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giovedì 15 febbraio 2024

RUBRICA IN MEMORIA DI DON FERDINANDO RANCAN

                                                     N. 1

         BRANI DAL LIBRO: LA MADONNA RACCONTA

 

   Perché presentare candidati alla santità, in questo periodo storico di guerre e calamità di ogni genere, quando ben altre preoccupazioni ci investono?  Semplice! Per il fatto che la vita esemplare di sacrificio e di unione con Dio di anime elette unite al sacrificio di Cristo, rappresenta un baluardo contro il male che avanza e, con l’aiuto della Grazia, possono addirittura trasformarlo in redenzione e riparazione. A tal punto che si potrebbe dire che “La santità salverà il mondo”.

 

Don Ferdinando Rancan, sacerdote della diocesi di Verona, è nato a Tregnago di Verona nel 1926. Laureatosi in Scienze Naturali presso l’università “La Sapienza” di Roma, tornò nella sua città dove, completati gli studi teologici, ricevette l’Ordinazione sacerdotale il 29 giugno 1953, dedicandosi per molti anni all’insegnamento nel Seminario diocesano e nei Licei della città. Svolse il suo ministero sacerdotale nella parrocchia di S. Nazaro, poi come parroco nella Pieve dei Santi Apostoli e infine come collaboratore presso la chiesa di S. Eufemia.

La vita del reverendo don Ferdinando Rancan costituisce uno stimolo e uno sprone in questi tempi di smarrimento: fu pastore fedele e zelante, direttore spirituale per tanti sacerdoti e laici che si affidarono alla sua guida, nonostante la salute precaria che lo accompagnò per tutta la vita. Don Vittorio Turco, suo confratello e compagno di studi in seminario, ha scritto di lui “uno dei pochi preti veronesi, serio, preparato, colto, che ha saputo sintetizzare i più alti valori cristiani, vissuti e incarnati in una vita umile, provata ed esemplare.”

         Ebbe infatti una vita assai dura, ma nello stesso tempo avventurosa, che egli condusse sempre e ovunque all’insegna della massima fedeltà al suo impegno assunto fin dall’adolescenza col Signore, quello di poter diventare e rimanere sacerdote “fino all’ultimo suo respiro”, anche davanti a grandi prove che dovette subire nell’arco di tutta la sua vita, e che don Ferdinando pensò di riassumere nel suo ultimo scritto autobiografico “STORIA DI UN SOMARELLO” perché tale si riteneva davanti a Dio e agli uomini. Era noto invece per la sua profonda cultura a vasto raggio che, al di là delle due lauree citate in Scienze biologiche e in Teologia, si manifestava anche attraverso quel dono soprannaturale della “Sapienza” che Dio concede ai suoi servi fedeli.

Ha scritto alcuni libri su vari argomenti quasi tutti di vita ascetica rivolti per lo più al cristiano cosiddetto “laico”, cioè a quello che vive nel mondo in mezzo alle varie realtà e preoccupazioni quotidiane di lavoro, famiglia, figli, stipendi, mutui, ecc. dentro e attraverso le quali anch’egli ha il dovere di santificarsi, come sono tenuti a fare i consacrati nella vita sacerdotale o religiosa, ciascuno a seconda del proprio stato di vita vocazionale.

         Questa spiritualità ascetica come prerogativa dei laici non era ben conosciuta e ancor meno capita qualche decennio fa, quando don Ferdinando ebbe l’occasione provvidenziale per preciso intervento divino, (intorno agli anni 1952/54) di conoscere personalmente a Roma il Fondatore dell’Opus Dei, Josemaria Escrivà de Balaguer, (dichiarato santo nel 2002 da San Giovanni Paolo II), e di assimilarne pienamente lo spirito, a tal punto che chiese l’ammissione all’Opus Dei il 6 novembre 1954, come primo sacerdote diocesano in Italia, portandone il carisma nel nord est.

Questa particolare vocazione non comportava nessun cambiamento dal punto di vista del suo ministero sacerdotale diocesano perché rimaneva sempre a disposizione del suo Vescovo di appartenenza, ma lo impegnava a seguire la spiritualità propria del carisma dell’Opus Dei facendosi nel contempo apostolo nei vari ambiti dove si trovava ad operare.

Vero “Alter Christus”, trovò nel Sacrificio Eucaristico quella forza soprannaturale che sempre lo accompagnò anche nei momenti più difficili, fino al compimento finale della sua esistenza terrena che avvenne il 10 gennaio 2017, quando le sue ultime parole, dopo essere uscito momentaneamente dal coma, furono queste: “Portatemi a casa perché voglio dire la Messa!” Di lì a poco spirò e andò a celebrarla in Paradiso.

 

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In questa rubrica che vogliamo dedicare alla sua memoria, dopo aver ottenuto dal nostro Vescovo di Verona, Mons. Domenico Pompili, l’approvazione per la devozione privata in vista dell’apertura della causa di beatificazione, vorremmo prendere lo spunto dall’ultimo libro che lui ha scritto, presentato proprio l’anno prima della sua morte, 2016:

LA MADONNA RACCONTA” – Confidenze della Vergine Maria ai suoi figli –nel quale egli descrive la vita della Madonna con Gesù e gli Apostoli dalla nascita alla sua Assunzione al cielo come fosse raccontata da lei stessa, nella piena fedeltà al Vangelo e, secondo il parere di esperti, probabilmente ispirata dalla Madonna stessa, nonostante l’autore affermasse di essere solo frutto di meditazione assidua della Parola di Dio.

 Per ora offriamo questa breve presentazione-flash, mentre in seguito daremo spazio al libro iniziando dalla Prefazione  di mons. Luigi Negri, allora Vescovo di Ferrara, che aveva conosciuto e apprezzato il nostro autore dopo un corso di ritiri spirituale per sacerdoti nella sua diocesi.

Ci auguriamo che questa lettura offerta, se possibile, quotidianamente, come piccoli spunti di meditazione seguendo progressivamente tutto il libro, possa essere di aiuto spirituale soprattutto in questo tempo di Quaresima adatto per approfondire la propria vita spirituale di comunione con Dio.

 Invitiamo comunque tutti i lettori e coloro che hanno potuto conoscere don Ferdinando o lo vogliono conoscere adesso con l’occasione dell’apertura della causa di beatificazione, ad acquistare il libro anzidetto, ordinandolo alla casa editrice “Fede & Cultura” che lo invierà a domicilio, (pag. 230, euro 15,00). Tel. 045/941851

 

Per comunicazioni o chiarimenti:

info.donferdinandorancan@gmail.com

                                                                           n. 2

                                                            PRESENTAZIONE

                  di mons. Luigi Negri


Accompagno con poche ma intense osservazioni questo libro che mi si è rivelato, nel corso della lettura, come singolarmente straordinario nel senso di non riducibile a un’ordinarietà di esperienza e di discorso.

La natura specifica di quest’opera è di contenere una serie di confidenze che la Madonna Santissima comunica a un’anima innamorata di Lei e della fede. Certamente l’immagine della Madonna è quella di colei che ha condiviso fino in fondo la vita del Signore in tutti i momenti della sua esistenza, ma significativamente l’attenzione è rivolta al periodo in cui — dalla Risurrezione all’Ascensione — ella ha rappresentato il punto di riferimento umanamente affettivo per gli apostoli e i discepoli, ovvero quella prima comunità ecclesiale che si è formata a Gerusalemme dopo la Risurrezione e che avrebbe avuto la sua inesorabile e obiettiva realtà nella Pentecoste.

Inizialmente ho provato un certo disagio, avvertendo su di me la legittima domanda dei lettori: è davvero soprannaturale la provenienza di queste confidenze? Oltre a verificare che in queste confidenze non c’è altro se non il puro dogma cattolico, e mai una frase di esagerazione o di esorbitanza, mi sono tranquillizzato — appunto perché non tocca a me formulare un giudizio sulla natura di questa confidenza — quando ho capito un aspetto che io reputo essenziale e che ritengo l’apporto più significativo di questo libro: che sia una grande testimonianza di affezione alla Madonna, a Cristo e alla vita della Chiesa.

La confidenza è come l’espressione di un rapporto straordinario fra la Madonna e l’anima di questo sacerdote, dove si fa fatica a distinguere, come avviene sempre nei rapporti intensi, l’oggetto della comunicazione della Madonna e l’oggetto della comunicazione dell’anima.

In altre parole la chiave del libro è questa confidenza reciproca che si presenta come un unico dialogo che fluisce nella profondità di un rapporto personale senza nessuna particolare connotazione di soprannaturalità, perché è lo stesso dialogo che il popolo cristiano ha avuto per secoli con la Madre del Signore, fatto di invocazioni e di confidenza.

Siamo di fronte ad una grande testimonianza di quale sia il livello di serietà, di profondità, di verità anche affettiva a cui possa arrivare il rapporto fra il cristiano e la madre del Signore, con sullo sfondo la vita e la presenza del Signore stesso, là dove il cammino di fede è adeguatamente vissuto.

Dentro l’insegnamento di questo libro mi sembra che ci siano più specificatamente alcune caratteristiche. In questo dialogo la Madonna è presente in forza del suo rapporto con Cristo: un rapporto totalizzante, che ha preso compiutamente la sua vita.

È presente come giovane madre con le grandi promesse che aveva ospitato nel suo cuore e con la fatica dell’educazione di un bambino e poi di un ragazzo, con i limiti che ogni rapporto educativo ha, e quindi non senza difficoltà, non senza qualche momento di sconforto, ma sempre rinnovando la sua dedizione totale al Figlio, fino all’inizio del suo ministero pubblico o, come dice l’autore, “fino a quando non sparì nel mondo”.

La Madonna è dentro questo Mistero come una donna, con tutta la sua femminilità, e il dialogo ininterrotto fra il suo cuore e quello del Signore diventa la strada per la maturazione della sua personalità, fatta di profonda immedesimazione con la vita di Cristo fino a sperimentare in pienezza assoluta la gloria del Signore crocifisso e risorto in Lei.

Mi pare che questo testo non sia affatto oleografico. Si presenta con la chiarezza e la semplicità di una donna che cresce quotidianamente nell’amore al Figlio e alla sua missione e che assume, per mandato del Signore, una responsabilità di aiuto, discreto e fortissimo, alla comunità nascente; un aiuto discreto e fortissimo che continua in ogni stagione della vita della Chiesa.

Così, allo stesso modo, coloro che sono coinvolti, non sullo sfondo ma nel centro di questo dialogo — perché gli apostoli, i discepoli e le donne fanno parte di questo dialogo fra la Madonna e l’anima assetata di Lei — sono presenti ciascuno con la propria personalità, con le proprie caratteristiche e sono oggetto da parte di Maria di incoraggiamento, di sostegno e qualche volta di discretissimo rimprovero.

La comunità è fatta di persone vive che portano dentro di essa ciascuno la propria personalità, senza riduzioni, senza amplificazioni, senza indebite limitazioni. È una comunione in cui ciascuno emerge e cresce nella sua obiettiva personalità.

L’insegnamento che ho ricevuto da queste pagine è che vi sia rappresentata in maniera singolare l’esperienza della comunione cristiana, che nasce dal riconoscimento di Cristo fra i discepoli e viene rinnovata dopo la discesa dello Spirito Santo in modo assolutamente definitivo. È l’immagine della Chiesa nella sua oggettività solenne o istituzionale, e insieme nella sua tenerezza familiare.

Mi sembra che attraverso il dialogo fra il cuore di Maria e il cuore di quest’anima appassionata di Lei sia significativamente raccolta la verità dell’espressione “la Chiesa è la famiglia di Dio”.

                                                                 Mons. Luigi Negri

Arcivescovo di Ferrara-Comacchio.


 

n. 3

INTRODUZIONE

Di Ferdinando Rancan

 Le pagine di questo libro vorrebbero essere la risposta a numerose richieste rivolte all’autore da persone che desiderano alimentare la propria devozione alla Santissima Vergine.  Tali richieste mettevano l’autore in un forte imbarazzo: che cosa mai si poteva dire in aggiunta a tutto quello che è già stato detto e scritto in tanti secoli sulla figura e sulla missione di Santa Maria e sul posto che essa occupa nei disegni di Dio, nella Chiesa e nella vita dei cristiani?  Esiste una letteratura immensa e ricchissima che ci parla della Madonna: teologia, ascetica e pietà popolare hanno prodotto pagine stupende in onore della Madre di Gesù, pagine che hanno nutrito e continuano a nutrire la vita spirituale di intere generazioni di credenti. Che dire poi di tanti testi stupendi che parlano della Madonna nella Liturgia della Chiesa e nei documenti del Magistero?

Tutto questo costituiva per l’autore un ostacolo insormontabile e gli forniva un motivo più che valido per non prendere in mano carta e penna, così da evitare il rischio di cadere su un terreno scontato, su cose già dette mille volte, con tanta unzione e sapienza, da santi e da teologi. Bastava quindi attingere all’immenso patrimonio di dottrina e di pietà mariana che è a nostra disposizione nelle mani della Chiesa.

Sennonché nella mente dell’autore rimaneva, sia pure in sordina, il conflitto sulle decisioni da prendere. Il rifiuto gli appariva un’ingratitudine verso Colei che fin dalla tenera infanzia l’aveva custodito e protetto, mentre l’accettazione della proposta, anche se nessuno avesse letto queste pagine, poteva diventare un gesto d’amore personale verso Colei che gli aveva dato Gesù e gli aveva insegnato ad amarlo.

            Fu a questo punto che affiorò nella mente dell’autore un’affermazione, attribuita a San Bernardo, che dice: “De Maria numquam satis”, “Non si parla mai abbastanza di Maria”.  Questa affermazione mise fine a ogni interiore incertezza e spinse l’autore ad aderire pienamente alla proposta. Ma allora, che fare?  Forse ridire in modo nuovo le molte cose, o almeno le principali fra le tante, scritte sulla Madonna lungo i secoli?

            L’autore si accinse a prendere in mano i testi mariani a cominciare dal primo millennio. Davanti a migliaia di pagine che raccolgono le riflessioni profonde e commoventi dei Padri e dei Dottori della Chiesa, e pensando poi alle altre migliaia di pagine scritte nel secondo millennio, l’autore fu assalito dallo scoraggiamento e dalla tentazione ancora più forte di abbandonare l’impresa. Cosa poteva mai balbettare, lui, fra tutte quelle voci solenni che hanno fatto risuonare nel tempo le glorie di Maria e le suppliche degli uomini? 

            Già! gli uomini. Tutte quelle pagine contengono ciò che gli uomini hanno detto di Maria. Uomini dotti e santi che hanno cercato di penetrare profondamente il mistero della Vergine Madre, ma pur sempre uomini. E la Madonna?  Avrà pur detto anche lei qualcosa agli uomini! Non solo a qualcuno in qualche apparizione privata, il cui contenuto si limita spesso alla materna esortazione alla penitenza, alla conversione e alla preghiera per i peccatori, ma una parola di sé, una qualche confidenza di ciò che lei ha vissuto ed è passato nel suo cuore l’avrà pure compiuta la Vergine Santa!

Questo pensiero, che in fondo rivela un desiderio nascosto nel cuore di ciascuno di noi, trova riscontro in una preghiera che San Giovanni Paolo II rivolge alla Madonna di Loreto. Così egli si esprime: Maria, Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù, conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore. Ebbeneparlaci di Lui, raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede. Maria, che a Nazareth hai abitato con Gesù, imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti, la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta… Maria, parlaci di Gesù, perché la freschezza della nostra fede brilli ai nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra…

            Ora, il luogo ovvio dove cercare eventuali confidenze di Maria dovrebbe essere naturalmente il Vangelo. Agli Apostoli e ai primi discepoli la Madonna avrà certamente raccontato molte cose. Ma proprio lì, nel Vangelo, scopriamo che Maria è la donna del silenzio.  Si sa che per una donna il silenzio rasenta l’eroismo, ma qui il silenzio di Maria non rappresenta semplicemente il dominio sulla propria femminilità, ma l’atteggiamento tutto soprannaturale di chi custodisce nel cuore, avendolo servito fedelmente, il disegno di Dio che opera silenziosamente ma efficacemente per la salvezza dell’umanità.

            Tuttavia, il Vangelo riporta alcune espressioni della Madonna che, pur essendo pochissime, sono però preziose perché fanno riferimento a interventi fondamentali di Dio nella vita di Maria. Innanzitutto l’incontro con l’Angelo, quando la Madonna si dichiara la “serva del Signore”, e fa un riferimento a Giuseppe per dire che non l’avrebbe mai “conosciuto”; l’incontro poi con Elisabetta, quando esplode nel Cantico di lode al Signore perché ha guardato all’umiltà di questa sua serva per compiere in lei cose grandi; infine in due circostanze Santa Maria si rivolge direttamente a Dio: una nel tempio a Gerusalemme alla ricerca di Gesù, per chiedergli quale significato avesse il suo comportamento umanamente ingiustificabile, l’altro a Cana per chiedergli di dare un segno della sua identità messianica che confermasse nella fede i suoi primi discepoli.

            Queste espressioni della Madonna sono importanti perché riferiscono verità fondamentali della nostra fede, ma lasciano ancora avvolto nel mistero il mondo interiore della Madonna. A questo punto il nostro desiderio di ascoltarla sarebbe rimasto inappagato, se l’evangelista San Luca, colui che raccolse le più intime confidenze di Maria, non ci avesse suggerito una strada ricordandoci che Maria conservava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.

            Ecco il luogo dove possiamo ascoltare la voce di Maria, le sue confidenze, il racconto delle sue emozioni e della sua esperienza interiore nel vivere accanto a Gesù. Gli uomini hanno parlato molto di lei, vorremmo ora che fosse lei a parlare di sé agli uomini, a raccontare la sua vita e, vincendo quel pudore materno che ha tenuto sigillate tante cose nel suo cuore, partecipasse ai suoi figli i suoi sentimenti e le vicende che hanno forgiato il suo mondo interiore così squisitamente umano e così profondamente divino.

            Occorre dunque entrare nel cuore di Maria. Ora, se è vero che solo una madre può capire un’altra madre, è vero anche che entrare nel cuore di una madre può farlo solo un bambino. Per lui, infatti, nessuna madre ha segreti. L’autore quindi, non ha avuto alternative; ancora una volta ha dovuto farsi bambino e bussare. Una madre non può chiudere il cuore alla propria creatura. E così, con sforzo, è riuscito ad accoccolarsi davanti a Maria e ascoltare in silenzio le sue confidenze.

Quando una madre racconta, i ricordi, i pensieri e i sentimenti che hanno accompagnato le esperienze della sua vita, nell’uscire dalle sue labbra diventano consigli, raccomandazioni, esortazioni per i propri figli. Anche Maria, che è donna e madre, quando racconta, lo fa per noi, perché impariamo a comportarci da buoni figli di Dio, a imitazione del suo figlio Gesù.

            D’altra parte è inevitabile e giusto che le meraviglie compiute in lei da Colui che è onnipotente e santo suscitino in tutti noi una filiale curiosità, perché tanta ricchezza di grazia che è nel suo cuore materno e che un giorno contempleremo nella gloria del Cielo ci possa allietare, confortare e sostenere fin d’ora, nelle fatiche del nostro viaggio sulla terra.

            L’autore si rende perfettamente conto che la pretesa di entrare nel cuore di Santa Maria e ascoltare le sue confidenze può apparire una presunzione eccessiva e un po’ strana, ma il desiderio di conoscere e di ascoltare i battiti del suo cuore dolcissimo ha prevalso. Sono battiti che diventano parole dell’amore materno verso i suoi figli.

            Tuttavia, pur cercando di restare bambino, sforzandosi di ricuperare la semplicità dell’innocenza, non sempre ha saputo prescindere dalla sua deformazione professionale di uomo adulto: un po’ teologo, un po’ esegeta, un po’ pastore d’anime, e così le confidenze materne di Maria potrebbero aver subito qualche interferenza.

            L’autore ne ha chiesto scusa alla Madonna che gli ha risposto – così immagina – con un sorriso, e chiede scusa anche all’eventuale lettore che – così spera – gli risponderà anche lui con un benevolo sorriso.

                                                                                    L’autore


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                                                                         N. 4      

                                 "SERVIAM !” TI SERVIRÒ, SIGNORE!


Figlio mio, grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente! 
Questa Madre tua, alla quale il Cielo ti ha affidato, vuole raccontarti le meraviglie compiute in lei dal Signore perché anche tu gli renda grazie per la sua immensa misericordia, e così il tuo cuore gioisca con tutta la Chiesa e con tutti i Santi del cielo. Queste meraviglie infatti il Signore le ha compiute in me, ma per te, per la tua salvezza e per quella di tutti gli uomini. 
Sono perciò meraviglie che proclamano l’amore di Dio per l’uomo; esse compendiano nei pochi anni della mia vita tutto ciò che Dio ha compiuto in tanti secoli della storia umana.
Naturalmente quando Dio agisce in noi, la sua grazia entra in intimo dialogo con la nostra libertà e con i sentimenti più profondi della nostra anima.
     Appunto di essi vorrei farti partecipe sollevando un poco il velo che li ha custoditi dentro di me. Saranno confidenze materne che vogliono muoverti a lodare il Signore e a stupirti per le sue meraviglie, ma vogliono anche far nascere nel tuo cuore desideri e propositi di fedeltà alle attese del Signore corrispondendo alle grazie che egli ti concederà nel tuo cammino sulla terra. 

Ti apro dunque il mio cuore cominciando dal giorno più imprevisto e meraviglioso di tutta la mia vita, il giorno nel quale si compì l’evento determinante per la storia del mondo.

  Era il plenilunio del mese di Nisan, il plenilunio di primavera. La luna dopo aver illuminato il silenzio della notte era tramontata in lontananza dietro l’orizzonte, e i monti intorno a Nazareth sonnecchiavano in attesa che il sole risvegliasse la vita e accendesse di colori i campi e le rocce del nostro villaggio. Davanti a tanto splendore la mia anima si commoveva e scioglieva canti di gioia.
 Io ero in piedi all’alba, e come sempre avevo cominciato la giornata in ginocchio dicendo, dopo aver baciato la terra: “Eccomi, o Signore”.  

Lo dicevo col cuore perché in quel gesto c’era tutta la mia persona, esprimevo, e non solo con le parole, tutto l’atteggiamento della mia anima. Quel “Eccomi!” era la risposta obbediente a una chiamata.  
 Figlio mio, ricordalo sempre! Ogni giorno è un appuntamento che ti dà il Signore. Egli è lì, vicino a te ogni mattina; e ti chiama. A che cosa ti chiama? A servirlo! Per questo all’inizio di ogni giorno, quando mi alzavo e baciavo la terra gli dicevo: “Signore, ti servirò”.  

Fin da piccola sentivo echeggiare dentro di me in maniera sempre più chiara l’espressione: “Eccomi, sono la serva del Signore!”. Senza dirlo, lo pensavo. Era un pensiero che non veniva da me e nemmeno mi veniva suggerito da altri. Lo sentivo presente in me da sempre, come se l’avessi ricevuto con la nascita.

 Inoltre, non era un pensiero insieme ad altri pensieri che si ponevano davanti a me come tante alternative, era un pensiero unico, che occupava interamente la mia anima. Sentivo che lì c’era tutta la mia vita; sulla terra non avevo nessun altro compito, non dovevo fare altro che questo: essere la serva del Signore.
 So bene, figlio mio, che la parola “Servire” non piace agli uomini del mondo, e forse anche a te crea un qualche disagio. Il pensiero di dover sottostare a dei padroni è mal sopportato da molti, nessuno poi è disposto a limitare, e ancor meno a perdere la propria libertà per servire. Ebbene, tutto questo non ha senso quando si tratta del Signore. Dio non è un padrone alla maniera umana, e nessuno al mondo rispetta la tua libertà come la rispetta il Signore. Semmai devi cercare che sia, la tua, una libertà vera.
Ebbene, figlio mio, la tua libertà è vera quando è una partecipazione alla libertà di Dio. Dio è infinitamente libero, così libero da compiere solo il bene. Perciò solo quando facciamo il bene partecipiamo alla libertà di Dio, e siamo veramente liberi. Poter fare il male è un limite, e quindi il male che fanno gli uomini è sempre una perdita di libertà.

C’è, dunque, schiavitù là dove c’è il peccato. Ed è la schiavitù più umiliante e opprimente. Non lasciarti, dunque, ingannare. Si nasconde dentro di te un cattivo padrone – il tuo io –, che cerca di trascinarti per sentieri di malizia, di superbia, di sensualità, di ribellione: sono i sentieri che portano alla schiavitù. Oh! Vorrei che tu scoprissi quanta gioia inonda l’anima quando si sente libera dal male, e può così assaporare le braccia paterne di Dio! È la libertà che ti permette quella dolcissima intimità con lui che nessun’altra creatura può offrirti. 
 Quando, ogni mattina all’alba, baciavo la terra e dicevo a Dio: “Eccomi, sono la tua serva, o Signore”, sentivo quel gesto come la risposta a Dio che mi chiamava – ti dicevo che ogni giorno è un appuntamento che ti dà il Signore –, mi chiamava non col tono di un padrone intransigente, ma col sorriso amabile di un padre che mi invitava a seguirlo. E così la mia giornata diventava un tratto di strada che compivo con lui. Compiere un tratto di strada in compagnia è un modo ben diverso di camminare sulla terra.  
Se aderisci alla volontà di Dio, cammini insieme con lui e camminerai sul sicuro.

 Il Signore, figlio mio, non è lontano. È lontano se fra te e lui ci metti in mezzo le tue cose. Non soltanto le cose egoistiche del tuo io, ma anche le cose buone come i tuoi “doveri”. Gesù viene prima dei tuoi doveri; dovrebbe perciò essere il tuo primo pensiero in ogni momento. Se tu metti le tue cose al primo posto e aumenti così lo spazio fra te e il Signore, corri il rischio di spingere Gesù sempre più lontano da te. Quello che semmai dovresti fare è mettere Gesù fra te e i tuoi doveri. Allora non saranno più doveri, ma passi d’amore che daranno alla tua libertà la gioia di servire.
 Figlio mio, non temere di cominciare in questo modo ogni tua giornata. Dio è l’unica cosa veramente necessaria, e deve essere lui il primo pensiero con il quale riprendi ogni giorno il tuo cammino. È una convinzione che io ho avvertito da sempre come se fosse innata dentro di me: Dio è il primo e deve venire prima di ogni altra cosa, anzi, di più: Dio è l’unico e ogni altra cosa è un dono d’amore per lui.
 Figlio mio, ascolta tua madre, che ti vuole felice!


CHIEDIAMO SCUSA AI LETTORI MA A QUESTO PUNTO, VISTA ANCHE LA DIFFICOLTA' DI TRASFERIRE TUTTO IL LIBRO DIVISO PER CAPITOLI, INVITIAMO GLI INTERESSATI A RICHIEDERLO  DIRETTAMENTE ALLA CASA EDITRICE "FEDE & CULTURA"  (EURO 15,00) CHE LO SPEDISCE A DOMICILIO. (TEL. 045/941851)

    E' UN VERO CAPOLAVORO DI FEDE, DI SPERANZA E DI GIOIA CHE ANTICIPA DAVVERO QUELLA DEL CIELO E CHE SPRONA ALLA PREGHIERA, ALLA FIDUCIA  E ALLA UNIONE CON DIO.

 

mercoledì 8 febbraio 2023

LA FOLLIA DEL SESSO FLUIDO


La decisione di accettare e sbandierare ufficialmente anche a San Remo la teoria del cosiddetto “sesso fluido” ovvero quello fine a sé stesso, senza impegni, senza sentimento, senza responsabilità perché aperto solo all’istinto primario, bis, plus, trans…  sembra ormai consolidata per buona parte della società senza bisogno di tante leggi. Infatti a che servono le leggi se non sono più in grado di definire l’identità di una persona che adesso c’è e domani sparisce, cambiando nome e responsabilità? In pratica se viene annullata la persona come soggetto di diritto, consapevole della propria identità, dignità e sessualità cos’altro ci resta da difendere? Le nuvole? L’ecologia? L’ambiente? Le idee evanescenti? Se l’uomo è sparito nella sua concretezza reale ed esclusiva, chi mai dovremo difendere? Chi ti sta parlando adesso, domani sarà lo stesso, o avrà cambiato sesso? E tu che ti stai accoppiando con un certo signore o signora X, sei strumento di piacere, usa e getta, o conti qualcosa di più nella sua vita?  Pura strada della follia ormai inguaribile dove la forza dell’intelletto, della volontà e del sentimento viene annullata per annientare la nostra umanità. Non volevano l’uomo trans-umano? Eccolo, anche senza vaccini e microchip; basta un po’ di lavaggio del cervello per trasformare in pecore idiote questa mandria anonima di gente senza Dio e senz’anima.

 

CARRIERA ALIAS E GENDER. Ormai questa moda della liberalizzazione totale del sesso sbandierata come grande conquista perfino dalle logge vaticane di questa falsa chiesa bergogliana aperta a tutte le più stravaganti espressioni peccaminose LGTB ecc. di cui renderanno conto al giudizio di Dio, sta assumendo connotati così forti da incutere perfino paura, soprattutto pensando ai nostri figli e nipoti che potremmo non ritrovare più nella loro vera identità, ma dietro a maschere continue, le cosiddette “CARRIERE ALIAS” così distruttive del proprio “io” da trovare rimedio solo nella droga che è in aumento. Senza dire del crimine del cosiddetto “GENDER” che solo il diavolo poteva inventare tanto è perverso nella sua struttura luciferina. Far bloccare sin dalla adolescenza le tipiche manifestazioni sessuali maschili e femminili attraverso ormoni e interventi chirurgici contro natura provoca danni psicofisici così gravi che, col tempo, possono sfociare nella pazzia, schizofrenia o suicidio.

 

FUNZIONE DELL’INTELLETTO E DELLA VOLONTÀ. Ma l’uomo, la donna, l’intera società non si reggono solo su questioni sessuali che sono state elevate e sublimate come le uniche al mondo! Infatti non esistono solo le pulsioni o tendenze sessuali da governare dentro di noi, ma molte altre come la tendenza alla cleptomania, alla pigrizia, al sopruso, al furto, alla menzogna, all'imbroglio, all’ira, all’aggressività, alla calunnia, al disprezzo, al bullismo, all’egocentrismo, al tradimento ecc. Al contrario esistono anche le tendenze buone che possono essere la generosità, la compassione, l’intraprendenza, la creatività, il genio ecc.  Tutte tendenze buone o cattive che vanno regolate attraverso le nostre facoltà che sono l’intelletto e la volontà che fungono da pilota davanti a tutte le possibilità o difficoltà che si possono incontrare sul cammino della vita. Ecco il rischio della nostra libertà che Dio ci ha lasciato a differenza degli animali che vivono solo per istinto secondo natura ma senza consapevolezza né libera scelta. Essere abbassati a livello inferiore a quello delle bestie è ciò che vuole il maligno e chi combatte per lui. Essere governati ciecamente non più dal nostro cervello ma dai nostri genitali è ciò che di peggio può capitare all’uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio e destinato non alla putrefazione della morte ma a godere della Comunione con Lui e con i fratelli nella Vita Eterna con il premio del Paradiso per chi ha scelto la Via dell’Intelletto secondo il disegno di Dio, o la disperazione dell’Inferno per chi ha scelto la via dei genitali, dell’istinto, diciamo così, secondo il comando del diavolo. E questo per tutti gli uomini di tutti i tempi di tutte le lingue, religioni, credenze, leggi … nessuno sfugge al giudizio di Dio che scruta i cuori e legge nella coscienza di ognuno.

 

L’AMORE FONTE DI VITA E DI GIOIA. In questa società della follia sessuale il primo elemento che viene eliminato è L’AMORE! Quell’amore che è essenziale per la sopravvivenza e la felicità dell’uomo e che invece il diavolo ha rifiutato per odio contro Dio e contro l’uomo.

Dalla eliminazione del vero amore come è sempre stato nel disegno di Dio, viene a mancare l’altro elemento costitutivo dell’uomo e della donna che è la FAMIGLIA sostituita da una qualunque ammucchiata sessuale interscambiabile sotto lo stesso tetto. Si comincia con annullare la bellissima fase dell’innamoramento fra un solo uomo e una sola donna dove si fa esperienza dell’amore come dono di sé e non come possesso o pretesa sul corpo dell’altro, per addentrarsi sempre di più sulla strada della prostituzione, depressione e delinquenza. Perché, a detta di molti psicologi non allineati coi poteri forti, esiste una forte connessione fra il cedimento, spesso voluto, alla immoralità privata o pubblica, (il cosiddetto malcostume) e la diffusione di fenomeni abnormi, quali violenza, delinquenza, illegalità, mancato controllo degli impulsi più irrazionali. Salvo poi dare la colpa di tanti disastri alla mancanza della famiglia e dell’amore che non si è avuto da piccoli in famiglia!!!  Quanta ipocrisia.

 

LA BELLEZZA DELL’AMORE SECONDO IL DISEGNO DI DIO. La vita e l’amore secondo natura cioè secondo il disegno di Dio per l’umanità esige delle differenze e regole ben chiare e assolute, tutte per il nostro bene e la realizzazione piena della nostra personalità, maschile o femminile. Tertius non datur!!!.  Ad esempio, parlando di amore, dobbiamo distinguere in modo chiaro tra le varie tipologie: esiste l amore materno, l'amore paterno, l'amore filiale, l'amore di amicizia e... al di sopra di tutte queste tipologie di amore, dobbiamo distinguere l'amore coniugale che, in un certo senso, è il motore di tutto perché dall' amore coniugale nasce la vita secondo il disegno di Dio. Ma se l’amore materno o filiale diventasse amore coniugale??? Orribile!! Si chiamerebbe incesto e non solo Dio lo disapprova ma la natura stessa lo rifiuta e si ribella prima o poi anche con malattie psicofisiche gravissime.

 

DISFORIA DI GENERE! Sono le parolone nuove che certi studiosi hanno dovuto inventare per dare una certa parvenza di “scientificità” a fenomeni che sono sempre esistiti in pochi casi e che, se curati in tempo nel modo giusto, rientrano poi nella normalità della vita di una persona senza creare traumi. Cioè quel fenomeno peraltro raro (ma che si vuole invece considerare comune a tutti per poterlo aggiungere al catalogo delle varie manifestazioni altisonanti LGTB… ), che si può verificare durante la pre-adolescenza, periodo in cui si sviluppano le caratteristiche o maschili o femminili.

In certi casi durante questo sviluppo si può verificare una forma di incertezza fra i due sessi, più che altro psicologica perché biologicamente parlando, tranne casi rarissimi di malformazione genitale (come quando si nasce col piedino storto che va raddrizzato e non elevato a nuova categoria sessuale!), il sesso biologico è quello che contraddistingue la persona, o maschio o femmina, perché non si tratta solo di quello che appare all’esterno del corpo attraverso i genitali che si possono modificare con la chirurgia estetica, bensì tutta la sua struttura organica interna biologica e psicologica che è molto complessa, come si può immaginare, e che costituisce la differenza abissale tra un maschio e una femmina. A questo punto può capitare che educatori, genitori, amici, ecc. spinti da mode perverse, al primo apparire di questi eventuali sintomi, comincino a martellare il povero bambino con le solite idiozie demenziali della “libera scelta” che getta nella disperazione il piccolo perché più forte di lui e della sua capacità di comprensione del problema e quindi della sua possibilità di scegliere una cosa così assurda e inesistente.

Chi dovesse manifestare seriamente questo problema, a qualunque età, va aiutato facendo amare al piccolo o alla piccola il proprio sesso biologico che appare sin dalla nascita e non quello inventato o virtuale, solo per il fatto che il bambino ama giocare con le bambole, o viceversa la bambina con le automobili! Cerchiamo di essere concreti e sorvolare su questi aspetti che gettano inquietudine laddove non ci deve essere e facciamo leva invece sulla realtà biologica da amare e assecondare se non si vuole iniziare un percorso di inferno e di disperazione senza ritorno.

Perché nessuno ha il coraggio di dire che, una volta raggiunto con sofferenze lunghe e atroci questo obiettivo del cambio del sesso che è irreversibile, anziché trovare la tanto agognata felicità, ci si scontra alla fine del percorso, con un muro di piombo che getta in una tale disperazione da essere indotti al suicidio, soprattutto quando si è pentiti e si vuole tornare indietro e non si può assolutamente più!!! Come infatti sta accadendo ovunque nel mondo anche se nessuno ne parla perché anche qui vige, come per il vaccino, la legge dell’omertà e della menzogna. Tutto bene, tutto meraviglioso, tutto da scoprire e da sperimentare sul proprio corpo come cavie impotenti fino alla fregatura finale, irreversibile: muro di piombo.

 

TORNARE A DIO PADRE FIGLIO SPIRITO SANTO. Tutta questa sofferenza che ciascuno si crea stupidamente deriva in molti casi da una certa insoddisfazione generale, da un conflitto interiore con la propria vita, come se si volesse cancellarla perché si è presentata senza il nostro volere, mentre si desidera una vita nuova che ciascuno di noi può scegliere liberamente. Da qui anche il concetto illusorio della reincarnazione, tornato così di moda perché frutto di questa mentalità della scelta libera e della possibilità di revisione o di vita nuova, come e con che risultati non si sa.

Questo è dato anche dal mito del benessere come fonte assoluta di felicità e se non lo puoi avere, ti senti inferiore, fuori gioco; e poi la corsa al successo, alla vanagloria, a primeggiare in tutti i campi, non fosse altro che per sentirsi il presidente del club delle patate fritte; un po’ la constatazione della difficoltà di portare avanti la tua famiglia come vorresti, sullo stesso livello di certi tuoi colleghi quando le tue risorse non te lo permettono perché magari lui, che fa lo stesso tuo lavoro, ha avuto in eredità case e campi che tu non hai… ecc. ecc.  E quando accade che un tuo amico o conoscente ti viene vicino e ti sussurra all’orecchio che tutti questi beni e altro ancora li potresti avere se aderisci a un certo gruppo!?! Perché no? Ti viene spontaneo rispondere, senza chiederti quale prezzo dovrai poi pagare per ottenere tutto questo, magari per poco tempo e con indicibili sofferenze perché aderire a certe imposizioni per lo meno esoteriche è solo fonte di atroci dolori qui sulla terra che si pagano nell’aldilà.

Perciò si deve fuggire qualunque tentazione di questo genere, assolutamente.  Si deve preferire la sobrietà, accettando anche l’indigenza in certi momenti difficili come ci hanno insegnato i nostri nonni e padri che comunque vivevano con molta dignità la loro povertà e alla fine non gli è mai mancato nulla perché avevano fiducia nella provvidenza di Dio che sempre soccorre chi si rivolge a Lui.

Quanto è bello invece, davanti a questo quadro desolante di piaceri effimeri, riscoprire la paternità di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo e le sue leggi d’amore che sono solo per il nostro bene, per la nostra felicità sulla terra e poi nel cielo. Perché dopo millenni dalla comparsa dell’uomo sulla terra, con i rispettivi accoppiamenti della famiglia secondo natura, si è voluto dare questa svolta demenziale solo da qualche miserabile decennio? Come se si fosse scoperto il segreto della felicità col cambio del sesso! Ma questo è la disgrazia più grande, la rovina del corpo e dell’anima peggiore che esista al mondo.

 Ma se tu, uomo o donna, giovane o anziano, avessi già intrapreso questa strada del falso amore e ti fossi pentito come per qualunque altra caduta o delitto o peggio, non farti prendere dalla disperazione ma rivolgiti al Dio della misericordia e alla Madonna Regina dell’Amore, affinchè ti perdoni e ti dia la serenità per vivere bene su questa terra, nonostante tutto, sapendo che il nostro destino di eternità è in Cielo.

Per concludere, riportiamo una frase molto penetrante e incoraggiante del nostro compianto e carissimo Santo Padre Papa Benedetto XVI che richiama anche le parole del suo predecessore Giovanni Paolo II “Non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla e dona tutto. Chi si dona a lui, riceve il centuplo, Si, aprite, spalancate le porte a Cristo e troverete la vera vita. Amen”.    GESU’ CONFIDO IN TE, ORA E SEMPRE

                                                            Patrizia Stella

domenica 26 dicembre 2021

AUGURI DI BUON NATALE 2021 E DI BUON NATALE PERENNE

CARI AMICI.

 inviare, come sto facendo, gli auguri di Buon Natale il giorno di Santo Stefano è la cosa più insensata che ci sia, anche se sappiamo che il periodo natalizio, al di là della cosiddetta “ottava” che arriva fino al primo di gennaio dell’anno successivo, si conclude con la festa dell’Epifania, il 6 gennaio, anzi finisce con la festa del Battesimo di Gesù, domenica 9 gennaio.

 

A giustificazione di questo, confesso che c’è stata una certa difficoltà da parte mia nell’esternare sentimenti santi che dovrebbero scaturire dal Natale, bontà, lealtà, carità, amore, serenità, gioia interiore ecc. in un periodo come questo in cui siamo molto provati dalle note vicende di virus, oltre che totalmente immersi, se non soffocati, dalle miserie di ogni tipo e qualità, sia di carattere personale di autorità indegne di tale nome, sia sociale quali le varie classi politiche, mediche, associative, giudiziarie e non ultimo, religiose ed ecclesiastiche che non si distinguono affatto per la pratica delle virtù, anzi, sembra che facciano a gara per eccellere in vizi e miserie di ogni genere. Certo, in mezzo a tanto marciume, spicca qua e là qualche eroe della dignità, libertà e rettitudine, ma sembra siano rari, oppure costretti a nascondersi per paura di ritorsioni penalizzanti.

 

Alla fine ha prevalso in me il desiderio di non arrendermi ma di cercare di continuare a spargere del bene, per quanto è possibile, quel poco di bene che, in tutti i casi e come sempre sostiene il nostro vero e unico Papa Benedetto, contiene in sé una forza morale e spirituale prorompente, tale da riuscire, prima o poi, ad emergere dal buio delle catacombe dove lo hanno confinato i malvagi, ed esplodere prima o poi in tutta la sua bellezza e gioia profonda, magari al suono celestiale di meravigliose trombe suonate nientemeno che dagli Angeli. Con Dio bisogna pensare in grande.

 

Pertanto cari amici auguro a tutti un doppio augurio:

 

BUON NATALE 2021

E BUON NATALE PERENNE

 

Quel Natale 2021 che possa vedere la gente commuoversi e inginocchiarsi davanti alla statua di Gesù Bambino nel presepio, “Dio con noi”, e quel Santo Natale perenne che veda la gente inginocchiarsi alla presenza di Gesù vivo e vero nel Santissimo Sacramento. Quel nostro meraviglioso Gesù che molti dimenticano o dubitano che sia davvero Dio, perché sta troppo zitto e quasi indifferente sia davanti alle brutture del mondo, dicono, sia davanti alle profanazioni della sua Santissima Divinità. Ma attendiamo il momento da Lui stabilito perché venga ripristinata la giustizia.

 

In questo non ci da buon esempio l’antipapa Bergoglio, (*) che mai lo si è visto inginocchiato davanti al Santissimo, neppure durante la Consacrazione della Messa, imitato purtroppo da certo Clero e popolo cristiano che sta perdendo la doverosa abitudine di inginocchiarsi perché, se un fedele cristiano non sente dentro di sé la spinta, quasi spontanea, di inginocchiarsi davanti al Re dei Re, al Dio Creatore, nel momento più ineffabile e sublime che esista al mondo che è quello della CONSACRAZIONE O TRANSUSTANZIAZIONE DURANTE LA SANTA MESSA, in quale altra circostanza della vita si inginocchierà? Forse per futili motivi umani di convenienza.

 

Ricordiamo a tale proposito le parole di don Ferdinando Rancan, sacerdote diocesano veronese morto in concetto di santità che mai, neppure nella malattia, lasciava passare un giorno senza celebrare la Santa Messa sostando in ginocchio fino a terra durante la Consacrazione: “la Santa Messa è un privilegio così grande da far tremare gli Angeli e i Santi dalla gioia pensando che solo ai Sacerdoti cattolici, in virtù del Sacramento dell’Ordine Sacro, è stato concesso da Dio stesso il privilegio di portare Gesù vivo e vero dal Cielo alla terra”.

 

AUGURO A TUTTI UN SANTO NATALE PERENNE.

                                                 Patrizia

 

(*) So di non dire nulla di scandaloso perché anche ai tempi dello scisma d’Occidente con tre o quattro Papi presenti, era ovvio che solo UNO ERA IL VERO PAPA!! Quello della vera successione apostolica e non degli intrighi di palazzo. Gli altri erano e sono tutti “Antipapi”, e Dio non voglia anche “Anticristi” se oltre a perseguire il loro miserabile obiettivo di potere, vanno oltre modificando anche la dottrina, rinnegando Gesù Cristo e la Chiesa da Lui fondata.  Ma a Dio non la si fa! Preghiamo per la conversione di tutti. 



martedì 4 maggio 2021

PEDIATRI AMERICANI CONTRO IL GENDER

 Visto l'imperversare di questa nefasta ideologia del gender che i soliti poteri forti massoni vogliono imporre come obbligo per tutte le scuole, come il vaccino per tutta l'umanità in un delirio demenziale, ho pensato di riproporre un articolo di qualche anno addietro, sempre di viva attualità, supportato dalla dichiarazione del Comitato dei Pediatri americani del gennaio 2017.


l’Ideologia di genere danneggia i bambini


 C’è da rimanere allibiti e perfino angosciati davanti alla superficialità con cui si vogliono “insegnare” argomenti di carattere sessuale sin dai primi anni delle scuole elementari o dell’infanzia, come programmi didattici, il periodo del gioco spensierato per occuparsi di tematiche più grosse di loro, anzi molto pericolose, facendo una violenza sulla loro vita che rimarrà insanabile.

Ormai la grancassa mediatica delle lobby perverse ci sta bombardando di tutto e di peggio da alcuni decenni, con una tale propaganda martellante da farci accettare come normalità ciò che è del tutto anormale, anzi pericolosissimo per la nostra salute ed equilibrio psico-fisico, spaziando dal sesso, al cibo, alla moda, alla medicina e così via.

  • Ci vogliono convincere che è delizioso cibarsi di insetti e vermi, e noi ci crediamo;

  • ci vogliono convincere che è normale accogliere l’intera Africa nella minuscola Italia, e noi ci stiamo provando, addirittura denunciando chi si impegna con coraggio per difendere i nostri confini.

  • ci vogliono convincere che iniettare decine di vaccini in una sola fiala nel corpicino di un bambino indifeso è garanzia di salute, e noi ci crediamo. Per la gioia delle multinazionali farmaceutiche e delle lobby massoniche intente alla decimazione della popolazione mondiale

  • ci vogliono convincere che è una conquista non solo l’aborto, ma anche l’infanticidio iniziando ad ammazzare i bambini al momento della nascita, come approvato a New York e di questo passo, forse anche oltre. Magari quando il bambino piange perché ha fame o gli crescono i dentini, avere la possibilità di eliminarlo a norma di legge.

  • Ci vogliono convincere che è una meraviglia essere uomo o donna o tutte e due contemporaneamente, o mezzo uomo e mezza bestia come i centauri della mitologia, anzi si congratulano compiaciuti con chi ha inventato delle assurdità da manicomio come la cosiddetta “disforia di genere”, crimine contro l’umanità.

  • Ci vogliono convincere che anche le temperature sottozero sono sintomo di surriscaldamento globale per fermare il quale occorre stanziare miliardi di euro. Per consegnarli a chi? Ai ghiacciai, o alla stratosfera, o non piuttosto alle multinazionali che spargono il cielo di scie chimiche tossiche per avvelenare i ¾ dell’umanità??

  • E altri sistemi luciferini allo scopo di sdoganare la perversione presentando il male coperto da nobili intenti, alla faccia delle ultime, eroiche resistenze di coloro che vorrebbero mettere un freno a tanta dissipazione.

 

Mai infatti come in quest’ultimo decennio di martellante propaganda sulla questione “gender” stiamo assistendo a un moltiplicarsi di casi di ragazzini che, sostenuti dai loro genitori plagiati nel cervello, stanno subendo la cosiddetta “disforia di genere” parola inventata perché scientificamente inesistente, cioè il fatto di provare incertezza sulla loro sessualità, a tal punto da preferire bloccare il loro sviluppo ormonale dell’adolescenza, maschile e femminile, per sentirsi liberi di scegliere ciò che la loro tendenza suggerisce. MA QUALE TENDENZA? QUELLA DI CAMBIARE SESSO? MA QUELLO E' INSCRITTO NEL DNA SIN DAL MOMENTO DEL CONCEPIMENTO ED E' UNICO E IRREPETIBILE E MANOMETTERE IL DNA E' COME AMMAZZARE LA PERSONA, CANCELLARLA DALLA TERRA.

Non bisogna mai seguire ciecamente le tendenze perché la maggior parte sono perverse, in quanto sganciate dall’intelletto e dalla volontà e facilmente ti inducono a rubare, a imbrogliare, a giurare il falso, a uccidere, a sfruttare i deboli ecc. Fondare la propria vita sulle tendenze è la cosa peggiore che si possa fare. Ragazzine che si schiacciano il seno, si fanno bloccare le mestruazioni, prendono ormoni per farsi crescere la barba, perché sentono che la loro disforia è di diventare uomo! Follia pura! O viceversa… senza scendere in ulteriori ributtanti dettagli. E se poi ti penti ma non puoi più tornare indietro? Sai che disperazione! Cambiare sesso non è come cambiare un paio di scarpe. Ti va di volta il cervello, diventi schizofrenico, impazzisci, e infatti in Canadà e America dove sono iniziate queste follie, molti si sono suicidati o sono impazziti, ma nessuno lo dice. 

 

GENTE, SVEGLIA!!!  QUI CI STANNO PLAGIANDO IL CERVELLO! QUI CI VOGLIONO RIDURRE A POVERI IDIOTI DA TELECOMANDARE A PIACERE! Vi rendete conto che cosa vuol dire cambiare sesso? Non si tratta solo di cambiare abito e di piccoli ritocchi estetici! C’è tutta una struttura psichica e fisiologica che accompagna l’apparato sessuale esterno che parte dall’interno del nostro corpo con ormoni diversi, maschili o femminili, perché i sessi sono SOLO DUE E BASTA! Anche il modo di ragionare è diverso: o maschile o femminile. E dobbiamo accettare e amare la nostra sessualità specifica come si presenta in natura, assecondando il sesso biologico esterno qualora ci fossero incertezze e non negandolo, perché si entra in un tunnel buio dal quale non si esce più e si diventa esseri anonimi, falsi, senza identità per sé stessi e per gli altri.

 Si potrà amare in quelle condizioni? NO! Ci si potrà accoppiare in qualche modo, ma amare mai! Senza dire che anche l’amore paterno o fraterno viene meno perché i traumi provenienti da una tale cambiamento assurdo, creano muri invalicabili anche in famiglia. L’amore esige la sincerità del cuore e la trasparenza del sesso e provare dentro di sé l’esperienza della mancanza di amore, è già l’inizio della morte a fuoco lento.  

CARO RAGAZZO, O RAGAZZA, CARO GIOVANE…  AMA QUELLO CHE TI SEI TROVATO AL MOMENTO DI NASCERE, CHIEDI AIUTO A DIO NEL MOMENTO DELLA TENTAZIONE O DEL DUBBIO E SOLO COSI’ SARAI FELICE.

COMBATTI PER DIFENDERE TE' STESSO, LA TUA IDENITITA', IL TUO DNA, LA TUA PERSONA UNICA AL MONDO E STRAORDINARIA PERCHE' COSI' L'HA VOLUTA DIO E LUI E' PADRE BUONO E VUOLE SOLO IL NOSTRO BENE.

                           **********************************

 Pubblichiamo di seguito la dichiarazione del collegio americano dei pediatri rilasciato nel mese di gennaio 2017 contro l’ideologia gender e i suoi perversi corollari, quali l’impiego di ormoni sessuali e della chirurgia. Qui il testo originale con note [RS]: https://www.acpeds.org/the-college-speaks/position-statements/gender-ideology-harms-children

 

 

 

DICHIARAZIONE DEL COLLEGIO AMERICANO

DEI PEDIATRI

(gennaio 2017)

 

Il Collegio Americano dei Pediatri sollecita professionisti della salute, educatori e legislatori a rigettare tutte le politiche che condizionino i bambini ad accettare come normale una vita di impersonificazione chimica o chirurgica dell’altro sesso. I fatti, non le ideologie, determinano la realtà.

 

  1. La sessualità umana è un carattere oggettivo, biologicamente binario: “XY” e “XX” sono indicatori genetici del maschio e della femmina, rispettivamente – non marcatori genetici di un disordine. La norma per l’uomo è di essere concepito maschio o femmina. La sessualità umana è binaria per progetto con l’ovvio proposito della riproduzione e la continuazione della nostra specie. Questo principio è auto-evidente. I rari e marginali disordini nello sviluppo sessuale (DSD), come ad esempio, ma non solo, la femminilizzazione testicolare o l’iperplasia adrenale congenita sono tutte deviazioni, medicalmente identificabili, dalla norma della duplicità sessuale e sono correttamente riconosciuti come disordine rispetto al disegno umano. Individui con DSD (anche indicati come “intersex”) non costituiscono un terzo sesso.

 

  1. Nessuno nasce con un genere. Ognuno nasce con un sesso biologico. Il genere (la consapevolezza e percezione di sé stessi come maschio o femmina) è un concetto sociologico e psicologico, non un dato biologico oggettivo. Nessuno nasce con la consapevolezza di essere maschio o femmina: questa consapevolezza si sviluppa nel tempo e come tutti i processi di sviluppo può essere distorto dalle percezioni soggettive del bambino, dalle sue relazioni ed esperienze negative, dall'infanzia in avanti. Le persone che si identificano come se “si sentissero di un sesso opposto” o “tra un sesso e l’altro” non costituiscono un terzo sesso. Esse restano biologicamente maschi o femmine.

 

  1. La convinzione di una persona di essere qualcosa che in realtà non è costituisce, nella migliore delle ipotesi, il segno di un pensiero confuso. Quando un ragazzo altrimenti sano crede di essere una ragazza esiste un problema oggettivo che sta nella testa, non nel corpo, e dovrebbe essere trattato come tale. Questi bambini soffrono di disforia di genere. La disforia di genere (GD), in passato annoverata quale Disordine dell’Identità di Genere (GID), è un disordine mentale riconosciuto nella più recente edizione del Diagnostic and Statistic Manual of the American Psychiatric Association (DSM-V). Le teorie sull’apprendimento psicodimanico e sociale dei GD/GID non sono mai state confutate.

 

  1. La pubertà non è una malattia e gli ormoni che bloccano la pubertà possono essere pericolosi. Reversibili o meno, gli ormoni che bloccano la pubertà inducono uno stato di malattia – l’assenza della pubertà – e inibiscono la crescita e la fertilità in un bambino precedentemente sano.
  2. Secondo il DSM-V, il 98% dei bambini con confusione di genere e l’88% delle bambine con confusione di genere accettano il proprio sesso biologico dopo che attraversano naturalmente la pubertà.

 

  1. I bambini che assumono ormoni blocca-pubertà per impersonare l’altro sesso richiederanno ormoni cross-sex nella tarda adolescenza. Questa combinazione porta alla sterilità permanente. Questi bambini non saranno mai capaci di concepire un bambino neppure attraverso le tecnologie riproduttive. Inoltre, gli ormoni cross-sex (testosterone ed estrogeni) sono associati a gravi rischi per la salute, compresi (ma non solo) malattie cardiache, alta pressione, trombi, infarto, diabete e cancro.

 

  1. I tassi di suicidio sono quasi venti volte più alti negli adulti che usano ormoni cross-sex e si sottopongono alla chirurgia per il cambio di sesso, persino in Svezia che è tra i paesi più tolleranti con le persone LGBTQ. Quale persona compassionevole e ragionevole condannerebbe i bambini a questo destino sapendo che dopo la pubertà l’88% della bambine e il 98% dei bambini accetteranno alla fine la realtà e raggiungeranno uno stato di benessere mentale e fisico?

 

  1. Condizionare i bambini a credere che una vita intera di impersonificazione chimica o chirurgica dell’altro sesso sia una cosa normale è violenza sui bambini. Supportare la discordanza di genere come normale attraverso la scuola o le politiche legislative confonderà bambini e genitori, portando più bambini a presentarsi alle “cliniche del genere” ove gli daranno farmaci blocca-pubertà. Questo, in cambio, praticamente gli garantisce che essi “sceglieranno” una vita di ormoni cross-sex carcinogenetici e comunque tossici, e molto probabilmente penseranno a mutilazioni non necessarie delle parti sane del loro corpo quando saranno adulti. Salvo poi pentirsi amaramente e voler ripristinare la realtà biologica primaria, ma purtroppo sarà troppo tardi.

 

Michelle A. Cretella, M.D. President of the American College of Pediatricians

Quentin Van Meter, M.D. Vice President of the American College of Pediatricians Pediatric Endocrinologist

Paul McHugh, M.D. University Distinguished Service Professor of Psychiatry at Johns Hopkins Medical School and the former psychiatrist in chief at Johns Hopkins Hospital

 

Tratto da 

https://www.radiospada.org/2017/03/... #gender #nogender  4444

(ma potete trovarlo in altre pagine web che si occupano dell'argomento)

 

 

 

lunedì 23 dicembre 2019

SUPPLICA PER TUTTI I BAMBINI DEL MONDO




In occasione del Santo Natale che vede la meraviglia di un Bambino tra mamma e papà, invio la SUPPLICA PER TUTTI I BAMBINI, da recitare il giorno 28 dicembre, possibilmente dopo la Santa Messa in memoria dei Santi Innocenti al tempo di Re Erode.

Dopo aver molto cercato un po' ovunque, ho visto che, fra mille preghiere che esistono, per i genitori, studenti, sacerdoti, consacrati, sposi, giovani ecc. ecc. NON NE ESISTE NEPPURE UNA PER I BAMBINI. eppure oggi più che mai c'è bisogno di pregare per loro, perché la loro innocenza non venga profanata e che possano godere una infanzia e adolescenza serena nell'ambito di una famiglia con mamma e papà, quella voluta da Dio!

DIFFONDIAMO QUESTA DEVOZIONE CAPILLARMENTE SUPPLICANDO GESU' BAMBINO CHE INTERCEDA PER I BAMBINI DI TUTTO IL MONDO PERCHE' VENGANO RISPETTATI COME "SOGGETTI DI DIRITTO" E NON COME PROPRIETA' IN BALIA DELL'EGOISMO DEGLI ADULTI.

Con l'occasione porgiamo a tutte le famiglie, anche ai single adulti che comunque hanno fatto parte, almeno in un periodo della loro vita, di una famiglia con mamma e papà, porgiamo i nostri più sinceri auguri di

     UN SANTO NATALE VICINI A GESU’, GIUSEPPE E MARIA.
                                              OTTIMA COMPAGNIA.











SUPPLICA PER TUTTI I BAMBINI DEL MONDO

Signore Gesù, noi ti vediamo Bambino e crediamo che tu sei il Figlio di Dio, fatto uomo per opera dello Spirito Santo nel grembo della Vergine Madre. Come a Betlemme anche noi con Maria, Giuseppe, gli Angeli e i pastori ti adoriamo e ti riconosciamo nostro Dio, unico salvatore.

Signore Gesù, mentre il tempo logora tutte le speranze, tu rimani l’unica speranza! Mentre si consumano i secoli, e le ricchezze svelano sempre di più il loro volto fragile e deludente, tu sei la Parola di Vita, la risposta ai nostri dubbi, la ricchezza alle nostre povertà, il perdono alle nostre debolezze.

O Bambino Gesù asciuga le lacrime di tutti i bambini del mondo e accogli le nostre suppliche:

1)    per tutti i bambini a cui viene negata la vita con l’aborto
noi ti supplichiamo:  perdonaci o Signore

2)    per tutti i bambini che vengono violentati, usati e profanati
noi ti supplichiamo:  perdonaci Signore

3)    per tutti i bambini sottratti alle loro famiglie ingiustamente
noi ti supplichiamo:  perdonaci Signore

4)    per tutti i bambini orfani e abbandonati
noi ti supplichiamo:  perdonaci Signore

5)    per tutti i bambini usati per portare la guerra anziché la pace
noi ti supplichiamo:  perdonaci Signore

6)    per tutti i bambini che soffrono per malattie e povertà
noi ti supplichiamo:  perdonaci Signore

7)    per tutti i bambini che soffrono a motivo dell’egoismo di noi adulti
noi ti supplichiamo:  perdonaci Signore

Signore Gesù, Re del Cielo e della terra, fatto Bambino in una grotta perché tutti potessimo avvicinarci a te, accarezza tutti i bambini del mondo, porta loro conforto e sostegno, rendili forti nelle avversità della vita, fa’ che a nessuno manchi la mamma e il papà, nella certezza che possono sempre contare sulla “Mamma del Cielo” e sull’aiuto di Dio che è Padre.                                 Amen