Un cristiano
cattolico non può che tripudiare di gioia davanti alla proclamazione della
santità di chiunque venga messo sugli altari dall’autorità della Chiesa, a
maggior ragione se si tratta di un Papa! Nel nostro caso, proprio oggi,
domenica della Divina Misericordia, si è trattato non solo di tripudio ma di una
sorta di vero trionfo della Chiesa in festa rappresentata da più di un milione
di fedeli stretti attorno ai memorabili “quattro Papi”: due defunti proclamati
Santi, e
due viventi, Papa Francesco e il nostro carissimo Papa emerito,
Benedetto XVI. In effetti la commozione è stata ai massimi livelli, anche da
chi osservava attraverso la televisione, anche a motivo della dimostrazione di
fede di moltissima gente venuta da lontano a costo di grandi sacrifici, e questo
sicuramente viene sempre premiato dal Signore con abbondanza di grazie e di
conversioni.
Tuttavia molti
si chiedono quanto questa fede sia legata al famoso “sensus fidei” del popolo
cristiano considerato come “vox Dei” o non sia piuttosto frutto
dell’enfatizzazione dei mass media, abili nel pilotare le situazioni, perché
non sempre il favore popolare corrisponde alla vera fede della Chiesa,
soprattutto adesso dove i media esaltano in modo esagerato, ad esempio, la
figura di Papa Francesco in una sorta di “papolatria” pericolosa che rischia di
sostituirsi allo stesso Gesù Cristo.
Inoltre non possiamo
ignorare quella numerosa parte dei fedeli che nutre serie perplessità anche nei
confronti della canonizzazione di questi due Papi, soprattutto se confrontata,
non tanto con l’esemplarità della loro vita personale, che comunque non sarebbe
sufficiente da sola per la proclamazione della santità, bensì con i frutti ricavati
in un periodo storico-religioso in cui, a partire proprio dal 1960 in poi, sembra
che la Chiesa stia progressivamente andando in rovina. Mentre lasciamo agli
esperti esporre una loro accurata analisi, come da questa intervista del prof.
de Mattei:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/04/perplessita-e-dubbi-per-le-imminenti.html#more
noi ci limitiamo a offrire un
semplice parere partendo da una realtà concreta ma disastrosa che è sotto i
nostri occhi, non solo per la persecuzione e il martirio di molti cristiani in
ogni parte del mondo, di cui nessuno parla, e per l’abbandono della Chiesa da
parte di molti laici e consacrati, ma anche per la situazione di tutto il mondo
che sembra stia precipitando verso la rovina spirituale e materiale perché si
nota la mancanza della guida della Chiesa come “timone dell’umanità”. Per
restare nel settore prettamente ecclesiastico, molto preoccupanti sono i dati statistici
ufficiali dal 1965 al 2005, in concomitanza con l’operato di questi due Papi, cioè
a partire dal Concilio Vaticano II:
i Gesuiti sono calati del 45% -
i Salesiani del 24% - i Frati
Francescani del 41%
i Cappuccini del 29% i
Benedettini del 35% i Domenicani del
39%.....
Forse sono in
ripresa le Orsoline dopo il successo avuto da una loro suora canterina, Suor
Cristina, famosa per portare i fedeli più agli stadi che in Chiesa.
Se
si pensa, poi, che è stato avviato anche il processo di canonizzazione di Paolo
VI, altro fautore del Concilio, e se si confronta con il numero dei Papi canonizzati
in duemila anni di storia della Chiesa che sono qualche decina, tra cui i primi
Papi martiri, viene inevitabilmente da chiedersi come è possibile conciliare
tanta santità nei Papi di questi ultimi decenni e altrettanta, grande rovina
nella Chiesa nello stesso periodo! Sembra quasi, afferma il prof. de Mattei,
che “un’aureola di santità debba
avvolgere forzatamente l’era del Concilio e del postconcilio, per
“infallibilizzare” un’epoca storica che ha visto affermarsi nella Chiesa il
primato della prassi pastorale sulla dottrina”.
Il fatto poi che Papa Bergoglio continui a collezionare le sue azioni
plateali ma assai discutibili, come ad esempio la telefonata recente al dissacratore
di Pannella per complimentarsi con lui per le battaglie in favore dei
carcerati, avvallando in tal modo tutto il suo operato blasfemo, anziché
ricordargli che è sull’orlo della tomba e che Dio giudicherà le sue malefatte
contro l’uomo, la famiglia, la società e la Chiesa, la dice lunga sulla
situazione terribile che sta passando la Chiesa in questo periodo, proprio per
le mani dei suoi stessi Ministri! Eppure la gente, pilotata dai media, ignora
tutto ciò e si sente appagata dai saluti e dalle battute di un Papa che, sull’auto
è sorridente, ma sull’altare è triste come la morte. Quando il Papa inneggia
all’uomo e alle sue miserie senza chiedergli pentimento, anziché essere guida e
testimone della missione affidatagli da Gesù Cristo, può essere considerato
vero Papa? Sono sempre più numerosi coloro che ne dubitano.
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