Breve saggio
Quando l’eccesso di
zelo può diventare pericoloso
link
n. 1 Commento di Cionci sulle
parole del vescovo Pompili
https://youtu.be/M0Swnvyvpcs?si=BsI373k7Pe0qdgub
link
n.2 Apertura Porta Santa a Roma.
Intervista al Vescovo Pompili
Link n. 3 Cerimonia di apertura del Giubileo a Verona 29.12.2024 e omelia del Vescovo Pompili.
https://youtu.be/82FDqF1ctXs?si=0VUhBP0OwkKpJqNP
link.
N. 4 omelia Vescovo mons. Pompili a
chiusura anno civile 31.12.2024
chiedo scusa ma non tutti i link sono stati accettati. Cercate su Internet. Grazie
Stimatissimo dott.
Cionci,
vengo innanzitutto a ringraziarla per il coraggioso lavoro che lei sta conducendo allo scopo di far emergere la verità sulla questione intricata in merito ai due cosiddetti “Papi” di questo nostro travagliato periodo storico. Credo di essere stata una delle sue fans più convinte sin dai primi tempi, avendo avuto da lei conferma ai miei dubbi circa la nomina di Bergoglio al soglio pontificio, che io avevo percepito come dubbia sin dal primo momento che l’ho visto sul loggiato di San Pietro la sera di quel fatidico 13 marzo 2013. Dentro di me ho capito che quell’uomo vestito di una specie di camicione bianco con tanto di saluto generico e agghiacciante “Buonasera!” non poteva essere il nuovo Papa per i motivi che ormai tutti conosciamo, anche se non vogliamo ammetterli.
Ricorda la sua prima
conferenza a Verona più di tre anni fa mi pare?
Non c’era molta gente perché lei non era ancora molto conosciuto, eppure
come inizio direi che è stato molto significativo grazie al piccolo ma fattivo impegno
di tutti col passaparola, anche del mio, modestamente. Ho sempre riposto in lei
molta fiducia, sottoscrivendo tutte le petizioni da lei richieste e inviandole
ai miei contatti, nonostante le mie diverse vedute sulla Messa “Una cum” e sul
suo pericoloso “sodalizio” con don Minutella, dal quale l’ho sempre messo in
guardia, finalmente chiuso per sempre grazie a Dio, almeno lo spero.
Forte di questa stima
che da sempre ho nutrito nei suoi confronti, ho il dovere altresì di manifestarle
tutto il mio sconcerto e amarezza a motivo del suo accanimento mediatico contro
il nostro Vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili, passato più volte al
tritacarne del suo parere personale poco obiettivo, che rasenta talvolta
l’offesa e la delazione, come da parere di molti fedeli veronesi interpellati
in tale senso. Noi veronesi siamo infatti rimasti più che scandalizzati e
disgustati nel vedere come lei, egregio dott. Cionci, che finora si è distinto
per il dono del “discernimento” equilibrato e corretto, abbia sfondato ogni
limite nel mettere il nostro Vescovo mons. Pompili nello stesso calderone
infernale di quei Vescovi, da lei definiti giustamente “gnostici”, che si sono
resi indegni per aver promosso nientemeno che mostre profane, perfino
sacrileghe e blasfeme contro la stessa “Persona Santissima” di nostro Signore
Gesù Cristo, senza alcun pentimento neppure dopo che le autorità civili ne
hanno decretato la totale soppressione. Errare humanum est, dice il proverbio,
ma perseverare diabolicum.
Pretendere di dare un
giudizio negativo sul nostro Vescovo che lei non conosce di persona, solo per
il fatto che probabilmente qualche mala lingua veronese glielo ha presentato
come erede delle “storture” di Bergoglio, chiamato a Roma per presentare
l’apertura del Giubileo, ci sembra francamente azzardato e infondato. Per
questo abbiamo voluto porre come anteprima la registrazione di alcune sue
omelie che ci sembrano addirittura edificanti, come molte altre che io stessa,
confermata da persone competenti, ho avuto l’occasione di ascoltare o durante
la Messa o su internet, omelie che iniziano quasi sempre citando una frase del
Vangelo e offrendo degli spunti di vita cristiana davvero profondi e sorprendenti,
espressi forse in modo nuovo e perciò talvolta difficili da capire al primo
approccio. Senza dire ad esempio che, sullo stile peregrinante di un San Carlo
Borromeo, anche mons. Pompili ama visitare piccole parrocchie dell’estrema
periferia, partecipare a umili processioni di paese, fare visita a malati riservatamente,
senza pompa magna, o compiere qualche improvvisata alle sei del mattino nei
mercati generali al freddo e al gelo per informarsi, ascoltare, benedire e
incoraggiare ecc.
Ho comunque il dovere di precisare, per amore di verità e per quello che può valere il mio parere, che io non pretendo di dare garanzia per nessuno, nemmeno per me stessa, per ciò che riguarda il comportamento futuro delle persone, perché può accadere di tutto e di peggio finchè stiamo a questo mondo, e dobbiamo sempre guardarci dal diavolo che, come dice la Scrittura “come leone ruggente va in cerca di chi divorare”, tuttavia la mia coscienza di cattolica credente e praticante mi suggerisce di affermare che, almeno fino al momento presente, questa è la mia testimonianza.
Ciò detto e chiarito, è anche necessario evidenziare per chi ha “orecchi per intendere” che in questa confusione che regna sovrana nel mondo intero, proprio perché ha la sua origine purtroppo in Vaticano, dentro la falsa chiesa bergogliana, non sempre è opportuno che sacerdoti, religiosi e superiori di Istituti si espongano troppo spavaldamente sfidando le “ire funeste del grancapo” e il suo squallido “entourage” col rischio della scomunica o ben di peggio, oltre che la soppressione delle loro benemerite Fondazioni spesso ultra centenarie, perché questo eventuale sconvolgimento priverebbe i fedeli dei sacerdoti e dei sacramenti, senza dire che tutto questo marasma sarà dichiarato invalido non appena la Chiesa di Gesù Cristo farà luce sulla verità di questo periodo storico difficile, come accaduto per i precedenti 40 antipapi della bimillenaria storia della Chiesa. A Dio non la si fa, e lo Spirito Santo non cessa mai di vegliare, anche nei momenti di buio e di persecuzione.
Per questo io invito
umilmente il dott. Cionci e coloro che hanno funzione pubblica a sostenere questi
sacerdoti o Vescovi, religiosi o laici perseguitati, mentre preghiamo il
Signore Gesù che venga presto a fare chiarezza prima che tutto il popolo cristiano
perda le fede nei labirinti nebbiosi dell’indifferenza, della delusione o
dell’apostasia. Con tutto il rispetto e l’ammirazione per coloro che, invece,
hanno trovato in coscienza l’ispirazione e la forza di rompere gli indugi e uscire
allo scoperto denunciando fatti e misfatti così evidenti che ormai nessuno
potrà più negare.
Adesso mi permetto di valutare i particolari negativi da lei evidenziati per essere possibilmente concreta, almeno dal mio punto di vista, con l’avvallo di altri fedeli interpellati:
1)
Cominciamo
dal fatto che mons. Pompili è stato ordinato Vescovo con una cerimonia pubblica
da Mons. Bagnasco a Rieti il 5 settembre 2015 e non da Bergoglio (come vede, io
lo chiamo così perché sono interiormente convinta che lui non è “Papa
Francesco” perché l’ultimo vero Papa della successione apostolica rimane solo
il Grande Papa Benedetto XVI, e su questo siamo in piena sintonia). Ovvio che la nomina a Vescovo di Rieti è
stata compiuta in precedenza da Bergoglio il 15 maggio 2015, come per tutti i
Vescovi e Cardinali da lui nominati in questi 11 anni di falso pontificato, tuttavia
la consacrazione episcopale di mons. Pompili ad opera del card. Bagnasco rimane
validissima come sacramento e questo è ciò che più conta.
2)
la
sua critica alla croce pettorale che non si vede nel primo video, come lei fa
notare, si vede invece benissimo nel video del link n. 2 dove viene messa in
evidenza la croce pettorale che è in piena regola con le normali croci
pettorali previste da sempre per i Vescovi, e non certo bergogliana
rosacrociana, come lei ha invece sospettato, domandandosi perché era nascosta
sotto la giacca! Perché non sempre, quando si porta il clergeman col collettino
da prete, è obbligatoria anche la croce pettorale, mi consta, come quando si
usa la veste talare.
3)
Il
fatto poi che vengano citati dal Vescovo anche nomi di autori non cattolici, come
lei denunciava molto seriamente soprattutto in merito al libretto “Sulla Luce”
(che non è prerogativa solo dei Luciferini ma innanzitutto dei cattolici amanti
della Verità che è Luce per gli occhi e gioia per il cuore) non è certo segno
di resa passiva alle opinioni del “nemico”, ma è segno di quel coraggio che fa emergere
la Verità che è Gesù Cristo in mezzo a tanti pareri contraddittori! Se
veramente vogliamo cominciare ad aprirci alla novità, rischiosa ma necessaria, di
un dialogo interreligioso, come era anche nell’intento dei nostri Grandi Papi
Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, per questo molto criticati dai super
blindati “tradizional-sedevacantisti”, dialogo reso ormai indispensabile anche a
motivo di un cambiamento epocale delle comunicazioni che ci costringe a vivere
in mezzo alle culture e religioni più disparate cercando di “dare ragione della
Speranza che è in noi”, come afferma San Pietro, dobbiamo avere altresì il
coraggio di ascoltare e conoscere anche le argomentazioni di altri studiosi non
cattolici, senza buttarli subito al rogo con disprezzo quasi per paura di
“contaminarsi”, ma sapendo far emergere la Verità di Gesù Cristo da tutte le
altre proposte attraverso la sua sicura dottrina bimillenaria, nella
consapevolezza che, comunque, la conversione dei cuori è sempre e solo frutto
della Grazia di Dio e della nostra vita di preghiera e di santità personale.
4)
Su
questo argomento delicatissimo e impossibile da affrontare solo con le nostre
povere forze, ci era venuta in aiuto sin dal 28 ottobre 1965 quella famosa
dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane
“NOSTRA AETATE” di San Paolo VI, sbandierata come pericolosa ed eretica dai
sedicenti tradizionalisti mentre invece, se letta con occhio puro e illuminato
dallo Spirito Santo è di una chiarezza e bellezza incredibile, laddove afferma
ad esempio che “La Chiesa cattolica nulla
rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con
sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle
dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa
crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità
che illumina tutti gli uomini. Tuttavia
essa annuncia, ed è tenuta ad annunciare il Cristo che è “Via, Verità e Vita”
(Gv.14,6) in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e
in cui Dio ha riconciliato con sé stesso tutte le cose (Corinti, 5,18-19)”
Dichiarazione confermata
dalla successiva detta “Dignitatis humanae” promulgata dai Vescovi del Vaticano
II con l’approvazione di Papa Paolo VI il 7 dicembre 1965, che inizia con
questa chiara prefazione “L’unica vera
religione crediamo che sussista nella Chiesa cattolica e apostolica, alla quale
il Signore ha affidato la missione di comunicarla a tutti gli uomini. (D.H.
1,c)
5)
Siccome
non è facile questo compito di intermediazione con i rappresentanti di altre
religioni, si preferisce “glissare” su questo aspetto pastorale o rifiutarlo
categoricamente senza mai avere il coraggio di affrontarlo perché è necessario trovare
una specie di “equilibrio soprannaturale” che sappia muoversi in mezzo a due
opposti, cioè da una parte la presunzione per i cattolici di possedere tutta la
verità in tasca in modo da annientare l’interlocutore come sul ring mettendolo ignominiosamente K.O con evidente umiliazione per la sua disfatta; e dall’altra il
pericolo per gli stessi cattolici di cadere in quel complesso di inferiorità
che porta al mutismo e al dubbio davanti all’incalzare prepotente
dell’avversario, come se fossimo stati ingannati dalla Chiesa per oltre duemila
anni e dovessimo fare su tutto il nostro meraviglioso operato, continui,
infondati, assurdi e scandalosi “mea culpa”.
6)
Chi
prega, studia e si mantiene umile non può correre il rischio di rimanere
“confuso in eterno”, perchè lo Spirito Santo lo illumina con la sua Grazia,
come sosteneva un sacerdote veronese in concetto di santità don Ferdinando
Rancan con quelle frasi famose scritte nei suoi libri “Se io ho Fede e Princìpi, ho sempre la risposta a problemi anche se
sembrano nuovi, perché i Princìpi che vengono dalla Fede illuminano la Ragione
e pertanto la Ragione non ha più bisogno delle risposte degli uomini, ma di
quelle di Dio.”. E ancora mettendoci in guardia contro il pericolo di
omologare tutte le religioni in un unico calderone indefinito, affermava “Le religioni fanno da piedistallo a “colui”
che è il padre della menzogna. E’ solo la Fede in Gesù Cristo che fa la
differenza”. E dove sta il segreto
per far accettare questi discorsi così categorici, quasi impossibili da vivere
per la loro sublimità? Ce lo ha insegnato lo stesso sacerdote con la sua vita
eroica, umiliata e tribolata: L’AMORE! Solo guardando all’altro con amore e comprensione
e non come un antagonista da sconfiggere a fil di spada, solo pregando per lui
offrendo a Dio le nostre tribolazioni, possiamo sperare di riuscire ad
avvicinarlo alla Fede cattolica, la sola che ha il potere di illuminare la
mente e far gioire il cuore, perché il nostro vero punto di riferimento non è una
dottrina, per quanto elevata, ma una “Figura” eccezionale, umana e divina: Gesù
Cristo, per il quale hanno dato la vita milioni di cristiani.
7)
Lei
inoltre si è scandalizzato perché mons. Pompili ha citato il filosofo greco
Protagora con la sua teoria dell’uomo come centro dell’universo, mentre per il
cristiano solo Gesù Cristo è al centro dell’universo, ovviamente. Ma allora
dovremmo tutti scandalizzarci perché lo stesso San Tommaso D’Aquino, non solo
ha citato, ma ha attinto pienamente alla filosofia cosiddetta greco-ellenistica,
soprattutto a quella ispirata dai tre grandi filosofi Socrate, Platone e
Aristotele, privilegiando l’aspetto del realismo filosofico, basato
sull’osservazione della realtà concreta, proveniente dalla Legge naturale
voluta da Dio stesso, piuttosto che sulle fantomatiche elucubrazioni
provenienti da una intelligenza umana malata e bacata dal peccato e dalla
superbia. E questi illustri filosofi
greci non conoscevano Gesù Cristo, essendo nati intorno al 400/300 a.C.
tuttavia, essendo l’uomo stato creato a immagine e somiglianza di Dio, è stato
pure dotato di una tale intelligenza che può arrivare a conoscere la profondità
dell’Essere e del Cosmo quando si mantiene integro e retto, perché anche il
cattivo comportamento morale e le false ideologie possono arrivare a offuscare
l’intelligenza e farci cadere nelle trappole di teorie immaginarie e
pericolose. Come ci hanno proposto i due Grandi Papi del Concilio, Giovanni
Paolo II e Benedetto XVI, con quella enciclica stupenda “Fides et Ratio” tanto
osteggiata dai tradizionalisti i quali, a forza di rinnegare tutto il Concilio
e i veri Papi della successione apostolica, sono finiti negli “artigli” di un
antipapa escludendosi dalla Comunione con la vera Chiesa, la quale offre una
Fede basata certamente sulla Rivelazione, ma che deve andare di pari passo
anche con la Retta Ragione, perché entrambe provengono da Dio e non possono
contraddirsi.
SEMINARI. Purtroppo bisogna ammettere che anche nei Seminari vengono proposti piani di studio stile protestante ecumenico-interreligioso che poco o nulla hanno ormai di veramente cattolico perché non si insegna più, ad esempio, la storia della Filosofia con i dovuti “distinguo” rispetto alla filosofia cristiana, ma si offre solo una carrellata di opinioni vaghe, opinabili e indefinite, spesso demenziali, fra cui viene presentato anche il parere di un certo Maestro detto “Gesù Cristo” posto talvolta sullo stesso piano di miserabili millantatori, altro che studiosi, e che ognuno scelga ciò che più gli aggrada in nome di un falso concetto di libertà religiosa. Qui sta l’errore fondamentale: l’omologazione di tutto, in ossequio a un falso concetto di “globalismo” che ormai viene spacciato per verità assoluta e indiscutibile.
Questo è il grande
problema di oggi “IL SEMINARIO” da dove vengono sfornati purtroppo, questi giovani
sacerdoti dalle menti bacate e contorte (non tutti per fortuna), i quali, non essendo
più illuminati dalla bellezza della “Verità” che proviene dalla Grazia di Gesù
Cristo, l’unica che conferisce anche la forza interiore per vivere le virtù
umane e soprannaturali, in primis la castità e la fedeltà, finiscono poi con
l’abbandonarsi alle miserie più basse e meschine per cui non valeva la pena di
consacrarsi sacerdote per dare simili esempi di immoralità e schifezza,
gettando fango su tutta la Chiesa di Gesù Cristo sulla quale le Porte degli
Inferi non prevarranno perché è sempre:
“UNA, SANTA, CATTOLICA
E APOSTOLICA”.
Ringrazio dell’attenzione mentre segnalo in calce le due mail, quella del dott. Cionci e anche del Vescovo Mons. Pompili per chi volesse contattarli per un eventuale costruttivo dialogo o consultazione
codiceratzinger@libero.it vescovado@diocesivr.it
In fede
patriziastella.com
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