sabato 11 ottobre 2014

Mutande e canottiera

La nuova moda femminile


Forse sarà solo l’arrivo dell’autunno con il primo freddo a metter fine a quella deplorevole esposizione di gambe, gambine, gambotte, cosciotte che le ragazze, e anche certe donne mature che si credono perenni ragazzine, amano esporre al pubblico girando per la città praticamente come se fossero in mutande e canottiera, perché è di moda far
arrivare la canotta, spesso lacera e scollatissima, a livello del pube, coperto appena da una sorta di braghetta-mutandina pressoché invisibile e di pessimo gusto. E’ davvero così malridotto il nuovo “Made in Italy?”
Senza dire di quando espongono anche l’ombelico, come se fossero in spiaggia sotto il sole, ignorando che per ogni luogo c’è un diverso abbigliamento da indossare, e che l’intelligenza si dimostra anche nel modo personalizzato di vestirsi! Addio alla multiforme bellezza delle gonne colorate e svolazzanti come farfalle: a pois, con fiorellini, di piqué, di raso, di lino…, a quelle camicette eleganti di pizzo o chiffon! Povere donne quanta pena fanno nel vederle passare in quelle condizioni da pezzenti miserabili: in mutande e canottiera, tutte uguali come pecore nude di un gregge belante, trasandato e telecomandato!
L’abbigliamento è sinonimo della personalità di ogni individuo e anche del modo di vivere di un’epoca storica, e adesso che tutto è all’insegna della trasgressione, vediamo che, solitamente, la donna che si vanta di esporre le sue nudità, neppure fa mistero di concedersi facilmente a chi allunga audacemente la mano, sposato o meno che sia, soprattutto se è noto per la sua buona posizione sociale e finanziaria; si separa altrettanto facilmente da marito e figli considerati palle al piede per inseguire false chimere di carriera o di libertà senza responsabilità ecc. ecc.
E anche se chi ne fa le spese, alla fine, è quasi sempre “il gentil sesso”, l’idea di cambiare stile di vita assumendo un atteggiamento meno provocante, più fedele, semplice, pudico, sincero, di vero amore per la famiglia anche se richiede sacrificio, ecc.… sembra essere decisamente lontano e improponibile. E sull’onda di questa moda trasgressiva, accettata come progresso, tutti chiudono un occhio anche se i risultati sono: schizofrenia, sofferenza, depressione, evidente squilibrio e fragilità nelle nuove generazioni, fino ad arrivare ai “ferri corti” della criminalità e del femminicidio.
Sindaci svegliatevi, e se i problemi sono più grossi di voi, quello che potete fare è di emanare un severo provvedimento pubblico a salvaguardia del pudore e del buon gusto, almeno per l’onore della vostra città. La società civile infatti penalizza chi mangia un panino sui gradini di un monumento, o chi non fa la raccolta differenziata, ma le donne che circolano seminude per la città o le coppie che fanno sconcezze nei luoghi pubblici davanti agli occhi di tutti, anche dei bambini, vengono lasciate indisturbate, mentre è proprio quello il vero immondezzaio da rimuovere.
Forse è anche da questi segnali che la donna, assieme alla sua femminilità, eleganza e buon gusto, ha finito col perdere anche la sua dignità e il ben dell’intelletto, salvo i soliti casi eccezionali.

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