuochi, l'Ilva di Taranto e il rogo della Thyssen.

 

Indecente è che ogni volta che piove si contano i morti.

 

Indecente è l'impunità dilagante, soprattutto per i delinquenti stranieri che devono essere risarciti come ladri da chi è stato derubato perché il "bottino" al di sotto delle loro aspettative.


Indecente è il pilotare giudici e sentenze.

 

Indecenti sono i processi che finiscono in prescrizione.

 

Indecente è strappare i bambini alle loro famiglie per farci soldi.

 

Indecente è la propaganda, il traffico e il lucro sulla pelle dei migranti che comunque, giunti in Italia, la fanno da padroni.

 

Indecenti sono i tre miliardi di euro regalati ad una banca privata.

 

Indecente è attendere sei mesi per una Tac

 

Indecenti sono le buone uscite milionarie ai dirigenti che distruggono le aziende.

 

Indecenti sono quelli che dovrebbero puntarvi il dito contro scrivendo fiumi di parole e invece si prostrano come zerbini. (troppo poco puntare il dito contro, meglio esporli alla gogna pubblica imbragati per tre giorni a pane e acqua.)

 

Indecenti sono i maiali all'ingrasso dentro il palazzo mentre fuori manca l'aria e il cibo.

 

Indecente, in un Paese civile nel ventunesimo secolo, caro Presidente, sono gli anziani che rovistano nei cassonetti per cercare qualcosa da mangiare e gli imprenditori che si bruciano vivi perché non riescono a pagare gli stipendi ai loro dipendenti....e ci sarebbe molto altro....

 

Perciò non so chi è che ruba di più

 

Aggiungerei che è indecente togliere la pensione di reversibilità a persone comuni, quando ai politici viene dato vitalizio di pensioni d'oro fino all'ennesima generazione.

 

Copiate e incollate e che ci sia in ogni bacheca e se ti va scrivi "fatto" qua sotto. 

È la nostra piccola rivolta., sperando che si trasformi presto in rivincita.

 

sabato 1 febbraio 2025

COMMENTO DEL PROF. FONTANA SUL RAPPORTO TRUMP E VATICANO

    MIA RISPOSTA AL COMMENTO DEL PROF. FONTANA 

Aprire il link per leggere commento del prof. Fontana.

 

https://www.marcotosatti.com/2025/01/31/fra-trump-e-vaticano-spiazzato-dalle-scelte-di-trump-una-guerra-in-corso-stefano-fontana/

 

Egregio prof. Fontana

 Condivido pienamente tutte le sue analisi dettagliate sull’argomento così complesso del rapporto conflittuale fra Trump e il Vaticano, (almeno finché non si presenteranno altre sorprendenti novità a farci cambiare idea), argomento complesso da affrontare con la maggiore obiettività possibile. Ma il fatto che lei continui a nominare Bergoglio come vero papa Francesco e la sua falsa chiesa come la vera Chiesa cattolica mi fa tremare i polsi.

 

Sappiamo da dichiarazioni di Santi indiscussi come ad esempio padre Pio e dagli scritti del giovane Ratzinger ancor prima di essere nominato Prefetto della dottrina della Fede ma anche in seguito, sappiamo appunto da questi scritti lungimiranti e da dichiarazioni postume anche di mistici sicuramente illuminati dallo Spirito Santo, sappiamo come costoro vedessero la vera Chiesa cattolica non più falsamente trionfante su un carro prezioso trainato da cavalli bardati a festa, bensì una Chiesa piccola, povera, perseguitata, che tuttavia resisterà a tutti gli attacchi di Satana e riemergerà dalle catacombe in cui è stata costretta a rifugiarsi per potersi mantenere fedele e incolume dagli attacchi di quel nemico che ha usurpato il trono pontificio tramite complotto ufficialmente dichiarato.

 Questa vera Chiesa riemergerà e riprenderà vigore attraverso tanti piccoli gruppi di veri cattolici sparsi nel mondo ma uniti da una sola fede, un solo Battesimo e da un solo e vero unico VICARIO DI GESÙ CRISTO della vera successione apostolica. Bergoglio non è vero Papa per vari motivi che esperti del diritto canonico, della teologia ed Ecclesiologia oltre che veri maestri del latino, hanno evidenziato, soprattutto sulla base della “dichiarazione” di Benedetto XVI con la quale ha avvisato il mondo che avrebbe rinunciato non al “MUNUS” cioè al Mandato divino, o "Investitura”, bensì al cosiddetto "MINISTERIUM" cioè all’Ufficio inerente al compito del Papato. Tutto questo perché, trovandosi a dover lavorare in mezzo a lupi, come da omelia del suo primo insediamento come Vicario di Cristo nel 2005, gli era impedito svolgere la mansione che spetta al Papa. Pertanto, trovandosi il vero Papa in sede impedita (ora vacante dal momento della sua morte), lui delegava l’ufficio a un suo successore, però solo l’ufficio e non il mandato divino, tant’è vero che papa Benedetto ha continuato a risiedere in Vaticano con veste bianca, firmandosi con la sigla p.p. (Pastor Pastorum) esclusiva dei Papi e facendosi chiamare ancora “Sommo Pontefice”.

 

Ad avallare tutto questo, emerse una lettera del card. belga Daneels con la quale dichiarava in punto di morte, quasi per liberarsi la coscienza da un macigno enorme, che la nomina di Bergoglio al soglio pontificio era dovuta a un complotto di cardinali chiamato “Mafia del Sangallo” e pertanto non era da considerarsi valida.  Argomento che lo stesso Bergoglio, appena apparso sul loggiato la sera del 13 marzo 2013 come fosse stato vero Papa, volle sfatare facendo eliminare da tutti i documenti il titolo di “Vicario di Cristo” nella consapevolezza che non gli spettava affatto, anche se la gente continuava e continua a chiamarlo “Papa Francesco”.

 Pertanto, egregio professor Fontana, mentre la sua analisi storico scientifica e politica presentata in modo conflittuale tra i due poteri menzionati, sembra rispondere pienamente alla realtà dei fatti, lei compie il gravissimo errore di considerare Bergoglio come vero Papa Francesco e il suo seguito di cardinali apostati o ugualmente colpevoli di gravi omissioni, come fossero i componenti della vera Chiesa cattolica. Quando invece la dottrina perenne della Chiesa sostiene che il vero Papa, al quale comunque non è mai garantita la salvezza eterna personalmente, quando si tratta di parlare in materia di FEDE non può mai sbagliare perché assistito dallo Spirito Santo, e la Chiesa fondata da Gesù Cristo vero Dio e vero uomo, è altrettanto indefettibile e fedele nella dottrina, pur essendo composta da uomini peccatori, come siamo anche noi poveri fedeli battezzati che dovremo rispondere individualmente del nostro operato davanti al giudizio di Dio.  

E’ vero che spetta solo alla Chiesa ufficiale gerarchica, quella costituita dai Cardinali e Vescovi, a discernere e decretare decisioni di basilare importanza come questa della validità o meno della nomina di un presunto Papa, tuttavia un fedele cattolico di media preparazione dovrebbe quanto meno inorridire quando sente affermare dalla bocca di questo presunto papa Francesco espressioni che contraddicono in pieno la dottrina cattolica, anzi che sono offensive dello stesso nostro Signore Gesù Cristo, come quando ha affermato più volte che Gesù si è fatto “serpente”! E altro di peggio, come l’intronizzazione di una dea pagana, detta Pachamama, nel cuore della cristianità che è la Basilica di San Pietro senza alcun postumo ripensamento. Ormai la cecità spirituale del popolo di Dio è arrivata a un punto tale da accettare qualunque azione o discorso o comportamento solo perché “lo ha detto il Papa” senza curarsi di altro, non parliamo poi del gravissimo silenzio dei Cardinali i quali potrebbero anche giocarsi l’anima per queste loro imperdonabili omissioni.

 Sembra un paradosso eppure è sempre stato così nella storia della Chiesa, cioè la realtà della Chiesa fondata da Gesù Cristo che è “UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA” però formata da uomini peccatori come ciascuno di noi, e questo perché non sono né i preti né i laici a conferire il dono divino della Grazia, ma è lo stesso Gesù Cristo proprio attraverso i Ministri della sua Chiesa e nonostante i loro peccati. Pertanto la Verità e la vera Fede vengono sempre a galla per intervento divino dello Spirito Santo, tant'è vero che gli ormai accertati e denunciati 40 antipapi che hanno usato il loro potere e ricchezze per occupare abusivamente il Soglio pontificio in questi duemila anni dalla nascita della Chiesa voluta da Gesù Cristo, sono stati tutti identificati e smascherati lungo i secoli e tutto il loro operato orale e scritto è stato con loro buttato al macero. Si dovrà via via verificare anche la vera o falsa consacrazione di sacerdoti e Vescovi. Lavoro improbo ma assolutamente indispensabile che lo Spirito Santo susciterà non appena sarà il momento voluto da Dio. Per adesso dobbiamo vivere di fede eroica perché attorno a noi, umanamente parlando, vediamo solo macerie e miserie dentro e fuori la Chiesa con un enigmatico silenzio di Dio che mette alla prova tutti.  Questo è il momento del trionfo della vera Fede, vissuta nel buio, nella prova e nella testimonianza fondata solo sulla Parola di Dio. Che Dio ci aiuti.

                                             

ALTRI LIBRI E AUTORI IN DIFESA DELL’UNICO VERO PAPA BENEDETTO XVI

 

Julia Meloni, La mafia di San Gallo, ed. Fede & Cultura

 Carlo Maria Pace, Il vero Papa è ancora Benedetto XVI, ed- youcanprint, 2017

 Carlo Maria Pace,     Non c’è un vero Papa dalla  morte di Benedetto XVI, ed. youcanprint, 2023


Charles T. Murr.  Massoneria vaticana, Logge, denaro e poteri occulti nell’inchiesta Gagnon, ed. F&C


Sandro Pomiato, Papa o non Papa? La Chiesa nella tempesta.   Ed. Albatros


Don Fernando Maria Cornet, Habemus antipapam, indagine in onore della verità,  Amazon


Armando Savini, L’ultimo Anticristo, ed. Chaos Mega


Don Enzo Boninsegna, Stranezze di un pontificato,


Corrado Galimberti, L’antipapa, Il primo decennio di un apostata sul soglio di Pietro.  Amazon


Miles Christi, L’impostura bergogliana,  ed. ESR,  2 volumi


Interventi e conferenze su youtube

Padre Giacomo Maria Farè teologo carmelitano, Omelia di chiarimento con le dimostrazioni della tesi che Benedetto XVI non si è mai dimesso, per cui Bergoglio non può essere Papa.

 Dott. Giacomo Maria Prati, dichiarazioni su Internet.

 Avv. Luca Campanotto,               “                          “

 Padre Natale Santonocito, Perché Bergoglio non è il vero Papa. dichiarazioni ufficiali in Internet, Scomunicato! Il sacrificio dei preti che denunciano l’antipapa mentre i cardinali restano paralizzati dal timore.

 

 

giovedì 9 gennaio 2025

IN MEMORIA DI DON FERDINANDO RANCAN OTTAVO ANNNIVERSARIO DALLA SALITA AL CIELO

 

IN MEMORIA DI DON FERDINANDO RANCAN

10 GENNAIO 2025

 

https://www.informazionecattolica.it/2025/01/09/ferdinando-rancan-vero-sacerdote-di-cristo/

 

Ferdinando Rancan, vero sacerdote di Cristo

https://www.informazionecattolica.it/wp-content/uploads/2022/06/don-Ferdinando-Rancan.jpg

MEDIA E CULTURE  09/01/2025

Ferdinando Rancan, vero sacerdote di Cristo

di Angelica La Rosa

 

IN MEMORIA DI DON FERDINANDO RANCAN

Domani, venerdì 10 gennaio 2025, sarà celebrata una Santa Messa in memoria del sacerdote, morto in concetto di santità, don Ferdinando Rancan, presso la chiesa di Sant’Eufemia (vicino al ponte Vittoria) di Verona. La messa avrà inizio alle ore 19.00.

In occasione dell’ottavo anniversario del passaggio al cielo di don Ferdinando Rancan, pubblichiamo l’omelia pronunciata d don Ermano Tubini il giorno delle sue esequie (è stato suo confessore e direttore spirituale negli ultimi 7 anni e tuttora incaricato di raccogliere testimonianze e seguire l’iter per apertura causa di beatificazione).

 

OMELIA DI DON ERMANNO TUBINI NEL GIORNO DELLE ESEQUIE DI DON FERDINANDO (13 gennaio 2017)

La vita di D. Ferdinando Rancan sta all’interno di due date distanti tra loro: Tregnago il 14 giugno 1926 e Verona il 10 gennaio 2017. Un tempo lungo 90 anni.

Dentro a questo tempo ricco di grazie, ci sono tanti eventi, tante persone, tanti luoghi santificati dal suo ministero sacerdotale. Vi ritroviamo una madre povera che ha vissuto con fede grande la vedovanza per il marito morto tragicamente sul lavoro; il parroco di Tregnago che lo orientò da bambino al seminario minore; una salute malferma che non gli ha impedito, anzi gli ha facilitato l’essere prete con la comprensione del mistero di Cristo crocifisso; vi troviamo le parrocchie e rettorie in cui ha operato e che ha amato: da San Paolo in Campo Marzio ai Santi Apostoli. C’è stato il suo impegno di docente al Seminario e al Liceo Messedaglia; ci sono i suoi libri di spiritualità, che per molto tempo ha resistito a dare alle stampe per umiltà; ci sono le tantissime persone incontrate, amate e aiutate.

E’ la storia di un sacerdote felice di essere sacerdote; uno dei tanti buoni sacerdoti che Dio dona alla sua Chiesa. D. Ferdinando è stato un buon sacerdote, ma aveva qualcosa che rendeva il suo ministero particolarmente efficace. Penso che la sua efficacia dipendesse dal grande amore per Gesù Cristo e per Maria sua madre; dall’aiuto di Dio che invocava sempre; dalla sua umanità: semplice, cordiale, aperta, convincente, credibile… Dipendeva dalla sua santità di vita? Penso che molti che lo hanno conosciuto lo dicano in queste ore: è morto un santo prete della chiesa di Verona …

Come orientava la sua azione pastorale? Promuoveva, in chi lo seguiva, l’incontro personale con Cristo; insegnava a pregare, ad amare l’Eucaristia e il Sacramento della riconciliazione; incoraggiava alla conoscenza della Bibbia, dell’insegnamento della Chiesa; suggeriva di essere aperti agli altri, a tutti, senza paura: sensibili alle necessità spirituali e materiali delle persone. Non aveva timore a indicare mete alte: la santità come obiettivo per tutti i battezzati.

Diceva che a Dio non si doveva dare poco, ma molto. Ha avuto il dono di suscitare attraverso la sua pastorale specifiche vocazioni divine in molte persone. L’ideale della santità vissuta nel mondo, nella vita ordinaria, di famiglia e di lavoro, lo aveva visto incarnato nelle persone dell’Opus Dei conosciute a Roma a metà degli anni Cinquanta. In quella esperienza colse un invito a cercare di vivere il proprio sacerdozio diocesano come un cammino di santità nell’esercizio del proprio ministero, ben unito al suo Vescovo, ai suoi confratelli, alla gente della sua terra.

Aderì alla Società Sacerdotale della Santa Croce, associazione sacerdotale unita all’Opus Dei. Fu il primo tra i sacerdoti diocesani in Italia. Tornato a Verona, fece conoscere l’Opus Dei a tante persone.

Ci ha lasciato serenamente: abbandonato alla volontà di Dio e riconoscente per quanto ricevuto da Dio e dalle persone che lo hanno assistito con gioia e con sacrificio per lunghi anni. E’ entrato nella vita eterna dicendo grazie.

Preghiamo per l’anima di don Ferdinando, pur nella convinzione che Gesù lo ha già accolto in Paradiso. Chiediamogli di pregare per noi affinchè anche noi un giorno possiamo stare presso Dio insieme con lui.

Don Ermanno Tubini

 

Pubblichiamo la testimonianza della signora Marisa Bommartini

Ho conosciuto don Ferdinando avanti negli anni quando ero sposata con figli perchè trasferita con tutta la famiglia da Milano a Verona per il lavoro di mio marito. Una persona mi ha detto “se cerchi un bravo confessore, vai alla chiesa dei Santi Apostoli e troverai il parroco, un certo don Ferdinando Rancan”. Da allora è stato veramente la luce e anche la forza della mia vita, e più tardi una grande guida spirituale anche per mio marito fino al giorno della sua dipartita per il cielo.

Chi ha potuto conoscerlo, capisce di che livello spirituale è stato nella sua umiltà e continua sofferenza portata sempre con un sorriso, ma anche chi non lo ha conosciuto o incontrato solo qualche volta, percepiva in qualche modo la “sua grande umanità” da cui traspariva il suo grande Amore per Dio, la sua gioia di vivere nonostante il suo corpo martoriato, anche a motivo di una vita dura con scarsa salute fin dall’infanzia, oltre che per la mancanza postuma di un polmone che gli era stato asportato a 52 anni per una forma di TBC aggressiva, costringendolo a portare ossigeno e poi ventilatore polmonare.

Da notare la sua accoglienza immediata per qualsiasi persona, anche lontana da Dio, usando parole piene di speranza, il suo sforzo per conciliare gli animi di persone in conflitto, l’attenzione per i bambini del catechismo e le loro famiglie per le quali organizzava incontri di formazione e anche di amicizia festosa nel salone parrocchiale, oltre che colloqui personali orientati alla fiducia in Dio e alle persone della loro famiglia, l’attenzione per la cura dei suoi confratelli nel sacerdozio che seguiva, per chi voleva, come direzione spirituale per la loro anima incoraggiandoli a puntare sull’amore per Dio per ogni difficoltà o incomprensione… sull’esperienza di quella grande prova che egli stesso ha dovuto subire da giovane in seminario ma che ha saputo superare in modo eroico solo grazie al suo amore per Gesù Cristo e per la sua vocazione sacerdotale.

Per tutte le sofferenze che ha dovuto attraversare sia come salute malferma, sia per mantenere sempre viva la sua vocazione fino all’ultimo suo respiro, come era suo desiderio, senza mai adagiarsi a un egoistico “quieto vivere” ma nella piena fedeltà ai suoi doveri sacerdotali, iniziando con la recita del Breviario e con la celebrazione della Messa quotidiana, penso umilmente che varrebbe la pena di proporlo come modello di fedeltà sacerdotale a tutti i sacerdoti anch’essi sottoposti spesso a prove di ogni genere in questo mondo che li deride o li perseguita se cercano di vivere la fedeltà nella sua pienezza.

                                                          Marisa Bommartini Mutinelli

 

domenica 5 gennaio 2025

ANDREA CIONCI ALL' ATTACCO DEL VESCOVO DI VERONA MONS. POMPILI

Breve saggio

Quando l’eccesso di zelo può diventare pericoloso

  

link n. 1    Commento di Cionci sulle parole del vescovo Pompili

https://youtu.be/M0Swnvyvpcs?si=BsI373k7Pe0qdgub

 

link n.2           Apertura Porta Santa a Roma. Intervista al Vescovo Pompili

 

 Link n. 3        Cerimonia di apertura del Giubileo a Verona 29.12.2024 e omelia del Vescovo Pompili.

https://youtu.be/82FDqF1ctXs?si=0VUhBP0OwkKpJqNP

 

link. N. 4 omelia Vescovo mons. Pompili   a chiusura anno civile 31.12.2024

 

   chiedo scusa ma non tutti i link sono stati accettati. Cercate su Internet. Grazie

 

Stimatissimo dott. Cionci,

 vengo innanzitutto a ringraziarla per il coraggioso lavoro che lei sta conducendo allo scopo di far emergere la verità sulla questione intricata in merito ai due cosiddetti “Papi” di questo nostro travagliato periodo storico. Credo di essere stata una delle sue fans più convinte sin dai primi tempi, avendo avuto da lei conferma ai miei dubbi circa la nomina di Bergoglio al soglio pontificio, che io avevo percepito come dubbia sin dal primo momento che l’ho visto sul loggiato di San Pietro la sera di quel fatidico 13 marzo 2013. Dentro di me ho capito che quell’uomo vestito di una specie di camicione bianco con tanto di saluto generico e agghiacciante “Buonasera!” non poteva essere il nuovo Papa per i motivi che ormai tutti conosciamo, anche se non vogliamo ammetterli.  

Ricorda la sua prima conferenza a Verona più di tre anni fa mi pare?  Non c’era molta gente perché lei non era ancora molto conosciuto, eppure come inizio direi che è stato molto significativo grazie al piccolo ma fattivo impegno di tutti col passaparola, anche del mio, modestamente. Ho sempre riposto in lei molta fiducia, sottoscrivendo tutte le petizioni da lei richieste e inviandole ai miei contatti, nonostante le mie diverse vedute sulla Messa “Una cum” e sul suo pericoloso “sodalizio” con don Minutella, dal quale l’ho sempre messo in guardia, finalmente chiuso per sempre grazie a Dio, almeno lo spero.

Forte di questa stima che da sempre ho nutrito nei suoi confronti, ho il dovere altresì di manifestarle tutto il mio sconcerto e amarezza a motivo del suo accanimento mediatico contro il nostro Vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili, passato più volte al tritacarne del suo parere personale poco obiettivo, che rasenta talvolta l’offesa e la delazione, come da parere di molti fedeli veronesi interpellati in tale senso. Noi veronesi siamo infatti rimasti più che scandalizzati e disgustati nel vedere come lei, egregio dott. Cionci, che finora si è distinto per il dono del “discernimento” equilibrato e corretto, abbia sfondato ogni limite nel mettere il nostro Vescovo mons. Pompili nello stesso calderone infernale di quei Vescovi, da lei definiti giustamente “gnostici”, che si sono resi indegni per aver promosso nientemeno che mostre profane, perfino sacrileghe e blasfeme contro la stessa “Persona Santissima” di nostro Signore Gesù Cristo, senza alcun pentimento neppure dopo che le autorità civili ne hanno decretato la totale soppressione. Errare humanum est, dice il proverbio, ma perseverare diabolicum.

Pretendere di dare un giudizio negativo sul nostro Vescovo che lei non conosce di persona, solo per il fatto che probabilmente qualche mala lingua veronese glielo ha presentato come erede delle “storture” di Bergoglio, chiamato a Roma per presentare l’apertura del Giubileo, ci sembra francamente azzardato e infondato. Per questo abbiamo voluto porre come anteprima la registrazione di alcune sue omelie che ci sembrano addirittura edificanti, come molte altre che io stessa, confermata da persone competenti, ho avuto l’occasione di ascoltare o durante la Messa o su internet, omelie che iniziano quasi sempre citando una frase del Vangelo e offrendo degli spunti di vita cristiana davvero profondi e sorprendenti, espressi forse in modo nuovo e perciò talvolta difficili da capire al primo approccio. Senza dire ad esempio che, sullo stile peregrinante di un San Carlo Borromeo, anche mons. Pompili ama visitare piccole parrocchie dell’estrema periferia, partecipare a umili processioni di paese, fare visita a malati riservatamente, senza pompa magna, o compiere qualche improvvisata alle sei del mattino nei mercati generali al freddo e al gelo per informarsi, ascoltare, benedire e incoraggiare ecc.

 Ho comunque il dovere di precisare, per amore di verità e per quello che può valere il mio parere, che io non pretendo di dare garanzia per nessuno, nemmeno per me stessa, per ciò che riguarda il comportamento futuro delle persone, perché può accadere di tutto e di peggio finchè stiamo a questo mondo, e dobbiamo sempre guardarci dal diavolo che, come dice la Scrittura “come leone ruggente va in cerca di chi divorare”, tuttavia la mia coscienza di cattolica credente e praticante mi suggerisce di affermare che, almeno fino al momento presente, questa è la mia testimonianza.

 Ciò detto e chiarito, è anche necessario evidenziare per chi ha “orecchi per intendere” che in questa confusione che regna sovrana nel mondo intero, proprio perché ha la sua origine purtroppo in Vaticano, dentro la falsa chiesa bergogliana, non sempre è opportuno che sacerdoti, religiosi e superiori di Istituti si espongano troppo spavaldamente sfidando le “ire funeste del grancapo” e il suo squallido “entourage” col rischio della scomunica o ben di peggio, oltre che la soppressione delle loro benemerite Fondazioni spesso ultra centenarie, perché questo eventuale sconvolgimento priverebbe i fedeli dei sacerdoti e dei sacramenti, senza dire che tutto questo marasma sarà dichiarato invalido non appena la Chiesa di Gesù Cristo farà luce sulla verità di questo periodo storico difficile, come accaduto per i precedenti 40 antipapi della bimillenaria storia della Chiesa.  A Dio non la si fa, e lo Spirito Santo non cessa mai di vegliare, anche nei momenti di buio e di persecuzione.

Per questo io invito umilmente il dott. Cionci e coloro che hanno funzione pubblica a sostenere questi sacerdoti o Vescovi, religiosi o laici perseguitati, mentre preghiamo il Signore Gesù che venga presto a fare chiarezza prima che tutto il popolo cristiano perda le fede nei labirinti nebbiosi dell’indifferenza, della delusione o dell’apostasia. Con tutto il rispetto e l’ammirazione per coloro che, invece, hanno trovato in coscienza l’ispirazione e la forza di rompere gli indugi e uscire allo scoperto denunciando fatti e misfatti così evidenti che ormai nessuno potrà più negare.


 Adesso mi permetto di valutare i particolari negativi da lei evidenziati per essere possibilmente concreta, almeno dal mio punto di vista, con l’avvallo di altri fedeli interpellati:

1)    Cominciamo dal fatto che mons. Pompili è stato ordinato Vescovo con una cerimonia pubblica da Mons. Bagnasco a Rieti il 5 settembre 2015 e non da Bergoglio (come vede, io lo chiamo così perché sono interiormente convinta che lui non è “Papa Francesco” perché l’ultimo vero Papa della successione apostolica rimane solo il Grande Papa Benedetto XVI, e su questo siamo in piena sintonia).  Ovvio che la nomina a Vescovo di Rieti è stata compiuta in precedenza da Bergoglio il 15 maggio 2015, come per tutti i Vescovi e Cardinali da lui nominati in questi 11 anni di falso pontificato, tuttavia la consacrazione episcopale di mons. Pompili ad opera del card. Bagnasco rimane validissima come sacramento e questo è ciò che più conta.

2)    la sua critica alla croce pettorale che non si vede nel primo video, come lei fa notare, si vede invece benissimo nel video del link n. 2 dove viene messa in evidenza la croce pettorale che è in piena regola con le normali croci pettorali previste da sempre per i Vescovi, e non certo bergogliana rosacrociana, come lei ha invece sospettato, domandandosi perché era nascosta sotto la giacca! Perché non sempre, quando si porta il clergeman col collettino da prete, è obbligatoria anche la croce pettorale, mi consta, come quando si usa la veste talare.

3)    Il fatto poi che vengano citati dal Vescovo anche nomi di autori non cattolici, come lei denunciava molto seriamente soprattutto in merito al libretto “Sulla Luce” (che non è prerogativa solo dei Luciferini ma innanzitutto dei cattolici amanti della Verità che è Luce per gli occhi e gioia per il cuore) non è certo segno di resa passiva alle opinioni del “nemico”, ma è segno di quel coraggio che fa emergere la Verità che è Gesù Cristo in mezzo a tanti pareri contraddittori! Se veramente vogliamo cominciare ad aprirci alla novità, rischiosa ma necessaria, di un dialogo interreligioso, come era anche nell’intento dei nostri Grandi Papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, per questo molto criticati dai super blindati “tradizional-sedevacantisti”, dialogo reso ormai indispensabile anche a motivo di un cambiamento epocale delle comunicazioni che ci costringe a vivere in mezzo alle culture e religioni più disparate cercando di “dare ragione della Speranza che è in noi”, come afferma San Pietro, dobbiamo avere altresì il coraggio di ascoltare e conoscere anche le argomentazioni di altri studiosi non cattolici, senza buttarli subito al rogo con disprezzo quasi per paura di “contaminarsi”, ma sapendo far emergere la Verità di Gesù Cristo da tutte le altre proposte attraverso la sua sicura dottrina bimillenaria, nella consapevolezza che, comunque, la conversione dei cuori è sempre e solo frutto della Grazia di Dio e della nostra vita di preghiera e di santità personale.

4)    Su questo argomento delicatissimo e impossibile da affrontare solo con le nostre povere forze, ci era venuta in aiuto sin dal 28 ottobre 1965 quella famosa dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane “NOSTRA AETATE” di San Paolo VI, sbandierata come pericolosa ed eretica dai sedicenti tradizionalisti mentre invece, se letta con occhio puro e illuminato dallo Spirito Santo è di una chiarezza e bellezza incredibile, laddove afferma ad esempio che “La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini. Tuttavia essa annuncia, ed è tenuta ad annunciare il Cristo che è “Via, Verità e Vita” (Gv.14,6) in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato con sé stesso tutte le cose (Corinti, 5,18-19)

Dichiarazione confermata dalla successiva detta “Dignitatis humanae” promulgata dai Vescovi del Vaticano II con l’approvazione di Papa Paolo VI il 7 dicembre 1965, che inizia con questa chiara prefazione “L’unica vera religione crediamo che sussista nella Chiesa cattolica e apostolica, alla quale il Signore ha affidato la missione di comunicarla a tutti gli uomini. (D.H. 1,c)

5)    Siccome non è facile questo compito di intermediazione con i rappresentanti di altre religioni, si preferisce “glissare” su questo aspetto pastorale o rifiutarlo categoricamente senza mai avere il coraggio di affrontarlo perché è necessario trovare una specie di “equilibrio soprannaturale” che sappia muoversi in mezzo a due opposti, cioè da una parte la presunzione per i cattolici di possedere tutta la verità in tasca in modo da annientare l’interlocutore come sul ring mettendolo ignominiosamente K.O con evidente umiliazione per la sua disfatta; e dall’altra il pericolo per gli stessi cattolici di cadere in quel complesso di inferiorità che porta al mutismo e al dubbio davanti all’incalzare prepotente dell’avversario, come se fossimo stati ingannati dalla Chiesa per oltre duemila anni e dovessimo fare su tutto il nostro meraviglioso operato, continui, infondati, assurdi e scandalosi “mea culpa”.

6)    Chi prega, studia e si mantiene umile non può correre il rischio di rimanere “confuso in eterno”, perchè lo Spirito Santo lo illumina con la sua Grazia, come sosteneva un sacerdote veronese in concetto di santità don Ferdinando Rancan con quelle frasi famose scritte nei suoi libri “Se io ho Fede e Princìpi, ho sempre la risposta a problemi anche se sembrano nuovi, perché i Princìpi che vengono dalla Fede illuminano la Ragione e pertanto la Ragione non ha più bisogno delle risposte degli uomini, ma di quelle di Dio.”. E ancora mettendoci in guardia contro il pericolo di omologare tutte le religioni in un unico calderone indefinito, affermava “Le religioni fanno da piedistallo a “colui” che è il padre della menzogna. E’ solo la Fede in Gesù Cristo che fa la differenza”.  E dove sta il segreto per far accettare questi discorsi così categorici, quasi impossibili da vivere per la loro sublimità? Ce lo ha insegnato lo stesso sacerdote con la sua vita eroica, umiliata e tribolata: L’AMORE! Solo guardando all’altro con amore e comprensione e non come un antagonista da sconfiggere a fil di spada, solo pregando per lui offrendo a Dio le nostre tribolazioni, possiamo sperare di riuscire ad avvicinarlo alla Fede cattolica, la sola che ha il potere di illuminare la mente e far gioire il cuore, perché il nostro vero punto di riferimento non è una dottrina, per quanto elevata, ma una “Figura” eccezionale, umana e divina: Gesù Cristo, per il quale hanno dato la vita milioni di cristiani.

7)    Lei inoltre si è scandalizzato perché mons. Pompili ha citato il filosofo greco Protagora con la sua teoria dell’uomo come centro dell’universo, mentre per il cristiano solo Gesù Cristo è al centro dell’universo, ovviamente. Ma allora dovremmo tutti scandalizzarci perché lo stesso San Tommaso D’Aquino, non solo ha citato, ma ha attinto pienamente alla filosofia cosiddetta greco-ellenistica, soprattutto a quella ispirata dai tre grandi filosofi Socrate, Platone e Aristotele, privilegiando l’aspetto del realismo filosofico, basato sull’osservazione della realtà concreta, proveniente dalla Legge naturale voluta da Dio stesso, piuttosto che sulle fantomatiche elucubrazioni provenienti da una intelligenza umana malata e bacata dal peccato e dalla superbia.  E questi illustri filosofi greci non conoscevano Gesù Cristo, essendo nati intorno al 400/300 a.C. tuttavia, essendo l’uomo stato creato a immagine e somiglianza di Dio, è stato pure dotato di una tale intelligenza che può arrivare a conoscere la profondità dell’Essere e del Cosmo quando si mantiene integro e retto, perché anche il cattivo comportamento morale e le false ideologie possono arrivare a offuscare l’intelligenza e farci cadere nelle trappole di teorie immaginarie e pericolose. Come ci hanno proposto i due Grandi Papi del Concilio, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, con quella enciclica stupenda “Fides et Ratio” tanto osteggiata dai tradizionalisti i quali, a forza di rinnegare tutto il Concilio e i veri Papi della successione apostolica, sono finiti negli “artigli” di un antipapa escludendosi dalla Comunione con la vera Chiesa, la quale offre una Fede basata certamente sulla Rivelazione, ma che deve andare di pari passo anche con la Retta Ragione, perché entrambe provengono da Dio e non possono contraddirsi.

 SEMINARI. Purtroppo bisogna ammettere che anche nei Seminari vengono proposti piani di studio stile protestante ecumenico-interreligioso che poco o nulla hanno ormai di veramente cattolico perché non si insegna più, ad esempio, la storia della Filosofia con i dovuti “distinguo” rispetto alla filosofia cristiana, ma si offre solo una carrellata di opinioni vaghe, opinabili e indefinite, spesso demenziali, fra cui viene presentato anche il parere di un certo Maestro detto “Gesù Cristo” posto talvolta sullo stesso piano di miserabili millantatori, altro che studiosi, e che ognuno scelga ciò che più gli aggrada in nome di un falso concetto di libertà religiosa. Qui sta l’errore fondamentale: l’omologazione di tutto, in ossequio a un falso concetto di “globalismo” che ormai viene spacciato per verità assoluta e indiscutibile.

Questo è il grande problema di oggi “IL SEMINARIO” da dove vengono sfornati purtroppo, questi giovani sacerdoti dalle menti bacate e contorte (non tutti per fortuna), i quali, non essendo più illuminati dalla bellezza della “Verità” che proviene dalla Grazia di Gesù Cristo, l’unica che conferisce anche la forza interiore per vivere le virtù umane e soprannaturali, in primis la castità e la fedeltà, finiscono poi con l’abbandonarsi alle miserie più basse e meschine per cui non valeva la pena di consacrarsi sacerdote per dare simili esempi di immoralità e schifezza, gettando fango su tutta la Chiesa di Gesù Cristo sulla quale le Porte degli Inferi non prevarranno perché è sempre:

“UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA”.

 

Ringrazio dell’attenzione mentre segnalo in calce le due mail, quella del dott. Cionci e anche del Vescovo Mons. Pompili per chi volesse contattarli per un eventuale costruttivo dialogo o consultazione        

codiceratzinger@libero.it           vescovado@diocesivr.it

          

In fede

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lunedì 23 dicembre 2024

VERGINITA' E CASTITA' . LA VERGINE MARIA SPOSA O MOGLIE DI SAN GIUSEPPE?

 Ho notato che parecchi sacerdoti, commentando questo e simili brani del Vangelo, parlano di Maria Vergine come "moglie" e non come "sposa" di S. Giuseppe. 

Ma questo è sbagliato o per lo meno non è corretto, e vediamo di spiegare in breve.

Gli Evangelisti, in particolare san Matteo e San Luca che iniziano il loro Vangelo dall’evento dell’Annunciazione e dell’infanzia di Gesù, non parlano mai di Maria Santissima come moglie di San Giuseppe ma solo come SPOSA. In altri capitoli parlano di Maria solo come Madre di Gesù, e di Maria e San Giuseppe parlano solo come SPOSI e mai come coniugi.

Noto è il quadro dello sposalizio di Maria e Giuseppe davanti al sacerdote del Tempio, che si ricorda il 23 gennaio, bellissimo quadro di Raffaello datato 1504, evento importante dove non si parla della coppia come coniugi bensì come SPOSI.

In effetti, da controlli eseguiti, non appare mai nei Vangeli con riferimento agli sposi Maria e Giuseppe, la parola "moglie o marito" e neppure "coniugi" ma solo sposi o sposa o madre e padre di Gesù.

Questa considerazione che sembra irrilevante, contiene invece un significato etimologico molto importante che il sacerdote diocesano di Verona, don Ferdinando Rancan, per il quale si sta aprendo la causa di beatificazione, ha voluto evidenziare soprattutto nei suoi due libri da leggere e diffondere "IN QUELLA CASA C'ERO ANCH'IO" e "LA MADONNA RACCONTA" ed. Fede e Cultura. (Tel. 045.941851 per ordinazioni)

Infatti il vero significato etimologico della parola "moglie" presuppone una donazione totale, spirituale, morale e anche corporale nei confronti del marito, sia secondo la legge divina che civile.

La parola invece "sposa" senza nulla togliere a quanto elencato sopra, presuppone tuttavia la prerogativa di vivere un rapporto di vero amore oblativo, prescindendo dalla donazione carnale, come offerta a Dio dietro ispirazione divina e con la forza della sua grazia soprannaturale.

Il tutto facilitato a maggior ragione nella Madonna che era "piena di grazia" cioè al di sopra delle tendenze della carne e di altre debolezze o tentazioni.

Come quando si parla delle suore o consacrate religiose definendole "Spose di Dio" in una sorta di sposalizio spirituale che lega la consacrata a Dio in forza dell’Amore innanzitutto, ancor prima che per assolvere a varie mansioni di carattere missionario, caritativo, educativo ecc.

Questo aspetto di una sorta di legame diciamo così spirituale che presuppone comunque il dono dello Spirito Santo per viverlo nella sua esigente pienezza, è stato ed è tuttora vissuto anche da coniugi di grande fede come offerta a Dio, in vista del regno dei cieli.

E' stato pure vissuto, ovviamente con i dovuti distinguo rispetto al legame dei coniugi, anche da certi santi non sposati ma consacrati a Dio come religiosi, es. Santa Chiara d’Assisi e S. Francesco, oppure San Francesco di Sales vescovo di Ginevra e santa Francesca di Chantal...ecc.

Certo, al giorno d’oggi vengono derise e giudicate utopistiche certe virtù come la verginità e la castità, in questa mentalità consumistica che spesso considera il rapporto sessuale non come donazione che esige la fedeltà reciproca all'interno di un patto matrimoniale, ma come ricerca di piacere a vasto raggio, mentre invece si tratta di virtù che si possono vivere con l’aiuto di Dio, così come si possono vivere altre virtù spesso disprezzate o derise, come l'onestà, la lealtà, la fedeltà ai propri doveri famigliari e sociali ecc.

In un mondo di miserie e bassezze di ogni genere anche contro natura che vengono presentate come unica strada per la felicità, cerchiamo invece di offrire noi credenti, sia pure deboli in mezzo a una marea di tentazioni, ma fortificati dall’aiuto di Dio con la preghiera e i sacramenti, qualche esempio di ossigenazione pura, di vero amore, unica strada per la felicità qui sulla terra e poi nel Cielo.

 

Ricorriamo alla Vergine Maria affinché possa farci gustare la gioia e la bellezza di un Natale come donazione di sé stessi agli altri, solo per amore, senza aspettare gratificazioni o ricompense, un amore aperto anche al sacrificio, sull’esempio della sua vita di abbandono alla volontà di Dio.

 AUGURO A TUTTI UN SANTO NATALE CON TUTTE LE BELLISSIME FESTIVITA’ CHE LO ACCOMPAGNANO: 

FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA, DI MARIA MADRE DI DIO, DEL BATTESIMO DI GESU’, DELL’EPIFANIA CON LA VENUTA DEI RE MAGI.

VIENI SIGNORE GESU’ - IL MONDO HA BISOGNO DI TE.

 

patriziastella.com

giovedì 21 novembre 2024

S.O.S. IN ARRIVO MESSA TRIBALE SACRILEGA

 DAL CANALE “LE PERLE DEL PAPA” -

https://t.me/leperledelpapa

 L' 8 novembre 2024, il Vaticano, nella persona di JM Bergoglio, attraverso il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha sferrato un altro colpo micidiale al sacro rito cattolico della Celebrazione Eucaristica, approvando, per il momento soltanto per alcune zone del Messico, la Messa celebrata con rito Maya, ma allo scopo di diffonderla poi, ovunque si desideri.

L'innovazione, passata in sordina, è stata resa nota dal cardinal Felipe Arizmendi, vescovo emerito di San Cristóbal de Las Casas, attraverso il suo consueto articolo settimanale su Exaudi. Scrive Arizmendi: "È il riconoscimento ufficiale della Chiesa per cui questi adattamenti vengono approvati come validi e legittimi. Sono liturgia della Chiesa, non solo usi e costumi guardati con sospetto."

Il nuovo rito, una vera e propria stregoneria, prevede innanzitutto la presenza di danze rituali sia durante l'offertorio, la preghiera dei fedeli e nel ringraziamento dopo la comunione, magari intorno a qualche satanico feticcio della Pachamama!

Ma lungi dal confondere queste danze semitribali con puro folklore, la falsa chiesa delle tenebre e dell'idolatria vuole farle passare come semplici movimenti contemplativi che esprimono lo stesso rito romano, ma in un’altra forma culturale. Dunque, ufficialmente, il rito rimarrebbe lo stesso, ma si manifesterebbe attraverso nuove espressioni.

 In secondo luogo, con una decisione che spinge il passo verso l'istituzione delle diaconesse, JMB ha approvato che le donne svolgano il ministero dei portatori di incenso nella Messa, al posto del Sacerdote, con il compito di incensare l’altare, il vangelo, i ministri e l’assemblea, con incensi tipici della cultura Maya. Dunque, via libera a erbe, resine e altre 'culturali' stregonerie!

 JMB ha inoltre approvato che i laici, indifferentemente uomini o donne - ma nella chiesa dei 'Todos! Todos! Todos!' di bergogliana invenzione (mettiamoci anche persone di genere fluido) - guidino la preghiera comunitaria, all’inizio della Messa, nella preghiera dei fedeli, e dopo la comunione, in segno di ringraziamento.

Anche qui si finge che il rito romano non cambi contenuto, ma piuttosto la sua espressione culturale. Gli artefici del devastante, gravissimo cambiamento, per giustificare l'abominio di cui sono autori, si coprono vigliaccamente dietro la IV Istruzione, dal titolo La Liturgia Romana e l’Inculturazione, pubblicata il 25 gennaio 1994 dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, istituita da Papa Giovanni Paolo II, nella quale però vi è scritto: «La liturgia della Chiesa deve potersi esprimere in ogni cultura umana, preservando la propria identità attraverso la fedeltà alla tradizione ricevuta dal Signore». «La liturgia, come il Vangelo, deve rispettare le culture, ma nello stesso tempo invita a purificarle e santificarle».

 Dunque, la liturgia deve sì rispettare le culture, riferendosi in particolare all'aspetto linguistico, ma preservando la propria identità, rimanendo quindi fedele alla tradizione ricevuta dal Signore; non si prescrive il contrario, come il falso Papa vuole farci credere, cioè che si debba preservare l'identità delle culture modificando la tradizione ricevuta dal Signore!

 In realtà, l'autentica fonte ispiratrice del cambiamento è sempre lui, il diabolico falso Papa JMB, che nella sua esortazione del 2020 'Cara Amazzonia' ha sentenziato: “Un necessario processo di inculturazione non disprezza nulla del bene che già esiste nelle culture amazzoniche, ma lo raccoglie e lo porta a pienezza alla luce del Vangelo. Ciò ci permette di raccogliere nella liturgia molti elementi tipici dell’esperienza dei popoli indigeni nel loro intimo contatto con la natura e di stimolare le espressioni autoctone in canti, danze, riti, gesti e simboli."

 Il falso Papa, eretico e apostata, adoratore di Pachamama, ha fondato una falsa chiesa, che si attua attraverso un falso vangelo e una falsa liturgia. Ma non s'illuda JMB di riuscire nel suo intento di distruzione! Gesù l'ha promesso: le porte degli inferi non prevarranno mai sopra la Chiesa di Cristo!

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Considerazioni personali:

 Rimaniamo ancorati alla liturgia di sempre, Vetus o Novus Ordo, quella celebrata anche dai nostri grandi papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, sapendo che il fatto di nominare nel Canone il nome di “papa Francesco”, vero o falso che sia, non rende assolutamente invalida la Messa, perché la Messa, al di là dei peccati o eresie dello stesso sacerdote celebrante o del Papa regnante o del Vescovo locale nominati nel Canone, “La Messa è Comunione con Gesù Cristo” e con nessun altro. Anzi la Messa è lo stesso Gesù Cristo che si immola in modo incruento sugli altari di questo povero mondo per donargli la Sua Grazia straordinaria che gli permette di vincere tutti gli attacchi sferrati dal nemico di sempre, Satana.  Oltretutto, se fosse vero che la Messa in unione con “Papa Francesco” fosse invalida, ci avrebbe messo in guardia lo stesso vero Papa Benedetto XVI durante quei dieci anni in cui egli è stato costretto a ritirarsi, lasciando spazio a Bergoglio.

 La massoneria infatti, soprattutto in questi ultimi decenni ma con inizio da secoli scorsi, è andata gradualmente ma inesorabilmente invadendo la Chiesa dal di dentro, corrompendo anche molti Prelati i quali, come lupi vestiti da agnello, dopo aver costretto il vero Papa Benedetto XVI a lasciare il soglio pontificio (anche se lui abilmente con la “Declaratio” rinunciò solo al “Ministerium” trattenendo il “Munus” cioè l’investitura divina, vedi nota in calce) insediarono sul soglio pontificio, con manovre luciferine, un loro “socio argentino” che nulla ha da spartire con il vero Papa.

 Ebbene, questi Cardinali o Vescovi, da essi stessi definiti come un gruppo ben determinato dal nome altisonante di “Mafia del Sangallo” (da una cittadina della Svizzera dove loro si incontravano per le loro losche trame, vedi nota in calce), come da loro programma di cui non fanno più mistero, non gli basta aver occupato il Soglio Pontificio, ma vogliono arrivare al “Sacro Cuore” del cattolicesimo, cioè al Sacrificio Eucaristico per eccellenza che è la SANTA MESSA, vanificando o rendendo addirittura sacrilega la “Celebrazione” più eccelsa e sublime della cattolicità che è la Santa Messa, vero Sacrificio incruento di Gesù Cristo, ultimo vero baluardo contro l’avanzata di Satana che essi adorano.  Ma lo stanno facendo da molti anni con astuzia luciferina, senza esternazioni eclatanti e scandalose, un po’ alla volta, smantellandola pezzo per pezzo da dentro, dopo aver infilato nei vari seminari dei ragazzotti della loro comunità satanica che hanno fatto per decenni un lavaggio del cervello tra i poveri veri seminaristi, il tutto unito alla diffusione di pratiche sessuali riprovevoli soprattutto per anime consacrate come diaconi e sacerdoti, facile mezzo per arrivare poi a ricattarli indebolendo la loro fede in Gesù Cristo, Via Verità e Vita.

 A questo punto di conquista progressiva ottenuta finora con successo, grazie anche al sostegno di nemici interni, come detto, essi vorrebbero arrivare a “neutralizzare” l’efficacia e la sacralità della Messa silenziosamente, quasi inavvertitamente (almeno per coloro che sono ignoranti in materia di fede e di dottrina) senza dichiarazioni altisonanti o imposizioni troppo evidenti per scatenare una forte opposizione, bensì manipolando astutamente il “Cuore” della Messa, cioè la CONSACRAZIONE      COME L’HA VOLUTA GESU’ CRISTO DALL’ULTIMA CENA DEL GIOVEDI’ SANTO.

 Essi vogliono sostituire (e in molte diocesi lo stanno già facendo grazie alla connivenza o ignoranza o superficialità o altro di certi sacerdoti celebranti assetati di “novità”), I TRE ELEMENTI FONDAMENTALI CHE RENDONO LA SANTA EUCARISTIA VALIDA E CIOE’: LA MATERIA, LA FORMA E IL MINISTRO VOLUTI DA GESU’ STESSO che adesso spieghiamo brevemente.

 “la Materia”, cioè il Pane di frumento e il Vino d’uva con erbe magiche, o impasti sconosciuti o altre astruserie;

poi la “Forma” della Consacrazione cioè modificare Parole volute da Gesù Cristo per rendere possibile la “Transustanziazione” “Questo è il mio Corpo ecc.”;

Il Ministro” cioè sostituire il sacerdote ordinato regolarmente dal Vescovo, condizione essenziale per poter avere la vera celebrazione eucaristica, con qualche diacono o addirittura laico, non escluso le donne diaconesse!

 Il tutto ipocritamente “avallato” da un altrettanto demoniaco “Sinodo della sinodalità” voluto fortemente da Bergoglio e affidato per interi anni (sic!) anche a laici non solo impreparati, ma atei, di dubbia moralità e comportamento, insomma in pieno contrasto e quasi sfidando le regole canoniche bimillenarie della Chiesa che anche in questo ha sempre usato molta prudenza riservando il Sinodo solo a esperti Ecclesiastici consacrati e di provata fede.

 Nelle varie lezioni, omelie o catechesi che si tengono ovunque sia da sacerdoti che da catechisti, pretendere di parlare del Sinodo senza essersi ben documentati, pensando che si tratti dei soliti eventi ecclesiastici di ordinaria amministrazione per l’aggiornamento di certe usanze opinabili, vuol dire peccare gravemente di omissione, perché in realtà si tratta di un autentico stravolgimento della dottrina bimillenaria della Chiesa, voluta dalla massoneria ecclesiastica con la piena approvazione del falso papa Bergoglio.

 E chi si scandalizza di queste affermazioni che ormai sono all’ordine del giorno, per cui nulla di nuovo sto affermando, deve sapere che nella storia bimillenaria della Chiesa ci sono stati ben 40 antipapi che sono riusciti ad insediarsi addirittura molti di loro per parecchi anni, ma alla fine lo Spirito Santo vince e, una volta smascherati, vengono depennati dall’elenco dei veri Papi della vera successione apostolica, buttando al macero tutto il loro eventuale operato scritto o verbale.  Perché scandalizzarsi pensando che anche Bergoglio possa venire annoverato come 41.mo ANTIPAPA? A maggior ragione perché il suo eventuale pontificato è caratterizzato da molte eresie e apostasie e peggio, a differenza dei precedenti antipapi i quali erano mossi per lo più solo da motivi umani, sia pure deprecabili, di prestigio, carriera, potere e quant’altro ma che non avrebbero mai osato modificare la struttura stessa della dottrina e dei riti sacri voluti da Gesù Cristo cone sta facendo invece Bergoglio da quel famoso anno 2013, via via sempre più marcatamente e pesantemente.

E noi, poveri ingenui o in mala fede! ci beviamo tutto questo come “Verità di Fede!” con gravissima nostra responsabilità, anche di giocarci l’anima per sempre nell’Inferno, perché coi mezzi di informazione che esistono oggi, non è più ammessa l’ignoranza, soprattutto in questa materia così essenziale per la nostra vita presente e futura. E chi finge di non voler sapere o studiare o approfondire è ancora più responsabile e colpevole perché qui non c’è in gioco la scelta di un presidente della Repubblica piuttosto che un altro, ma lo stesso nostro destino di eternità, perché con Dio non si scherza!

Tutto questo sta avvenendo larvatamente, con molta abilità luciferina, sotto parvenza di riforme benefiche e doverose, con il pretesto di adeguarsi alle culture straniere che devono avere anch’esse la loro “cittadinanza” a livello mondiale. Semmai sono le culture straniere a doversi adeguare al volere di Gesù Cristo, almeno per quanto riguarda la Messa, vera azione di Dio per il bene dell’umanità. Poi per tutti gli altri ambiti, dove non vengono toccati i valori fondamentali, che ballino e cantino e suonino pure come vogliono purchè non siano manifestazioni esoteriche, pagane e scandalose per la Fede e per la civiltà cristiana per la quale molti missionari hanno dato la vita.

NOTA BENE. Siccome non è escluso che un po’ alla volta queste mode pagane amazzoniche o simili riti tribali-esoterici possano subentrare anche da noi con mille pretesti di modernità, di inclusione, di apertura incondizionata al “diverso” convincendo gli stessi nostri Vescovi e Sacerdoti a sottomettersi, sotto pena di “sanzioni canoniche”, avvisiamo in tempo chi vuole capire e vedere, che queste eventuali celebrazioni sono invalide e anche sacrileghe e degne dell’inferno. Sono solamente INVALIDE per chi le assiste senza la piena consapevolezza che sono state manipolate, sono INVALIDE E SACRILEGHE invece per chi le celebra o assiste con la piena consapevolezza della loro invalidità, celebrante in primis.

Pertanto si fugga dalle chiese o parrocchie che adottino queste eventuali celebrazioni e si stia bene attenti anche alle parole della Consacrazione, se corrispondono a quelle della tradizione perenne della Chiesa voluta da Gesù Cristo, perché é sufficiente la trasgressione od omissione o manipolazione di una sola delle tre condizioni previste per la consacrazione (Materia, Forma, Ministro) per rendere invalida la Messa, se non addirittura sacrilega come spiegato, con la conseguente diffusione nel mondo intero, non delle Grazie divine vero baluardo contro l’avanzata del satanismo, bensì col pericolo della diffusione delle “disgrazie” cioè di tutti quei malefici legati alla presenza del diavolo quando lo si onora ufficialmente scimmiottando i veri Sacramenti con riti tribali, sacrileghi se non addirittura osceni. Poi non domandiamoci il perché dell’avanzare in modo così veloce e prorompente di tanta violenza efferata, anche tra gli adolescenti, di tanto odio, rancore, invidia, e del proliferare di guerre e genocidi atroci in tutto il mondo., come mai si era visto prima.

Non stiamo esagerando! Stanno iniziando le persecuzioni previste dalle profezie! Dobbiamo aprire gli occhi perché tutto si sta svolgendo con una chiarezza e progressione veloce che anche un cieco può vedere, a tal punto che la nostra responsabilità personale o collettiva è gravemente coinvolta davanti a Dio, soprattutto per chi ha responsabilità di parrocchie, o comunità o Associazioni varie.  Meglio tutelarsi in tempo per difendere non solo la propria vita ma anche la Fede cattolica per non incappare nell’inferno, magari stupidamente dopo una vita di fedeltà eroica alla Chiesa e a nostro Signore. Tutto può essere!!! Che ognuno faccia le sue considerazioni perché la battaglia contro il potere delle tenebre sta arrivando al suo culmine massimo con la questione della Messa manipolata, e non dobbiamo essere superficiali e pensare che, tutto sommato, questo passerà inavvertitamente e impunemente come per tanti altri “misfatti ecclesiastici”. NO! Ciascuno di noi deve fare la sua parte, anche con eroismo, e con l’aiuto di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo ne usciremo vincitori dopo una dura lotta perché una cosa è certa:

 CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!

E con lui la Giustizia, la Pace, l’Amore per tutti i popoli della terra che lo onorano.

                                                                   patriziastella.com

 Nota

Julia Meloni, La mafia di San Gallo, (un gruppo di riformista segreto all’interno della Chiesa)

 ed. Fede E Cultura

 Carlo Maria Pace, Non c’è un vero Papa dalla morte di Benedetto XVI, ed. Youcanprint